Lettera M
GLOSSARIO
Il market timing è la pratica di acquistare e vendere titoli in base a tendenze economiche, informazioni aziendali e fattori di mercato con lo scopo di essere allineati al trend: quindi molto investiti se il mercato è in fase ascendente, poco investiti se è orientato al ribasso.
In italiano “market timing” si può tradurre in “buon tempismo negli investimenti” ed è anche il modo in cui si definisce una strategia la quale tenta di comprare uno strumento finanziario prima di un rialzo e di venderlo prima del suo ribasso, tentando di anticipare i movimenti del mercato. Nella realtà è meno facile di quello che appare nella teoria e sono pochi i gestori che ci riescono nel tempo con risultati apprezzabili e vi è un’intera teoria come quella dei “mercati efficienti” che contesta questo approccio, consigliando un approccio passivo. Secondo questa teoria tutte le informazioni sono completamente contabilizzate dal mercato e dai prezzi e non si può pretendere di fare meglio del mercato stesso.
La media mobile è un indicatore tecnico popolare che gli investitori (e in particolare gli analisti tecnici) utilizzano per analizzare l’andamento dei prezzi.
È semplicemente il prezzo di chiusura medio di un titolo in un determinato periodo di tempo. Per esempio la media mobile a 200 giorni considera i prezzi di chiusura di un titolo o un indice nelle ultime 200 sedute per calcolarne un valore medio e viene utilizzata per decidere quando comprare e vendere: se il prezzo del titolo “buca” o supera la media mobile al rialzo si ha un segnale di acquisto, mentre se il prezzo scivola sotto la media mobile (quindi la media dei prezzi delle ultime 200 sedute) si ha un segnale di vendita. Una tecnica di analisi diventata popolare nel tempo all’interno dell’analisi tecnica che naturalmente non è infallibile e può generare anche un numero molto elevato di falsi segnali.
Sono così definiti i mercati finanziari dei Paesi in via di sviluppo. Come settore d´investimento sono solitamente ritenuti a maggior rischio a causa della potenziale instabilità economica e politica, della vulnerabilità della valuta nazionale, della breve storia finanziaria e dei problemi di illiquidità che possono avere gli strumenti quotati su questi mercati.