La domanda “quanto costa un consulente finanziario a parcella” è tra le più cercate da un numero crescente di risparmiatori e molti risparmiatori che si rivolgono alla nostra società di consulenza finanziaria indipendente, SoldiExpert SCF, ci chiedono spesso le differenze fra il tipo di consulenza prestato dalla nostra società e quella di banche e reti. Un interesse legittimo che riflette il desiderio di molti risparmiatori di ogni taglia di avere chiarezza sui costi e di ricevere un servizio di consulenza che sia realmente allineato ai propri obiettivi.
In Italia, il modello di remunerazione più diffuso per chi consiglia prodotti finanziari è in realtà quello basato sulle retrocessioni, dove il costo della consulenza è nascosto all’interno dei prodotti stessi. Questo meccanismo può rendere difficile capire esattamente quanto si sta pagando e chi sta realmente remunerando il professionista.
Quanto costa un consulente finanziario indipendente
Per rispondere a questa esigenza di trasparenza, diverse realtà (anche bancarie) hanno adottato il modello “fee-only” (solo a parcella). In questa guida, analizziamo proprio questo approccio, i costi e le differenza ovvero:
-
Il modello a parcella: Come viene calcolato il costo della consulenza e quali fattori (capitale, rischio, servizio offerto) lo influenzano.
-
La chiave normativa: La differenza rilevante tra consulenza su base indipendente e quella su base non indipendente, due categorie che, pur utilizzando entrambe la parcella, hanno un impatto diverso sull’assenza di conflitto di interesse.
-
Esempi pratici: Esamineremo i costi e le logiche di due esempi concreti di servizio a parcella in Italia: l’offerta di consulenza evoluta a parcella di una grande banca che abbiamo preso ad esempio perchè è fra le più conosciute, come Fineco Bank (con il servizio Advice Plus), e il servizio di consulenza finanziaria indipendente offerto da una Società di Consulenza Finanziaria (SCF) come SoldiExpert SCF.
L’obiettivo è fornire gli strumenti necessari per capire i meccanismi di costo e per valutare il valore effettivo della consulenza che ricevi o che intendi ricevere.
La differenza chiave: consulenza indipendente vs. non indipendente
| Caratteristica | Consulenza su base indipendente (Es. SCF) | Consulenza su base non Indipendente (Es. banche) |
|---|---|---|
| Remunerazione | Solo a parcella (pagata esclusivamente dal cliente) | A retrocessioni, parcella, o mista (fee on top) |
| Conflitto di Interesse | Assente (Non riceve premi/compensi da prodotti o terzi) | Potenziale (Soggetto che distribuisce prodotti e riceve retrocessioni) |
| Vincolo Prodotti | Nessuno, scelta ampia e diversificata sul mercato | Può essere vincolato, inclusi prodotti della casa (captive) |
Cosa è la consulenza a parcella ovvero fee only e quanto costa
I consulenti autonomi, le società di consulenza finanziaria (SCF) e alcune banche per i servizi definiti di “consulenza evoluta” richiedono una parcella per la consulenza prestata.
Si tratta quindi di una consulenza dove il compenso viene esplicitato e non è collegato agli strumenti e prodotti consigliati tramite il sistema delle retrocessioni che è quello più radicato in Italia ovvero il costo della consulenza viene fatto pagare sovraccaricando di fatto il costo dei prodotti consigliati per poi “retrocedere” alla catena distributiva (banca, rete, consulente finanziario…) per la vendita e il collocamento il suo premio tramite commissioni.
Nel caso delle consulenza “fee only” tipicamente il costo di un consulente finanziario (iscritto all’Albo OCF) dipende invece dal capitale e dal profilo di rischio dell’investitore. Le aliquote diminuiscono all’aumentare del capitale investito e aumentano al crescere della rischiosità del portafoglio raccomandato.
Il consulente a parcella (nel modello detto “fee only” ovvero “solo a parcella come quello applicato dai consulenti autonomi e dalle SCF) viene applicato al cliente una percentuale sul capitale investito crescente in funzione del profilo di rischio del portafoglio. Ma quali possono essere queste percentuali o aliquote richieste dal consulente per l’attività di consulenza prestata? E come funziona realmente la consulenza: come avviene e per cosa si paga?
Cosa è la consulenza evoluta e perchè secondo il Regolamento Intermediari non è consulenza su base indipendente
Prendiamo in esame il caso del servizio fee only (ovvero a parcella) offerto da una banca come Fineco e il servizio offerto da una società di consulenza finanziaria come SoldiExpert SCF. Sia i consulenti Fineco nel caso offrano ai clienti il servizio Advice Plus, sia i consulenti di SoldiExpert SCF, nel prestare un servizio di consulenza (continuativa o periodica) chiedono una fee, una parcella. Ma c’è una differenza normativamente importante.
Il consulente Fineco (come quello di altre banche e reti) presta un servizio di consulenza su base NON indipendente perchè non è pagato unicamente dal cliente. In Fineco il consulente può decidere se lavorare solo a parcella con il cliente (fee only) o solo a retrocessioni (prendendo una fetta dei costi di gestione dei prodotti raccomandati) o in una modalità mista parcella e retrocessioni (fee on top).
Le società di consulenza come SoldiExpert SCF invece prestano consulenza esclusivamente su base indipendente. Il consulente di SoldiExpert SCF può essere pagato solo a parcella e non può ricevere retrocessioni sui prodotti raccomandati ai clienti: per questo motivo presta unicamente consulenza su base indipendente.
Banche e reti da qualche tempo hanno scelto di affiancare anche servizi che presentano di “consulenza evoluta” ovvero a parcella o fee only ma secondo il regolatore italiano non basta questo a definire su base indipendente il servizio prestato (salvo che svolgano esclusivamente e con una struttura separata e che facciano solo quello).
La “consulenza evoluta” e quella su base indipendente prestata da consulenti autonomi e SCF è la stessa cosa? No come abbiamo visto e la differenza non è solo a parole tanto è vero che basta leggere un contratto di “consulenza evoluta” (è obbligatorio prima dell’adesione inviare tutta l’informativa al potenziale cliente) per leggere se il servizio è basato o non su consulenza puramente indipendente.
I Costi DELLA CONSULENZA FINECO QUANDO E’ SOLO A PARCELLA
Fineco offre un servizio di consulenza solo a parcella che si chiama Fineco Advice Plus. Quali sono i costi di questo servizio? Il cliente che sottoscrive il servizio Advice Plus di Fineco paga delle fee (commissioni) di consulenza mensili calcolate sul suo patrimonio.
A seconda del “piano finanziario” in cui il cliente Fineco ricade in base al suo profilo MIFID, sono previsti specifici costi per la consulenza prestata. I piani finanziari sono otto e le aliquote applicate da Fineco Advice + sono crescenti.
Come si può vedere nella tabella sottostante, per ogni piano finanziario è prevista una aliquota massima: il cliente potrebbe anche pagare meno, perchè il consulente Fineco ha una ampia marginalità di scontare la parcella richiesta relativamente al costo di Fineco Advice Plus.
La parcella massima che il consulente può richiedere per il piano finanziario 1 e 2 di Fineco Advice Plus è 0,55%, mentre l’aliquota massima per il piano finanziario 5, 6, 7 e 8 è 2,20%.

Il consulente Fineco Advice Plus si basa sul questionario MiFiD e su un primo colloquio con il cliente per determinare il “piano finanziario” adatto, che va da 1 a 8, con corrispondenti livelli crescenti di rischio associato.
Fineco Advice Plus: esempio pratico del costo della consulenza
Come possiamo vedere, i costi della consulenza Fineco Advice Plus variano da un minimo di 0,55% fino ad un massimo di 2,20%, con la possibilità per il consulente di scontare al cliente queste fee massime per profilo. Ma quanto paga esattamente il cliente? Come detto, la percentuale varia in base al piano finanziario ed è calcolata su base annuale, mentre il pagamento della consulenza Advice Plus viene effettuato mensilmente.
Attenzione: l’importo della commissione mensile versata al consulente Advice Plus è calcolato in questo modo:
Parcella mensile = [Valore medio del Patrimonio Advice Plus x 1/12 dell’aliquota commissionale annua]
Quindi, se il patrimonio del cliente sotto Fineco Advice Plus cresce di mese in mese, il costo della consulenza per il cliente si adegua e cresce di conseguenza.
Facciamo un esempio pratico: un cliente inizia con un capitale in liquidità di 300.000 euro affidandosi al servizio Advice Plus di Fineco. Il suo profilo di rischio è identificato come 5, di conseguenza la commissione massima annuale applicabile sarà pari al 2,20%, cioè 6.600 euro, addebitata con un costo di 550 euro al mese.
Ipotizziamo che il cliente inizi ad investire con Advice Plus nel mese di Marzo. Il mese successivo, il controvalore del portafoglio è cresciuto del 10%, arrivando quindi a 330.000 euro. Quale sarà il costo applicato dal consulente Advice Plus per il mese di Aprile? Seguendo la formula vista in precedenza, la nuova parcella sarà ricalcolata sul nuovo valore del portafoglio, e cioè 7260 euro annui, andando ad incrementare il costo della parcella per il mese di Aprile a 635 euro.
I costi extra della consulenza solo a parcella (fee only) offerta da Fineco
Il totale potenziale pagato dal cliente Advice Plus può subire un ulteriore maggiorazione di costo pari allo 0,20% se il cliente vuole una rendicontazione completa. Quindi, tornando all’esempio di prima, la parcella pagata dal cliente sarebbe pari a 2,40%, cioè 7.200 euro (600 euro mensili; se consideriamo di nuovo l’esempio dell’aumento del 10% del capitale da un mese all’altro, questi 600 euro diventeranno 660 euro).
Ma in quali casi viene applicata questa maggiorazione? Viene applicata una maggiorazione dello 0,2% al costo della consulenza se viene attivato il “Servizio opzionale di Consulenza integrata”, che consiste nel fornire al cliente Advice Plus una reportistica periodica più completa, con la visualizzazione di grafici e dettagli del portafoglio, e monitoraggio con alert automatici che includono segnali come take profit e stop loss.
Anche questa fee è scontabile dal consulente Fineco.
Infine, il servizio Advice Plus può offrire l’esenzione dai costi di acquisto e vendita di ETF, ETC, ETN, azioni e obbligazioni dirette. Questo sconto viene applicato solo ed esclusivamente per singole operazioni il cui controvalore superi i 20.000, ed è quindi riservato alla fascia di clienti di tipo affluent.
Il costo della parcella della consulenza Advice Plus viene ridotto se al cliente vengono consigliati prodotti della casa ovvero di Fineco Asset Management (FAM). In questo caso infatti il consulente può girare al cliente le retrocessioni sui prodotti targati FAM.
Alcuni sostengono che possa essere discutibile pagare una consulenza per farsi consigliare i prodotti della casa, ma ad alcuni clienti ricevere questi abbuoni fa piacere.
Quanto costa un consulente finanziario indipendente di SoldiExpert SCF
Come già anticipato, Fineco presta consulenza su base non indipendente per le ragioni espresse prima e il suo modello di consulenza prevalente resta ampiamente quello basato sulle retrocessioni delle commissioni sui prodotti consigliati .
La consulenza prestata invece da SoldiExpert SCF è esclusivamente su base indipendente.
Il consulente finanziario indipendente ovvero autonomo di SoldiExpert SCF è remunerato esclusivamente a parcella dai propri clienti e non percepisce retrocessioni, né provvigioni da intermediari bancari, fondi o da emittenti di prodotti o di certificati, come indicato nella normativa italiana che regola questo tipo di consulenza.
Il cliente di SoldiExpert SCF può scegliere una consulenza continuativa su base mensile o periodica su base trimestrale.
La consulenza continuativa è ideale per chi desidera un supporto costante e una strategia sempre aggiornata.
Il portafoglio del cliente SoldiExpert SCF viene monitorato con indicazioni operative (cosa e quanto comprare e/o vendere) con frequenza mensile, e viene inoltre seguito dal proprio consulente indipendente SoldiExpert con incontri periodici. Il costo del servizio, riportato nella tabella sottostante, di consulenza finanziaria di tipo continuativo si basa sul patrimonio in gestione e sul profilo di rischio, senza commissioni occulte, grazie al modello totalmente indipendente di SoldiExpert SCF.
La consulenza periodica è, rispetto al servizio di consulenza continuativa, più leggera e flessibile: prevede una revisione del portafoglio ad intervalli trimestrali. Si tratta di un check-up professionale che analizza costi, rischi, strumenti e propone eventuali aggiustamenti. Come per la consulenza periodica, il costo, riportato nella tabella sottostante, dipende dal patrimonio e dal profilo di rischio.
SoldiExpert SCF: esempio pratico del costo della consulenza
Come per l’esempio precedente, prendiamo in considerazione un capitale di 300.000 euro. Supponiamo che il cliente abbia un profilo di rischio “Dinamico”. I costi della consulenza a parcella applicati da SoldiExpert SCF (iva compresa) saranno quindi pari all’1,49% di 300.000 euro nel caso della consulenza finanziaria continuativa, e cioè pari a 4.470 euro annui. Nel caso della consulenza finanziaria periodica il costo scende a 0,75%, e cioè pari a 2.250 euro annui.

A differenza del servizio Fineco Advice+, se il patrimonio del cliente dovesse crescere del 10% in un mese, passando quindi da 300.000 euro a 330.000 euro, il costo della consulenza finanziaria di SoldiExpert SCF, sia nel caso della continuativa sia nel caso della periodica, resta fisso a 4.470 euro annui e 2.250 euro annui, rispettivamente.
Come valutare una consulenza finanziaria: i costi sono giustificati?
Valutare una consulenza finanziaria non significa guardare solo al prezzo, ma soprattutto al valore che il servizio è in grado di generare nel tempo. I costi sono giustificati quando la consulenza porta benefici concreti: maggiore efficienza del portafoglio, riduzione dei rischi inutili, scelta di strumenti meno costosi, ottimizzazione della propria situazione fiscale, strategie più adatte ai propri obiettivi e, soprattutto, decisioni più consapevoli.
Una consulenza indipendente può infatti evitare errori frequenti che spesso costano molto più della parcella: investimenti inadatti, prodotti carichi di commissioni, eccessiva concentrazione, assenza di strategia o reazioni emotive ai mercati.
I clienti di SoldiExpert SCF possono contare su un affiancamento realmente continuativo da parte del proprio consulente finanziario indipendente. Nel caso della consulenza continuativa, il portafoglio viene aggiornato ogni mese con eventuali indicazioni operative — acquisti, vendite o riequilibri — accompagnate da una spiegazione puntuale delle decisioni prese e del contesto di mercato che le ha motivate. Con la stessa frequenza il cliente può confrontarsi direttamente con il suo consulente, per capire l’evoluzione della strategia, approfondire lo scenario finanziario e valutare insieme i passi successivi.
Una logica simile vale anche per chi sceglie la consulenza finanziaria periodica: cambia soltanto la cadenza degli aggiornamenti, che in questo caso è trimestrale. Ogni tre mesi il portafoglio viene riesaminato, vengono fornite eventuali raccomandazioni e il cliente incontra il consulente per una verifica completa dello stato dell’investimento.
In entrambi i casi, ciò che il cliente SoldiExpert SCF riceve non è una semplice proposta di allocazione del capitale, ma un percorso di consulenza strutturato, in continua evoluzione e costruito su misura. L’obiettivo è valorizzare al meglio il patrimonio, prendere decisioni consapevoli e mantenere una strategia solida nel tempo, con la serenità di avere al proprio fianco un professionista indipendente.
Sei interessato o interessata a capire cosa può fare SoldiExpert SCF per te? Prenota il tuo primo check up gratuito.
consulenza a parcella e costi consulenza tradizionale
Dopo aver confrontato il modello Fineco Advice Plus con quello di SoldiExpert SCF, è utile capire perché il tema dei costi e del modello di remunerazione sia così centrale quando si valuta una consulenza finanziaria.
La differenza tra consulenza indipendente (solo a parcella) e consulenza tradizionale basata sulle retrocessioni non è solo formale: incide in modo significativo sui costi finali a carico del risparmiatore e sulle dinamiche con cui vengono consigliati i prodotti.
Nel modello tradizionale, adottato dalla maggior parte delle banche e delle reti, il cliente spesso non paga una parcella esplicita: la consulenza sembra “gratuita”, ma in realtà il costo è incorporato nei prodotti collocati.

Fondi comuni, polizze, gestioni e strumenti simili includono infatti commissioni di gestione nelle quali è presente una fetta destinata alla remunerazione del consulente o della rete. È qui che nasce il potenziale conflitto di interesse: più un prodotto è caro, maggiore è la quota che la filiera distributiva trattiene. Per il risparmiatore questo può tradursi in costi annui molto elevati e difficili da individuare.
Le analisi delle autorità europee, come l’ESMA, mostrano chiaramente come i prodotti distribuiti in Italia siano mediamente tra i più costosi d’Europa proprio a causa di questo meccanismo, basato sulle retrocessioni. Non sorprende quindi che molti investitori facciano fatica a capire quanto realmente stanno pagando per la consulenza, poiché il costo non appare in modo trasparente ma è camuffato all’interno del prodotto stesso.

Il risultato? Un paradosso frequente: chi non paga una parcella esplicita finisce spesso per spendere molto di più, perché sostiene costi ricorrenti sui prodotti consigliati senza ricevere in cambio un servizio realmente indipendente o calibrato sulle proprie esigenze. E nei portafogli a lungo termine questi costi possono erodere una parte significativa dei rendimenti, come mostrano numerosi studi sul tema.
A tal riguardo abbiamo pubblicato anche un video dove spieghiamo nel dettaglio quanto costa un consulente finanziario e quanto possono incidere i costi di gestione sul risultato dei rendimenti nel corso del tempo. In un esempio pratico si può vedere le differenze tra una consulenza finanziaria “Tradizionale” e un servizio di consulenza finanziaria indipendente a parcella, rendendo evidente come funziona un consulente indipendente parcella rispetto ai modelli basati su retrocessioni.
Il video spiega in dettaglio quanto costa realmente un consulente finanziario in Italia, mettendo a confronto i due principali modelli di remunerazione
Ecco un paradosso: pagano maggiori costi per la consulenza finanziaria (mediamente doppi) coloro che non pagano una esplicita parcella per la consulenza che ricevono, un aspetto poco noto quando si confronta un consulente indipendente a parcella con il modello tradizionale.
costo consulente finanziario che trattiene una fetta dei costi del prodotto
I costi medi dei fondi azionari in Italia calcolati nello studio dell’ESMA sono doppi rispetto a quelli di altri Paesi dell’UE: per esempio nel caso dei fondi comuni di investimento il costo medio in Svezia è dell1% mentre in Italia è del 2%.
Prodotti più complessi dei fondi come le polizze unit-linked possono arrivare a costare anche il 4% annuo al cliente.
Considerando la questione di quanto costa un consulente finanziario, su un portafoglio da 200 mila euro il cliente pagherà quindi 4000 euro all’anno di cui se il 40% va al consulente finanziario, questi si porterà a casa 1600 euro come costo della consulenza mentre tutto il resto (2400 euro) se lo spartiranno a cascata la società di gestione e in maggior parte la catena distributiva on the top (banca o rete, capi area…).
In questa tabella viene rappresentata l’erosione dei rendimenti, nel corso degli anni, in base ai costi di gestione annui del modello di consulenza tradizionale non a parcella. Considerando un costo del 2,5% annuo, in 30 anni, si può veder dimezzato il proprio rendimento. Come abbiamo visto precedentemente, nel caso di polizze unit linked con costi annui del 4%, il rendimento può essere quasi interamente degradato dai costi di gestione.

Tutta la ricerca e le evidenze anche di ricerche indipendenti dimostra, che il settore degli investimenti cerca spesso di tenere nascosti ai clienti quanto costa il consulente finanziario remunerato a retrocessioni così come tutta una serie di costi della consulenza, che gravano sul patrimonio dell’investitore senza che questi riceva in cambio alcun beneficio rispetto ad altri prodotti meno infarciti di commissioni. Questi costi spesso servono a remunerare soprattutto la catena distributiva ovvero di vendita.
Più il prodotto costa al cliente, più la rete guadagna se il consulente viene pagato non con una parcella ma con retrocessioni sui prodotti raccomandati: un caso da manuale di conflitto di interesse.
In molti Paesi finanziariamente evoluti – come Stati Uniti, Regno Unito e Olanda – la consulenza fee-only, a parcella è la norma. Qui la figura del consulente è chiaramente separata da quella del distributore di prodotti, e i clienti si aspettano che il professionista lavori esclusivamente nel loro interesse, senza incentivi mascherati.
La trasparenza del modello a parcella elimina i costi occulti e permette al cliente di sapere sempre quanto paga e per quale servizio.
Perché la consulenza a parcella riduce costi
In Italia, invece, il modello dominante resta quello basato sulle retrocessioni: secondo stime AIPB e Assoreti, solo il 14% dei ricavi dei consulenti deriva da una parcella esplicita. Il resto arriva dai costi di gestione incorporati nei prodotti collocati ai clienti. È un sistema che rende difficile per il risparmiatore capire quanto stia pagando realmente e quali siano gli incentivi del proprio interlocutore.

La consulenza a parcella indipendente – come quella prestata da SoldiExpert SCF e vista in precedenza – funziona diversamente: il costo è noto, determinato dal profilo di rischio e dal patrimonio sotto consulenza, e non cambia in base agli strumenti utilizzati. Questo permette di scegliere liberamente i prodotti più efficienti, senza subire pressioni commerciali o costi occulti.
Per approfondire il tema della parcella nella consulenza indipendente, consigliamo l’intervista di Plus24 – Il Sole 24 Ore a Linda Leodari e Roberta Rossi di SoldiExpert SCF, dedicata proprio al “listino prezzi” della consulenza finanziaria indipendente.
Domande Frequenti (FAQ) sulla consulenza finanziaria a parcella
Cosa sono le retrocessioni e perché sono considerate costi occulti?
Le retrocessioni sono la parte delle commissioni di gestione dei prodotti finanziari (fondi comuni, polizze, ecc.) che viene riversata al consulente e alla rete distributiva. Sono considerate “costi occulti” perché non appaiono in una fattura esplicita, ma sono incorporate nel costo del prodotto, erodendo il rendimento del tuo investimento nel tempo.
Qual è il costo medio di un consulente finanziario a parcella in Italia?
Il costo di un consulente a parcella varia tipicamente tra lo 0,5% e l’1,5% annuo del patrimonio sotto consulenza. Questa percentuale è influenzata dal capitale investito, dalla complessità del portafoglio e dal profilo di rischio del cliente. Le aliquote diminuiscono generalmente all’aumentare del capitale.
La consulenza fee-only o “evoluta” offerta da una banca è si può considerare consulenza indipendente?
No, secondo la normativa italiana, un servizio fee-only offerto da una banca o una rete non è considerato consulenza su base indipendente. Questo perché l’ente può ancora svolgere attività di distribuzione e ricevere retrocessioni su altri prodotti, mantenendo quindi un potenziale conflitto di interesse, anche se per quel singolo servizio applica la parcella.
Perché un modello SCF (Società di Consulenza Finanziaria) è sempre indipendente?
Una SCF è definita indipendente dalla normativa perché ha il divieto assoluto di ricevere qualsiasi forma di compenso o retrocessione da soggetti terzi (banche, fondi, emittenti). La sua unica fonte di remunerazione è la parcella pagata direttamente dal cliente, garantendo il pieno allineamento degli interessi.
Quali sono i principali vantaggi di scegliere un consulente a parcella?
I vantaggi principali includono la totale trasparenza dei costi (sai sempre quanto paghi e per cosa), l’assenza di conflitto di interesse nella scelta dei prodotti (vengono scelti gli strumenti più efficienti), e un potenziale maggiore rendimento nel lungo periodo grazie alla riduzione dei costi di gestione.

