Ci sono libri sul denaro che fanno sognare e altri libri sulla finanza personale che fanno spietatamente pensare. Tra questi uno dei più stimolanti è il libro di Marco Liera intitolato “Finanza personale” che spiega le 10 decisione chiave per pianificare le finanze di famiglia senza contare sull’aiuto dello Stato.
un libro di finanza personale SULLA PIANIFICAZIONE
Il testo di Marco Liera fa parte di quei libri di finanza personale che costringono il lettore a interrogarsi sulla propria situazione finanziaria a 360°.
Il denaro non sarà importante e non deve diventare il fine della propria esistenza ma sicuramente serve a molte cose. Soprattutto se impiegato, bene. O come avrebbe detto Groucho Marx: “naturalmente nella vita ci sono un mucchio di cose più importanti del denaro: ma costano un mucchio di soldi”!
Molte le pillole di saggezza contenute nel libro di Marco Liera sulla finanza personale che insiste sul tema della pianificazione, prima che sia troppo tardi. Perchè come scrive l’autore:
Inutile pensare al futuro dei figli quando ormai sono all’università. Inutile rimpiangere di aver condiviso tutto con “l’amore della propria vita” quando ormai si è davanti al giudice per la separazione. Inutile lamentarsi di non poter trascorrere una vecchiaia serena quando si è ormai prossimi alla pensione e non si è mai voluto accumulare risparmi per la previdenza integrativa… Bisogna pensarci ora. Subito.
Marco Liera
le 10 decisioni chiave della finanza personale
Le decisioni chiave da prendere secondo l’autore di “Finanza personale” sono 10: lavoro e impresa; casa; protezione del capitale umano; investimenti; protezione della salute; benessere per quando non si vorrà/potrà più lavorare; residenza; mantenimento dei figli; gestione delle disabilità; pianificazione patrimoniale.
Le pensioni future saranno nella maggior parte dei casi metà di quelle percepite dai nostri genitori. I rendimenti finanziari del passato dove bastava investire e non fare quasi nulla sembrano anche un ricordo. Il fisco era tutto sommato più amico e milioni di contribuenti avevano pure trovato il modo di farlo “fesso”. Acquistare una casa o trovare un lavoro non erano esercizi così impegnativi e duri; sanità e scuola erano sostanzialmente gratis per tutti. Quel mondo appare lontano ed è inutile essere nostalgici.
“Lo stile di vita dovrà cambiare” ha dichiarato il premier inglese David Cameron ai suoi concittadini mentre spiegava i tagli massicci che il suo governo varava negli scorsi mesi. Difficile credere che prima o poi anche in Italia non si arrivi a una politica più rigorosa sul fronte del debito pubblico con la richiesta di lacrime e sangue.
l’importanza della pianificazione finanziaria
Le conclusioni a cui arriva l’autore sono non catastrofiche ma sempre utili: dedicare più tempo alla cura della propria “financial fitness” e intraprendere una vita all’insegna di una maggiore frugalità.
Dedicare insomma più tempo e cervello alla gestione dei propri risparmi ma anche comportarsi più da formiche che da cicale. “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” diceva Seneca. Per lo stesso motivo, una corretta pianificazione delle proprie finanze dovrebbe essere la bussola indispensabile per ciascun risparmiatore o investitore, per poter affrontare così qualsiasi tempesta.
L’intervista a Marco Liera: le Scelte Chiave di finanza personale
Naturalmente nessuno nasce “imparato” e libri di finanza personale come questi spiegano a chi non l’avesse chiaro quale può essere il ruolo di un bravo consulente finanziario. Come Roberta Rossi e il team di SoldiExpert SCF cercano di fare soprattutto nella consulenza su misura con una strategia ampia e personalizzata per ciascun cliente che tenga conto non solo degli strumenti finanziari a disposizione ma anche dei propri obiettivi, propensione al rischio, situazione familiare e professionale.
Non esistono, infatti, ricette facili o univoche. E il merito di un libro come quello di Liera (che da qualche mese ha lasciato l’incarico di responsabile del supplemento Plus de “Il Sole 24 Ore per avviare una propria iniziativa imprenditoriale) è quello di ricordare a tutti che quando si parla di finanza personale non esiste solo il “problema” della gestione dei propri investimenti finanziari. Ma anche tanti altri rischi da valutare e/o coprire e decisioni importanti da intraprendere.
Nell’intervista per MoneyReport.it a Marco Liera abbiamo preparato per ciascuna “decisione chiave” citata nel libro una domanda ulteriore per confrontarci ma anche per avere ulteriori chiarimenti. Ecco il resoconto di questa lunga ma crediamo interessante chiacchierata sulle 10 Decisione Chiave trattate nel libro.
finanza personale: ecco le domande da farsi
Salvatore Gaziano: Il lavoro non è più il posto fisso che abbiamo conosciuto nel passato. Sia in termini di prestazioni future sotto forma di pensioni ma anche di sicurezza del reddito. E anche chi ha un lavoro statale, una categoria ritenuta intoccabile, potrebbe forse nel futuro vedere cadere alcune certezze se anche in Italia si dovesse arrivare a un “redde rationem” dei conti pubblici come è avvenuto peraltro recentemente anche in altri Paesi. Per questi motivi consigli a tutti coloro che sono nel pieno dell’attività lavorativa non solo di avere un piano B (ovvero i contributi pensionistici obbligatori) ma di pensare caldamente anche a un piano C. Insomma adottare un comportamento più da formiche se si vuole mantenere stabile il proprio tenore di vita. Credi che questo scenario sia condiviso (e soprattutto già messo in pratica) dalla maggior parte dei risparmiatori e lavoratori italiani o ti senti una Cassandra inascoltata?
la casa meglio affittarla o comprarla?
Liera: “Premetto che è sempre meglio investire i risparmi in ciò che si conosce di più (e oggettivamente la borghesia italiana ha da sempre avuto una migliore conoscenza del mercato immobiliare rispetto a quello finanziario) e che è soprattutto grazie al mattone che il ceto medio ha protetto i suoi risparmi dalla devastante inflazione degli anni 70 e 80 (anche perché fino al 1988 non si poteva investire in valute estere).
Da cosa deriva la “sicurezza” del mattone
la protezione del capitale umano in finanza personale
Liera: “La quota out-of-pocket (ossia pagata direttamente dal paziente anziché da una compagnia di assicurazione o da un fondo sanitario) della spesa sanitaria privata è molto alta in Italia, e questo ovviamente va riequilibrato. Però preferirei che le compagnie di assicurazioni e i fondi sanitari si dedicassero soprattutto alla copertura dei grandi rischi, ossia degli eventi rari a forte impatto economico (grandi interventi chirurgici, malattie gravi e/o croniche, invalidità permanenti superiori al 66%).
Nella tutela della salute e del capitale umano ci sono degli eventi che purtroppo non sono affatto rari (per esempio molte cure dentarie o le invalidità temporanee) ma che hanno conseguenze economiche che possono essere gestite con risorse familiari. Coperture integrative snelle ma per questo non troppo costose sono la priorità per la maggior parte delle famiglie che attualmente non godono di alcuna assicurazione al di fuori di quelle obbligatorie”.
l’investimento del patrimonio attuale e dei risparmi futuri
Liera: “Sono ottimista sull’introduzione della professione regolamentata del consulente finanziario indipendente in Italia, anche perché discende da una direttiva comunitaria. Semplicemente, credo che alla politica non interessi molto il risparmio, e che quindi i problemi ad esso collegati non abbiano mai la priorità. D’altra parte come darle torto? In Italia il risparmio non ha mai mosso milioni di voti, a differenza delle pensioni, delle tasse, della scuola”.
la Salute: Un Obiettivo Chiave in Finanza Personale
Liera: “Le coperture collettive sono sempre da preferire perché l’unione fa la forza e si elimina il problema dell’antiselezione dei rischi (chi si assicura individualmente è ritenuto dalle compagnie un soggetto che compra la polizza proprio perché sa che presto o tardi incorrerà in un sinistro). Però come dicevo prima occorre evitare di creare dei fondi sanitari che ci spingono a rimborsare anche l’aspirina e il burro cacao e che per questo diventano dei carrozzoni inefficienti e autoreferenziali. Meglio partire da coperture essenziali (anche individuali, in assenza delle collettive) e quindi meno onerose per le famiglie”.
mantenere il tenore di vita quando non si potrà più lavorare
Liera: “La finanza comportamentale ci insegna che più si danno opzioni di scelta ai risparmiatori, più questi commettono errori e prendono decisioni infelici. Quello che tu dici presuppone l’esistenza di una classe di consulenti (sia commission-only che fee-only) vasta, qualificata e professionale. Non siamo ancora in quella situazione. Nel Regno Unito a partire dal 2012 tutti i lavoratori che non hanno un fondo pensione saranno automaticamente iscritti a un mega-schema previdenziale unico, il Nest. Il paternalismo non è sempre fuori luogo quando si parla di risparmi”.
vivere di rendita con il patrimonio accumulato
Liera: “Non mi preoccupano tanto gli anziani che vanno a vivere in località esotiche (beati loro…) quanto i giovani che vanno a lavorare all’estero, perché questi erodono la base contributiva per le pensioni di oggi e di domani. Non possiamo sperare che i legami, gli affetti oltre a una buona dose di pigrizia e fatalismo siano gli unici motivi per i quali i giovani debbano restare qui in Italia. Credo che le generazioni dei nati negli anni 20, 30, 40, 50 e 60, che nei decenni passati, pur lavorando e facendo sacrifici, hanno beneficiato della grande crescita del debito pubblico, siano quelle che devono creare, a loro spese si intende, le condizioni per far restare i giovani in Italia e se possibile farli arrivare anche dall’estero”.
IL MANTENIMENTO E IL FUTURO DEI FIGLI
Liera: “Sono arrivato a fare il giornalista in modo del tutto casuale 22 anni fa, mentre stavo finendo l’università. Il mio primo articolo uscì su <SuperBasket>, lo scrissi mentre ero a fare il militare a Chieti. Era un’epoca totalmente diversa, in cui si poteva entrare in un grande giornale a 26 anni con un regolare contratto da praticante. Oggi la professione è caratterizzata da un enorme eccesso di manodopera rispetto alle necessità dell’industria editoriale, e sconsiglio a qualunque giovane, a meno che non sia ispirato dalla stessa titanica determinazione dei “Blues Brothers”, di prenderla in considerazione. La multimedialità però, come anche la tua storia dimostra, caro Salvatore, offre degli spazi imprevedibili, e non mi sorprenderei di trovare in futuro delle brillanti start up editoriali fondate da giovani che, esclusi dall’accesso a giornali e televisioni, si sono opportunamente messi in proprio.
Finanza Personale: Quanto Serve per l’Indipendenza Economica?
Liera: “Poiché sono ottimista, mi aspetto che quel quarantacinquenne campi oltre i cent’anni. Ma questo significa a quella veneranda età dovrà avere risorse sufficienti per affrontare inevitabili spese mediche e di assistenza. Ipotizzo che un minimo di pensione riesca ad averla a partire dai 65 anni (almeno l’assegno sociale…). Se in aggiunta a quella gli servono 25mila euro all’anno, a 45 anni deve disporre di un capitale di un milione di euro e sperare di ottenere un rendimento al netto di tasse e inflazione del 2% annuo. In quel caso, si ritroverà a cent’anni con un capitale dimezzato (perché lo avrà progressivamente intaccato), quindi con un certo margine di sicurezza sulla ulteriore sopravvivenza.
Scelte di finanza personale sostenibili e non
Liera: “Vorrei rassicurare i lettori sul fatto che il nostro benessere dipende molto da noi e dalla nostra proattività. E anche dal nostro impegno sociale. Non tutti, si capisce, sono disposti al cambiamento, alla sfida. C’è gente che, dignitosamente, preferisce una situazione di stabilità lavorativa ed avere tempo per dedicarsi ad altri piaceri e passioni. Questo è assolutamente legittimo. Ciò che è meno accettabile, dal punto di vista della convivenza civile, è che questo benessere sia ricercato e ottenuto da alcuni sistematicamente a scapito di altri. Quando leggo che la Regione Siciliana ha 144mila dipendenti (quasi il doppio della Fiat!) penso che si stia diffondendo un benessere di questo tipo, iniquo e insostenibile. In questo senso è la politica, più che l’individuo, che deve dare delle risposte”.
Migliora le Tue Conoscenze di Finanza Personale
La lettura di libri dedicati alla finanza personale è fondamentale per diventare un investitore consapevole.
Investire nella propria educazione finanziaria rappresenta una strategia intelligente per il futuro. Per aiutarti, abbiamo selezionato libri specifici per migliorare la gestione della tua finanza personale e per imparare a investire, adatti a ogni livello di competenza.
Vuoi iniziare subito ad approfondire queste tematiche e soddisfare la tua sete di conoscenza finanziaria? Ti proponiamo una serie di nostri Ebook e guide scaricabili gratuitamente dal nostro sito, adatte sia a principianti che esperti.
Per altri dubbi sul come investire puoi scaricare gratuitamente l’intero corso per investire in formato eBook.