Le azioni italiane possono essere comprate sia sulla Borsa Italiana sia, in alcuni casi (ma sono la minoranza), su altre Borse. Fiat Chrysler Automobiles (FCA) per esempio è quotata sia al NYSE (New York Stocks Exchange) sia sulla Borsa di Milano. Piazza Affari rappresenta nel caso delle azioni italiane il principale mercato di quotazione.

 

Le azioni italiane possono essere negoziate dalle 9.00 alle 17.30. Dalle 18.00 alle 20.30 è possibile negoziare sul mercato After Hours alcune categorie di titoli azionari quotati.
Per comprare e vendere azioni  è possibile farlo via telefonica o tramite web attraverso la banca o sim con cui si ha il conto bancario e avendo aperto un conto titoli che consenta l’operatività.
Ed è sempre importante verificare le condizioni offerte come commissioni di negoziazione che possono variare in modo significativo da banca a banca. E da questo punto di vista le banche che offrono le migliori condizioni sono quelle basate soprattutto sul web che prevedono per esempio commissioni massime flat (ovvero massimo 20 euro per operazione) e un variabile dello 0,2%.

 

Le aziende quotate a maggior capitalizzazione si chiamano blue chip. Queste azioni sono quotate sul Mercato Telematico Azionario (MTA).

 

Investire: Quali sono le migliori blue chip italiane? 

 

All’interno del Mercato Telematico Azionario italiano vi è lo STAR, un segmento del mercato MTA sul quale sono negoziati titoli a media capitalizzazione (da 40 e 1.000 milioni di euro) che rispettano particolari requisiti in termini di informativa societaria e di corporate governance.  Le aziende del segmento Star devono avere nel proprio CDA (Consiglio di Amministrazione) amministratori indipendenti, un comitato per il controllo interno e uno per la remunerazione del management. Queste aziende sono tenute inoltre a fornire un’ampia e regolare informativa al pubblico sui propri conti (obbligo di relazione trimestrale).

 

L’ultimo nato in Borsa Italiana è il mercato AIM: è il mercato telematico azionario dedicato alle piccole e medie imprese italiane che vogliono investire nella loro crescita. Queste società hanno obblighi informativi verso il pubblico minori delle altre società quotate: in fase di ammissione alla quotazione non è richiesta la pubblicazione di un prospetto informativo e successivamente non è richiesta la pubblicazione dei resoconti trimestrali di gestione.

 

Azioni sottovalutatate e da comprare quali sono?

Se stai cercando azioni sottovalutate da comprare sei un seguace dell’analisi fondamentale. Stai cercando società a cui la Borsa non ha ancora riconosciuto il giusto valore se si analizzano i fondamentali ovvero i bilanci societari. Gli indicatori da tenere in considerazione sono gli utili attesi della società, la sua posizione competitiva, il potenziale di crescita e la possibilità che l’azienda diventi preda di qualche altra società quotata. Se sei interessato a scovare queste società devi andare a studiarti i bilanci societari di tutte le aziende quotate alla ricerca delle aziende con il miglior rapporto prezzo/utili. Devi cercare quei titoli che possono apprezzarsi nel tempo come fa questo portafoglio

 

Consiglio per l’investitore “cassettista”: Portafoglio VALUE ITALIA investi nelle azioni italiane più sottovalutate

 

 

Le migliori azioni da comprare: come riconoscerle

Vi è una strategia di investimento che in passato si è rivelata molto efficace nell’individuare le azioni più interessanti della Borsa italiana: la teoria del momentum e della forza relativa. Con questa dicitura vengono definite le strategie di investimento (Relative Strenght Analisys) che si basano sull’osservazione che i titoli che hanno le migliori performance hanno una certa persistenza (che può durare settimane o mesi) nel mantenere questa tendenza. Analogamente, secondo questa teoria, i titoli più deboli e in “disgrazia” tendono a mantenere questo comportamento.

Tra i portafogli consigliati da SoldiExpert, il portafoglio dinamico seleziona le migliori azioni italiane per forza relativa.

 

Idee di investimento: Quali sono le migliori azioni italiane da comprare e vendere in giornata? Scopri il portafoglio dinamico

Strategie di investimento: come puntare sulle small cap italiane

Negli ultimi anni le società a media e bassa capitalizzazione hanno sovraperformato le blue chip, le azioni a maggiore capitalizzazione. I motivi sono molteplici: essendo società meno battute da analisti e uffici studi, è più facile che si nasconda in questi titoli del valore inespresso. Da inizio 2017 le società a minore capitalizzazione del listino italiano beneficiano anche dell’effetto PIR ovvero della maggiore liquidità che si sta riversando su questi titoli grazie all’istituzione di contenitori finanziari a fiscalità agevolata che devono destinare almeno il 21% del proprio capitale alle mid e small cap. Molti investitori stanno quindi investendo su questi contenitori determinando un rialzo delle quotazioni azionarie. E’ molto importante però scegliere bene le società su cui investire e soprattutto individuare anche il momento di uscita perché questi titoli in passato hanno avuto anche una altissima volatilità con discese anche del 70% dai massimi.

 

Come investire: Quali sono le small cap più interessanti di Piazza Affari?

 

Azioni con il maggior dividendo, consigliate dal nostro team

Investire sulle azioni “cedolose” è una strategia che piace a molti risparmiatori ed è spesso proposta anche da giornali ed esperti come la “quadratura del cerchio” per coniugare guadagni con protezione. Purtroppo acquistare azioni sulla base dell’alto dividendo passato non fornisce alcuna garanzia di guadagno.  Né assoluto, né relativo. Non è assolutamente detto che le azioni che distribuiscono più dividendi siano le migliori su cui investire, soprattutto a Piazza Affari.

 

Approfondimento: Titoli ad alto dividendo: perché no

 

E capisco che certo è importante incassare una ricca cedola (se c’è) ma non è quella la cosa più importante.  Potrei invece aver posseduto un’azione che in questi dieci anni non ha distribuito quasi alcun dividendo o pochissime cedole, ma se il valore attuale (corso più dividendi) è superiore a quello di 10 anni fa avrei fatto un affare migliore.

E se avevo bisogno di attingere dai miei investimenti un determinato flusso nulla m’impediva di vendere ogni anno parte del mio capitale investito e ritirarne una parte. Matematicamente non cambia assolutamente nulla, seppure molti risparmiatori con la storia delle cedole pensano che prelevare così i soldi sia tutta un’altra cosa e in nome delle cedole o dei dividendi si fanno trarre in inganno dalla logica.

 

Idea di Investimento


Dal 2002 SoldiExpert propone portafogli consigliati su alcune specifiche categorie di azioni italiane: dalle blue chip alle small cap, dalle azioni pià interessanti da un punto di vista tecnico a quelle con i migliori fondamentali.

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