Successione per chi eredita meglio una polizza del conto corrente

Lasciare un grande capitale agli eredi implica la scelta del tipo di investimento più adatto. Quanto influiscono i regimi fiscali?

Una necessità che tocca molti italiani è la successione ereditaria dei propri capitali. Ovvero il loro trasferimento a figli, coniugi, eredi e beneficiari senza pagare troppe tasse.

In questo articolo analizziamo specifici casi (simulazioni) di successione e trasferimento di capitali mobiliari agli eredi cercando di capire per chi resta come è meglio ricevere l’eredità. Sia dal punto di vista della velocità con cui viene liquidato, sia dal punto di vista di quanto il capitale trasferito viene decurtato dal fisco.

Le simulazioni inerenti alla successione riguarderanno due casi: si ereditano soldi liquidi o investiti lasciati su un conto bancario o i soldi ereditati sono su una polizza assicurativa.

Se si eredita, è più facile se i soldi sono su un conto corrente o essere i beneficiari di una polizza assicurativa? Vediamo a quanto ammontano le tasse di successione nei due casi, quali sono gli altri costi da valutare e gli eventuali vantaggi e svantaggi delle due opzioni.

 

successione legittima: chi paga e quanto

 

Chi riceve un’eredità deve pagare allo Stato un’imposta di successione entro un anno dal decesso. Esistono però delle soglie, chiamate franchigie, al di sotto delle quali non si paga nulla, anche in base al grado di parentela.

La tabella seguente mostra i diversi livelli di franchigia e le rispettive aliquote, in base al grado di parentela dell’erede. Chi paga le tasse di successione più basse sono i figli, il coniuge e gli ascendenti (mamma e papà). Fino a un milione di euro di beni (mobiliari e immobiliari) trasferiti non pagano nulla e sopra il milione di euro pagano “solo” il 4% di tasse di successione. Tutti gli altri eredi (fratelli, sorelle, altri parenti…) pagano molto di più e hanno una franchigia più bassa.

 

Tasse successione franchigie

 

 

Franchigie e aliquote tasse di successione

 

In base a questi dati perciò è facile desumere che nel caso in cui si intenda lasciare 1 milione e mezzo in eredità e si abbia un solo erede (coniuge o figlio o parente in linea retta come la mamma o il papà) la tassa di successione del 4% verrà pagata solo su 500.000 euro sia dal discendente sia dall’ascendente sia dal coniuge. La franchigia di 1 milione di euro è per ciascuno degli eredi. Se c’è solo un ascendente o un discendente o il coniuge pagherà 20.000 euro di tasse di successione.

Se ci sono oltre al coniuge un figlio, o  più figli o ascendenti in linea retta (sia la mamma sia il papà) la franchigia sulle tasse di successione è di 1 milione a erede.

Se invece gli eredi fossero fratelli o sorelle le tasse di successione sarebbero pari a 84.000 euro, poiché la parte eccedente la franchigia inferiore al caso precedente sarebbe 1 milione e 400.000 euro su cui si applica l’aliquota del 6%.

Per i parenti fino al 4° grado invece l’aliquota di successione del 6% si applica su tutto il capitale ereditato, senza franchigia. Per tutti gli altri la tassa di successione sale all’8%, sempre applicata su tutto il capitale e sempre senza franchigia.

 

 

SUCCESSIONE: COSTI si pagaNO sempre?

 

E per quanto riguarda i beni e strumenti, sono tutti tassati? Gli immobili sono sempre tassati in caso di successione, mentre per i beni mobiliari invece dipende. Su barche gioielli e opere d’arte trasmesse in eredità si pagano tasse di successione. Sui soldi parcheggiati in banca o investiti in strumenti finanziari a volte si pagano le tasse di successione altre volte no.

Ci sono degli strumenti finanziari che non pagano le tasse di successione: tra questi troviamo i PIR (Piani Individuali di Risparmio) che non vi consigliamo (ne abbiamo parlato in questo articolo) e le polizze assicurative, come mostra la tabella seguente. Sui soldi invece lasciati sul conto corrente o investiti in azioni o in fondi comuni si pagano le tasse di successione se il loro controvalore è superiore alla franchigia di 1 milione di euro a erede prevista per figli coniuge e genitori. Consideriamo sempre che i beni mobiliari e immobiliari fanno cumulo ai fini delle tasse.

In questa tabella vengono indicati i beni su cui si pagano le tasse di successione e quelli esenti.

 

Tasse successione beni tassati e beni esenti

Tra i beni esenti dalle tasse di successione si vede che sul denaro trasferito tramite polizze vita i beneficiari non pagano le tasse. E questo non è l’unico beneficio fiscale di questi strumenti. Tra i beni tassati si vede invece indicata la liquidità depositata su conti correnti e postali.

 

 

E se i soldi sono in banca in caso di successione?

 

Nelle simulazioni a seguire abbiamo ipotizzato che un risparmiatore debba trasferire 1,5 milioni di euro a un solo erede. Fino a 1 milione di euro il capitale è esentasse se la successione è tra discendenti e ascendenti (figli, coniuge, genitori) mentre sui restanti 500.000€ insorge la problematica della tassazione.

La domanda che il risparmiatore si potrebbe fare è: questi 500.000€ è meglio tenerli in banca o meglio sottoscrivere una polizza? Per i beneficiari cosa è meglio?

 

Tasse di successione: meglio polizza o banca?

 

Dal punto di vista della velocità con cui entreranno in possesso dei soldi loro spettanti, in caso di successione i beneficiari dell’eredità verranno liquidati molto velocemente dalla compagnia assicurativa mentre se i soldi sono in banca ci potranno volere mesi, anche nel caso in cui non ci sia nessuna contestazione.

Dal punto di vista delle tasse di successione pagate però cosa cambia?

Nel primo caso (i beneficiari ereditano i miei soldi lasciati in banca sul conto corrente) supponiamo che l’investitore li abbia investiti e quindi il capitale sarà soggetto al regime di tassazione dei redditi amministrato.

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Successione ereditaria: il caso del regime amministrato

 

Il periodo della simulazione è di 14 anni, dal 2011 al 2024. Nel caso di questo regime fiscale, le tasse sul capital gain vengono pagate ogni anno sui guadagni realizzati. L’investimento realizzerà un valore finale di 748.164€ e le tasse pagate sul capital gain saranno di un ammontare pari a circa 198.000€.

Se il valore finale verrà trasferito al proprio erede si pagheranno le tasse di successione del 4%, e in questo caso, il capitale ottenuto sarà decurtato di quasi 30.000€, ottenendo un valore netto di circa 718.000€.

 

successione in banca

 

 

Simulazione di polizza assicurativa sottoscritta ai fini di successione

 

Nel secondo caso si suppone che l’investitore decida di stipulare una polizza assicurativa sottoponendo il capitale maturato al regime di tassazione dei redditi assicurativo.

 

successione con polizza

L’arco temporale di riferimento è lo stesso ipotizzato per la simulazione precedente (2011-2024) ma che cosa cambia?

A differenza di quella precedente, la tassa sul capital gain non verrà pagata ogni anno sui guadagni realizzati, ma soltanto al momento della scadenza del contratto. Ciò permette all’investimento di “montare come la panna”! Si vede, infatti, che il valore finale ottenuto sarà di circa 867.000€.

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Su questo valore si pagherà la tassa sul capital gain del 26% ma comunque alla fine rimarranno circa 772.000€. Le tasse pagate, rispetto al primo caso, sono solo di 95.000€ e in più si ha il vantaggio di non pagare le tasse di successione. Insieme, questi due benefici fiscali, permettono di lasciare all’erede circa 54.000€ in più rispetto alla simulazione di successione in regime amministrato.

Però c’è sempre un però. Abbiamo ipotizzato di sottoscrivere una polizza con costi del 2% all’anno che non è certo la media di costo delle polizze. Prima quindi di mettere la firma e sottoscrivere la polizza bisogna vedere se in base ai costi applicati dalla compagnia assicurativa il costo non uccide il rendimento. Un secondo parere su un prodotto che ci è stato proposto per evitare le tasse di successione può essere richiesto nell’ambito di una consulenza una tantum con SoldiExpert SCF

Le simulazioni non sono state fatte per vendere alcun prodotto finanziario ma, al contrario, suggerire soluzioni di investimento. Ed è in questo istante che entra in gioco il valore del consulente finanziario indipendente e del team di SoldiExpert SCF.

 

Fino a quando conviene la polizza come costi?

 

Nei due casi, appena esposti, avevamo ipotizzato differenti costi di consulenza (capitale in banca) e della polizza. Per il regime amministrato abbiamo ipotizzato costi di consulenza pari all’1%, mentre nel caso della polizza pari al 2%.

Dopo essere giunti alla conclusione che, con queste ipotesi, in caso di successione la soluzione della polizza è più conveniente rispetto all’investimento in banca a cui si applica il regime amministrato è giunto il momento di chiedersi: quand’è che i costi della polizza annullano il beneficio fiscale?

Dalle nostre simulazioni è emerso che se i costi della polizza sono più alti del 3% il vantaggio viene annullato.

Per gli assicuratori l’esenzione dalle tasse di successione di cui godono questi prodotti è un argomento forte per venderle.

 

Considerazioni finali sui prodotti esenti dalle tasse di successione

 

Se è vero che essere prodotti esenti dalle tasse di successione è un punto di forza non bisogna mai perdere di vista la probabilità che queste tasse verranno effettivamente pagate (si ricordano le soglie di franchigia di 1 milione di euro per figli e coniuge e di 100.000 euro per fratelli e sorelle dalla tabella “Eredità: chi paga e quanto?”).

Inoltre, è bene ricordare che le polizze vita non sono gli unici investimenti esenti dalla tassa di successione e per questo, prima di acquistare queste polizze assicurative risparmia-tasse fare attenzione ai costi che gravano sul prodotto.

Se desideri valutare cosa è meglio per il tuo caso, se il prodotto che hai sottoscritto è conveniente per te (e non per il tuo broker) o ricevere una consulenza personalizzata puoi richiedere una nostra consulenza una tantum o fare una chiacchierata con i nostri consulenti finanziari abilitati e richiederla qui.

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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Roberta Rossi Gaziano

Responsabile Consulenza Personalizzata di SoldiExpert SCF

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Francesco Pilotti

Responsabile Ufficio Studi di SoldiExpert SCF

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Marco Cini

Esperto di pianificazione finanziara e previdenziale

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