Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) lancia il nuovo titolo di Stato destinato ai risparmiatori retail: il BTP Più. Per la prima volta i tassi cedolari sono stati aumentati al 2,85% per i primi 4 anni e al 3,7% per i quattro successivi. Il collocamento si chiede con sottoscrizioni che sfiorano i 15 miliardi. Non male, ma al di sotto dei precedenti record del BTP Valore intorno ai 18 miliardi.
Oltre alle caratteristiche complessive che vedremo di seguito è ancora più rilevante capire per il BTP Più quanto investire ovvero quanto destinare al titolo tenendo presente i criteri di diversificazione e concentrazione del portafoglio.
BTP Più 2025
Il nuovo titolo emesso dal Tesoro è l’ultimo nato nella tipologia dei BTP Valore, e proprio il suo nome BTP Più indica che questo titolo ha qualcosa di diverso e di aggiuntivo rispetto ai precedenti.
Così come i suoi predecessori, per quanto riguarda il flusso cedolare è dotato di un meccanismo definito step up (“un gradino al rialzo” tradotto letteralmente dall’inglese) che prevede rendimenti crescenti nel secondo quadriennio rispetto al primo.
Il BTP Più pagherà ogni anno cedole trimestrali che saranno pari al 2,85% annuo dal 2025 al febbraio 2029 e pari al 3,7% dal maggio 2029 fino alla scadenza di febbraio 2033.
Il taglio minimo di sottoscrizione è pari a 1.000 euro e, in scia a quanto si è verificato per le precedenti emissioni di titoli di stato italiani destinati agli investitori privati, il titolo si acquista sul MOT. Come il BTP Italia, il BTP Futura e il BTP Valore anche il BTP Più è sottoscrivibile in autonomia dai risparmiatori attraverso la propria piattaforma di home banking senza costi di sottoscrizione. In alternativa ci si potrà comunque rivolgere al proprio referente in banca o all’ufficio postale dove si detiene il proprio deposito titoli.
BTP Più: isin e l’opzione del rimborso anticipato
Questa nuova emissione presenta una caratteristica molto innovativa. Introduce infatti, come si dice in gergo, un’opzione “put” che il risparmiatore può utilizzare e che gli consente il rimborso del capitale in anticipo sulla scadenza. In pratica il BTP Piu 2025 offre a chi lo desidera, la possibilità di non attendere la scadenza naturale del titolo nel 2033, ma di ricevere il rimborso già nel 2029.
Nonostante possa apparire una caratteristica secondaria, a nostro avviso non lo è affatto perché offre una maggiore elasticità del proprio investimento permettendo di monetizzare il capitale investito in anticipo. Non solo, dunque, questo bond si presenta come una novità pressoché assoluta nel mondo dei titoli di stato governativi, ma con il nuovo BTP Più il MEF può attrarre molti più sottoscrittori grazie alla possibilità di vendere in via anticipata dopo soli quattro anni. Potrebbero infatti essere interessati ad acquistarlo anche quegli investitori che solitamente diffidano delle scadenze troppo elevate proprio consentendogli l’uscita anticipata. Il Ministero delle Finanze si gioca quindi una carta non da poco con il rimborso anticipato che l’investitore può chiedere.
Se i tassi sulle scadenze più lunghe saliranno molto puoi chiedere il rimborso del BTP Più e comprarti un altro titolo. Un po’ come pescare dal vecchio Monopoli la carta che ti fa uscire di prigione: se ti serve la usi. Se non ti serve tieni il titolo.
Questa opzione, che il MEF dettaglierà meglio nelle prossime settimane, è data solo a coloro che avranno acquistato il titolo durante il periodo di collocamento iniziale e che lo avranno mantenuto ininterrottamente fino al 2029.
l’opzione di uscita (put) al posto del premio fedeltà
Alcuni commentatori e analisti hanno sottolineato l’assenza in questa emissione del premio fedeltà che aveva invece caratterizzato i BTP Futura e i BTP Valore proposti dal MEF ai risparmiatori privati come una carenza e una mancanza di appeal del nuovo titolo.
In realtà noi di SoldiExpert SCF la pensiamo in modo diverso. Offrire l’opzione di uscita per il BTP piu è di per sé un premio fedeltà, seppur diverso da quelli precedenti. Con uno scenario in grande evoluzione dal punto di vista congiunturale e geopolitico e sul fronte degli equilibri mondiali non c’è grande visibilità sul futuro andamento dei rendimenti a lungo periodo e dell’inflazione e la possibilità di cambiare cavallo potrebbe rivelarsi, in caso di scenario avvero, una grande opportunità per i sottoscrittori. Anzi un vero e proprio premio fedeltà di cui potrà avvalersi solo chi ha aderito in sottoscrizione.
benefici fiscali e di isee con il BTP Più
Così come per gli altri titoli governativi italiani, l’investimento in BTP Più offre interessanti benefici fiscali. Innanzitutto, la tassazione è agevolata al 12,5% rispetto al 26% della comune tassazione sulle altre forme di investimento. La migliore tassazione dei titoli di Stato italiani rispetto ad altre forme di investimento li rende strumenti particolarmente appetibili.
Inoltre, il BTP Più gode dell’esenzione dalle imposte di successione e da quest’anno beneficia dell’esclusione dal calcolo dell’ISEE per importi fino a 50.000 €.
btp più: rendimento in linea con il mercato
Per quanto riguarda il rendimento i tassi minimi garantiti del BTP Più comunicati oggi dal Ministero sono pari al 2,8% fino al 2029 e poi pari al 3,6% dal 2030 al 2033. Questo significa che per il primo quadriennio il rendimento medio annuo è leggermente superiori ai BTP di pari scadenza attualmente scambiati sul mercato, mentre è sostanzialmente allineato ai rendimenti medi dei titoli a 8 anni.
Nelle settimane scorse qualche analista aveva ipotizzato che i rendimenti offerti potessero essere inferiori proprio per l’opzione di vendita associata al titolo, ma il realtà non è stato così. In questo senso il BTP più conviene e il MEF conferma la sua volontà di attrarre investitori privati premiandoli con un’opzione di vendita sostanzialmente gratuita che non impatta sui rendimenti minimi garantiti.
come e dove sottoscrivere il btp più 2025
Gli investitori interessati che si chiedono come investire sul titolo potranno sottoscrivere il BTP Più direttamente sulla piattaforma MOT, il mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato gestito da Borsa Italiana. Esattamente come in precedenza per gli altri titoli destinati al retail quali BTP Valore, BTP Italia e BTP Futura.
Il meccanismo di adesione diretta attraverso il MOT, introdotto alcuni anni fa per i BTP Italia, ha consentito di creare un canale diverso rispetto al collocamento degli altri titoli di stato che avviene invece solitamente attraverso l’asta.
i precedenti btp valore e il nuovo btp più al via
Il nuovo BTP Più dunque esce sulla scia delle precedenti emissioni dei BTP Valore degli scorsi anni, titoli dei quali abbiamo racchiuso le principali caratteristiche nella tabellina sottostate che riporta scadenze, flussi cedolari e premio fedeltà di tutti i BTP Valore attualmente in circolazione.
Btp Più: rendimento, cedole e prospettive
Con il BTP Più, il Tesoro continua a innovare nell’offerta di titoli di Stato, adeguandosi all’evoluzione del mercato e cercando di rispondere alle esigenze dei piccoli risparmiatori italiani che prova ad attrarre. Questa nuova emissione arriva in un contesto di tassi relativamente elevati e di prospettive macroeconomiche non chiarissime.
Se sul fronte tassi la BCE sembra infatti intenzionata a ridurre ulteriormente il costo del denaro, sul versante prezzi e inflazione molte sono le variabili in gioco che potrebbero incidere sui rendimenti delle scadenze più lunghe. Nel panorama attuale di incertezza sull’andamento futuro dei tassi l’opzione offerta dal BTP Più di chiedere il rimborso già nel 2029 senza attendere il 2033 è un grande valore aggiunto.
Un po’ come pescare dal vecchio Monopoli la carta che ti fa uscire di prigione: se ti serve la usi. Se non ti serve tieni il titolo.
Che in soldoni significa: se i tassi sulle scadenze più lunghe saliranno molto potrai chiedere il rimborso del BTP Più usando l’opzione del rimborso anticipato e comprarti un altro titolo.
btp più 2025: emissione elevata ma niente record
Dopo una settimana di collocamento l’emissione del BTP Più si chiude a 14,9 miliardi di controvalore richiesti. Un buon risultato per il Tesoro ma ricordiamo che in passato queste emissioni destinate al retail hanno raccolto molto consenso e denaro con un paio di titoli addirittura oltre i 18 miliardi, così come evidenziato nel grafico sotto elaborato da SoldiExpert SCF su dati del MEF.
quanto investire sui btp più?
Complessivamente, dunque, il BTP Più ci sembra avere tutte le caratteristiche per essere considerato un buon elemento di diversificazione all’interno dei propri portafogli di investimento.
Insomma la questione non è se o meno il BTP Più conviene ma quanto investire ovvero che peso di questo titolo avere in portafoglio. In questo senso ogni investitore è un caso a sé e da qui nasce l’importanza di una consulenza personalizzata e di un check up finanziario che tenga conto di tutti gli altri elementi propri del cliente. Elementi che fanno riferimento a quanto il cliente è già esposto verso questa tipologia di titolo, che peso ha in portafoglio di asset italiani, che orizzonte temporale si pone, che tolleranza ha alle perdite o alla volatilità del mercato.
Da ex gestore obbligazionario non posso che ricordare l’importanza di diversificazione, equilibrio e solidità di ogni portafoglio di investimento. Il peso da attribuire alla sottoscrizione di questo singolo titolo dipende quindi non solo dalla bontà del titolo in sé ma da una vasta numerosità di fattori che vanno considerati e soppesati attentamente.
Conclusioni e opinioni sul BTP Più
Difficile insomma trovare grandi difetti a questo titolo, per lo meno in termini relativi, ovvero per lo meno in raffronto con gli altri buoni poliennali in circolazione. L’unico vero svantaggio del BTP Più è probabilmente attribuibile al fatto che, come tutti i titoli a reddito fisso, non protegge dal rialzo dell’inflazione. Ma evidenziare questo tema non riscuote molto successo, perché i risparmiatori ricordano con delusione le basse cedola del BTP Italia dopo la caduta del sentiero dei prezzi di a partire di due anni fa.
Come sanno i nostri clienti e come non ci stanchiamo mai di dire ogni titolo interessante va considerato all’interno di una composizione e di una visione più ampia. Una struttura composita che consenta di cogliere opportunità diverse da scenari diversi.
La concentrazione dei rischi non è mai auspicabile e per tale ragione suggeriamo sempre di non focalizzare il proprio capitale su uno o pochi titoli ma di spaziare tra scadenze, emittenti e tipologie di strumenti per costruire portafogli solidi e destinati sì a offrire buoni rendimenti, ma anche a proteggere in caso di turbolenze o eventi avversi.
Nel 2025 potrebbero arrivare anche una o due altre emissioni di BTP Valore e potrebbe ritornare sul mercato anche il BTP Italia. A scriverlo è lo stesso MEF nelle Linee guida della gestione del debito pubblico 2025, pubblicate lo scorso fine dicembre.