Lettera R
GLOSSARIO
Il rating è una valutazione data da una società specializzata sulla solvibilità di un debitore (uno Stato o un’impresa) in base a una scala di valutazione predefinita. Le agenzie di rating Standard & Poor e Moody’s, per esempio, assegnano un rating pari ad AAA ai debitori con il massimo merito di credito per poi passare ad AA, poi ad A, poi a BBB eccetera fino a D, che rappresenta un emittente in stato di insolvenza. I rating da “AA” a “CCC” incluso possono essere modificati aggiungendo il segno “+” o “-” per precisare la posizione relativa nella scala di rating.
Si parla di recessione “tecnica” quando si manifestano due trimestri consecutivi di calo del prodotto interno lordo (PIL). Una flessione nello sviluppo o addirittura un regresso nell’attività economica che, se di breve durata, può considerarsi un’oscillazione occasionale del movimento d’ascesa, oppure può preludere a una vera e propria crisi, cioè alla depressione come fase discendente finale del ciclo economico.
Regime di tassazione dei redditi introdotto dal decreto legislativo del 16 giugno 1998, che prevede la delega ad un intermediario per l’esecuzione degli adempimenti fiscali riguardanti i propri risparmi. Le imposte sono calcolate dall’intermediario, che fa da “sostituto d’imposta” per conto del cliente, ovvero si sostituisce al cliente nei rapporti con l’amministrazione finanziaria per il pagamento delle tasse sulle operazioni finanziarie.
Regime di tassazione dei redditi introdotto dal decreto legislativo del 16 giugno 1998 che prevede la delega a un intermediario per l’esecuzione degli adempimenti fiscali riguardanti i propri risparmi. Le imposte sono calcolate sul risultato netto maturato ogni anno dalla gestione ed è quello adottato dalle società di gestione riguardo fondi e gestioni patrimoniali.
Chiamata anche persistenza dei prezzi, la forza (strenght) relativa (relative) è la tendenza del prezzo di un titolo rispetto alla media dei titoli che compongono l’indice a cui il titolo appartiene. I primi studi accademici ufficiali sulla forza relativa come criterio di selezione degli investimenti vengono datati nel 1967, quando Robert Levy pubblicò nel “Journal of Finance” un interessante studio dove dimostrava la bontà di questo approccio tramite dei rigorosi test su oltre 200 azioni quotate alla Borsa di New York fra il 1960 e il 1965. In questo studio, Levy (ma già nel 1945 un altro analista, H.M. Gartley, aveva analizzato questo fenomeno) dimostrava un’anomalia del mercato, se vogliamo chiamarla così, rispetto a quella che viene definita la “teoria dei mercati efficienti”. È stato, infatti, osservato in centinaia di studi anche accademici, pubblicati negli ultimi decenni a supporto di questa teoria e su diversissimi mercati e lassi temporali, che i titoli che hanno le migliori performance rispetto alla media del mercato in cui sono quotati hanno una certa persistenza (che può durare mesi e in certi casi perfino anni) nel mantenere questa tendenza. Naturalmente, come tutte le strategie, può avere anche anni o periodi in cui sottoperforma rispetto ad altre strategie, ma l’approccio utilizzato è fra quelli (insieme ad altri) applicati nel processo di asset allocation di SoldiExpert SCF.
È il valore del rendimento che ci si può razionalmente attendere su un investimento, data una serie di risultati ipotetici con le relative probabilità di verificarsi. Nella teoria degli investimenti, il termine viene spesso impiegato come sinonimo di rendimento atteso, quel rendimento cioè che un soggetto razionale con tutte le informazioni rilevanti a disposizione può attendersi dall’investimento. Il rendimento medio può anche essere calcolato in un portafoglio, nel qual caso sarà dato dalla media ponderata dei rendimenti medi ottenibili dai vari beni presenti, dove i pesi sono la percentuale del controvalore complessivo investita in ogni singolo titolo.