BTP Più: tutto ciò che devi sapere sul nuovo titolo di Stato in arrivo a febbraio 2025

Attesissimo il debutto a febbraio 2025 del nuovo BTP Più. Cedole trimestrali e rendimenti crescenti e una novità assoluta: si può anticipare il rimborso nel 2029

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) lancia un nuovo titolo di Stato destinato ai risparmiatori retail: il BTP Più. La sua emissione avrà luogo dal 17 al 21 febbraio 2025, salvo chiusura anticipata, e mira ad attrarre sottoscrittori alla ricerca di rendimento, aggiungendo una nota di flessibilità.

 

Caratteristiche principali del BTP Più

 

Il nuovo titolo BTP Più è l’ultimo nato nella tipologia dei BTP Valoredi cui abbiamo trattato più volte lo scorso anno, e ha una durata di otto anni vista la scadenza nel febbraio 2033.

Il BTP Più paga ogni anno cedole trimestrali e si caratterizza per un meccanismo di step-up a rendimenti crescenti, così come i suoi predecessori. Questo meccanismo (“un gradino al rialzo” tradotto letteralmente dall’inglese) prevede rendimenti crescenti nel secondo quadriennio rispetto ai primi quattro anni.

Il Ministero delle Finanze comunicherà i tassi cedolari del primo e del secondo quadriennio il prossimo 14 di febbraio. Nel frattempo, fioccano ipotesi e previsioni sul rendimento offerto. Ecco in anteprima cosa è stato comunicato.

Il taglio minimo di sottoscrizione è pari a 1.000 euro e, in scia a quanto si è verificato per le precedenti emissioni di titoli di stato italiani destinati agli investitori privati, il titolo si acquista sul MOT.  Come il BTP Italia, il BTP Futura e il BTP Valore anche il BTP Più è sottoscrivibile in autonomia dai risparmiatori attraverso la propria piattaforma di home banking senza costi di sottoscrizione. In alternativa ci si potrà comunque rivolgere al proprio referente in banca o all’ufficio postale dove si detiene il proprio deposito titoli.

 

la novità del BTP Più: l’opzione del rimborso anticipato

 

Questa nuova emissione presenta una caratteristica innovativa. Introduce infatti, come si dice in gergo, un’opzione “put” che il risparmiatore può utilizzare e che gli consente il rimborso del capitale anticipato. In pratica il BTP Più offre a chi lo desidera, la possibilità di non attendere la scadenza naturale del titolo nel 2033, ma di ricevere il rimborso già dopo il primo quadriennio.

Nonostante possa apparire una caratteristica secondaria, a nostro avviso non lo è affatto perché offre una maggiore elasticità del proprio investimento permettendo di monetizzare il capitale investito già nel 2029. Non solo, dunque, questo bond si presenta come una novità pressoché assoluta nel mondo dei titoli di stato governativi, ma con il nuovo BTP Più a rimborso anticipato il MEF può attrarre molti più sottoscrittori grazie alla possibilità di vendere il titolo in via anticipata anche dopo soli quattro anni. Potrebbero infatti essere interessati ad acquistare questo titolo anche quegli investitori che solitamente diffidano delle scadenze troppo elevate proprio consentendogli l’uscita anticipata. Il Ministero delle Finanze si gioca quindi una carta non da poco con il rimborso anticipato che l’investitore può chiedere.

 

Se i tassi sulle scadenze più lunghe saliranno molto puoi chiedere il rimborso del BTP Più e comprarti un altro titolo. Un po’ come pescare dal vecchio Monopoli la carta che ti fa uscire di prigione: se ti serve la usi. Se non ti serve tieni il titolo.

 

Questa possibilità, che il MEF dettaglierà meglio nelle prossime settimane, è data solo a coloro che avranno acquistato il titolo durante il periodo di collocamento iniziale e che lo avranno mantenuto ininterrottamente fino al 2029.

 

BTP Più, benefici fiscali e isee

 

Così come per gli altri titoli governativi italiani, l’investimento in BTP Più offre interessanti benefici fiscali. Innanzitutto, la tassazione è agevolata al 12,5% rispetto al 26% della comune tassazione sulle altre forme di investimento. La migliore tassazione dei titoli di Stato italiani rispetto ad altre forme di investimento li rende strumenti particolarmente appetibili.

Inoltre, il BTP più gode dell’esenzione dalle imposte di successione e da quest’anno beneficia dell’esclusione dal calcolo dell’ISEE per importi fino a 50.000 €.

 

cedole, tassi e rendimento

 

Per quanto riguarda il rendimento dovremo attendere ancora qualche settimana visto che i tassi minimi garantiti del primo e del secondo quadriennio del BTP Più saranno comunicati dal Ministero il 14 febbraio 2025. Aspettando San Valentino, quando saranno comunicati i tassi del BTP Più, impazzano le previsioni che al momento indicano una cedola annua lorda intorno al 3% per i primi quattro anni, con un incremento fino al 3,75% o più nel secondo quadriennio. C’è da dire che in passato queste emissioni retail sono sempre state attrattive per i sottoscrittori avendo mediamente offerto tra lo 0,15% e lo 0,20% in più del rendimento di mercato.

Appena noti i tassi aggiorneremo il nostro pezzo con un commento ad hoc.

 

Come sottoscrivere il BTP Più

 

Gli investitori interessati che si chiedono come investire sul titolo potranno sottoscrivere il BTP Più direttamente sulla piattaforma MOT, il mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato gestito da Borsa Italiana. Esattamente come in precedenza per gli altri titoli destinati al retail quali BTP Valore, BTP Italia e BTP Futura.

Il meccanismo di adesione diretta attraverso il MOT, introdotto alcuni anni fa per i BTP Italia, ha consentito di creare un canale diverso rispetto al collocamento degli altri titoli di stato che avviene invece solitamente attraverso l’asta.

 

 

Btp Più: un’opportunità per i risparmiatori?

 

Con il BTP Più, il Tesoro continua a innovare nell’offerta di titoli di Stato, adeguandosi all’evoluzione del mercato e cercando di rispondere alle esigenze dei piccoli risparmiatori italiani che prova ad attrarre. Questa nuova emissione arriva in un contesto di tassi relativamente elevati e di prospettive non chiarissime.

Se sul fronte tassi la BCE sembra infatti intenzionata a ridurre ulteriormente il costo del denaro, sul versante prezzi e inflazione molte sono le variabili in gioco che potrebbero incidere sui rendimenti delle scadenze più lunghe. Nel panorama attuale di incertezza sull’andamento futuro dei tassi l’opzione offerta dal BTP Più di chiedere il rimborso già nel 2029 senza attendere il 2033 è un valore aggiunto.

Un po’ come pescare dal vecchio Monopoli la carta che ti fa uscire di prigione: se ti serve la usi. Se non ti serve tieni il titolo.

Che in soldoni significa: se i tassi sulle scadenze più lunghe saliranno molto potrai chiedere il rimborso del BTP Più usando l’opzione del rimborso anticipato e comprarti un altro titolo.

 

 

Conclusioni e opinioni sui BTP

 

Complessivamente, dunque, il BTP Più ci sembra avere tutte le caratteristiche per essere considerato un buon elemento di diversificazione all’interno dei propri portafogli di investimento.

Come sanno i nostri clienti e come non ci stanchiamo mai di dire ogni titolo interessante va considerato all’interno di una composizione e di una visione più ampia. Una struttura composita che consenta di cogliere opportunità diverse da scenari diversi.

La concentrazione dei rischi non è mai auspicabile e per tale ragione suggeriamo sempre di non focalizzare il proprio capitale su uno o pochi titoli ma di spaziare tra scadenze, emittenti e tipologie di strumenti per costruire portafogli solidi e destinati sì a offrire buoni rendimenti, ma anche a proteggere in caso di turbolenze o eventi avversi.

Nel 2025 potrebbero arrivare anche una o due altre emissioni di BTP Valore e potrebbe ritornare sul mercato anche il BTP Italia. A scriverlo è lo stesso MEF nelle Linee guida della gestione del debito pubblico 2025, pubblicate lo scorso fine dicembre.

 

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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