Fondo pensione: investire oggi sul domani

Per alcune tipologie di lavoratori, integrare la futura pensione più che un'opzione é una vera propria necessità, soprattutto al fine di garantirsi un flusso di entrate che permetta di mantenere uno stile di vita allineato al nostro presente. Leggi la nostra analisi.

Pensare di sottoscrivere un fondo pensione implica aver raggiunto già un buon grado di benessere personale, almeno a livello basico, quello di avere un lavoro. La cosa interessante però è che come probabilmente accade per la piramide di Maslow ognuno ha la sua personale piramide.

Chi studia Economia all’università prima o poi si confronta con la piramide dei bisogni teorizzata da Abraham Maslow.  Secondo questo psicologo statunitense infatti la realizzazione di ogni persona procede a gradoni a mo’ di piramide egizia. In primis l’individuo cerca di sfamarsi e sopravvivere, poi di acquisire sicurezza e protezione. Una volta soddisfatti questi primi due scalini, andrà alla ricerca di amicizia e affetti e una volta ottenuti punterà a rafforzare la propria autostima e poi cercherà quella degli altri.

Così c’è chi per esempio è più interessato al riconoscimento da parte del proprio gruppo di pari rispetto agli affetti personali. E chi invece mette al primo posto la necessità di investire in un fondo pensione. Una scelta lungimirante?

 

Come funziona il fondo pensione

 

Un fondo pensione è un organismo di investimento collettivo del risparmio che raccoglie i contributi dei lavoratori e/o dei datori di lavoro e li investe in strumenti finanziari, allo scopo di erogare una prestazione pensionistica (rendita vitalizia o capitale) al termine della vita lavorativa del lavoratore.

Versare soldi in un fondo pensione è inoltre un investimento fiscalmente agevolato. Lo Stato incentiva quindi i cittadini a sottoscrivere forme pensionistiche private da affiancare a quelle pubbliche per assicurarsi una maggiore indipendenza economica e solidità finanziaria dei contribuenti.

 

 

Fondo pensione sì o no

 

Quando si parla di bisogni finanziari, c’è una scala progressiva che bisognerebbe avere in mente. Che parte dal lavoro e finisce con la pensione, passando da passaggi intermedi progressivamente soddisfacenti.

In termini di bisogni finanziari non siamo tutti uguali. C’è ad esempio chi mette il bisogno di avere una pensione congrua rispetto alle sue necessità al secondo posto della sua classifica dei bisogni finanziari e chi invece non lo prende quasi in considerazione o comunque lo mette all’ultimo posto. Chi lo ritiene una necessità importante cercherà di affiancare a quella pubblica una seconda pensione complementare sottoscrivendo un fondo pensione aperto promosso da una società di gestione o un piano individuale pensionistico (PIP) proposto da una compagnia assicurativa.

E’ importante sottolineare subito  il fatto che per quanto concerne le analisi empiriche effettuate da noi c’è una grande differenza tra i vari piani pensionistici. In base alla nostra esperienza e analisi quasi tutti i fondi pensione aperti sono più convenienti dei fondi pensionistici offerti dalle compagnie assicurative.

 

per gli inglesi il fondo pensione è importante, per gli italiani meno

 

Tra i vari paesi europei c’è comunque molta differenza. Gli inglesi ad esempio, subito dopo aver ottenuto un lavoro, pensano a sottoscrivere un fondo pensione. Per gli italiani invece questo tema non è in cima alle preoccupazioni finanziarie, anche se qualcosa lentamente sta cambiando. Già, perché è importante chiedersi se il fondo pensione conviene e più in generale se attraverso questo strumento sia necessario investire oggi sul domani.

Noi come consulenti finanziari indipendenti veniamo sempre più interpellati su questo fronte. In particolare,  nei servizi di consulenza una tantum  ci viene richiesto il calcolo della pensione, o meglio di calcolare quale sarà l’importo della pensione statale, il primo pilastro cui avremo diritto. A questo è saggio, e nei prossimi decenni lo sarà sempre di più, aggiungere un secondo pilastro pensionistico che integri la pensione pubblica e riesca ad assicurare un maggior benessere.

 

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Fondi pensionistici privati: a cosa servono?

 

Quando si calcola l’importo della pensione futura le sorprese non mancano soprattutto quando, dopo aver raccolto i dati necessari per fare la stima, diamo il risultato della pensione stimata futura. Alcune categorie di lavoratori in particolare non sono consapevoli di versare molto meno rispetto ad altri, perché magari sono diversamente inquadrati per la propria pensione, e poi si stupiscono che sarà striminzita.

 

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Spesso dunque il risultato crea un certo disappunto ma non è certo solo colpa dei pochi contributi versati, ma anche del famoso patto generazionale. Anche in conseguenza di ciò infatti nel tempo prenderemo meno di pensione, e i nostri figli e nipoti ancora di meno, pur a parità di contributi versati. Per questo è necessario pensare a oggi per il domani e capire se il fondo pensione conviene oggi più che mai o se si può aspettare.

Per fare un esempio, il dipendente pubblico che è andato in pensione nel 2020 prende di pensione l’80% dell’ultimo stipendio, chi ci andrà nel 2060 avrà una pensione calcolata sul 66% del proprio stipendio: c’è una bella differenza! I fondi pensionistici privati servono quindi a integrare la pensione.

 

 

Fondo pensione pro e contro

 

Inutile girarci intorno: spesso i soldi su cui possiamo contare oggi grazie al lavoro, non saranno sufficienti domani  ad assicurarci una pensione all’altezza dei nostri bisogni e dovremo aggiungere una seconda gamba, ovvero una pensione complementare. Perciò in linea di massima per tutti la risposta è: sì, aderire ad un fondo pensione conviene! Ma quale scegliere?

Qui si apre il vaso di Pandora perché ci sono circa 170 fondi pensione aperti e oltre un centinaio di Piani Individuali Pensionistici, anche noti con l’acronimo di PIP, tra i quali poter scegliere.

Tutti i fondi pensione offrono un beneficio fiscale ma l’impatto è molto diverso a seconda della propria aliquota contributiva: chi viene tassato con il 43% di aliquota sull’Irpef a parità di contributo versato alla propria seconda pensione complementare ottiene un beneficio fiscale quasi doppio rispetto a chi è tassato al versa il 23%.

Vediamo dunque di seguito chi ha maggiori vantaggi e dovrebbe sottoscrivere un fondo pensione complementare.

 

 

Il fondo pensione conviene?

 

Alcune tipologie di lavoratori dovrebbero quanto prima attivare un piano pensionistico complementare. Vediamo quali sono.

Una prima categoria di lavoratori cui conviene aprire un fondo pensione è quella dei lavoratori autonomi. Rispetto infatti ai lavoratori dipendenti, quelli autonomi prenderanno decisamente meno di pensione. Per fare un esempio concreto il dipendente che andrà in pensione tra vent’anni con 42 anni di contributi prenderà il 63% dell’ultimo stipendio, mentre quello autonomo avrà solo il 48%.

Anche chi paga un’aliquota del 43%, ovvero chi ha un imponibile superiore ai 55,001€, dovrebbe seriamente pensare al fondo pensione perché scarica tanto di tasse.

Per non parlare poi dei giovani lavoratori, quelli che lavorano da pochi anni o inizieranno a farlo in futuro. Per costoro il bisogno di costruirsi una pensione complementare e integrativa dovrebbe venire immediatamente dopo la ricerca di un’occupazione. Al passare degli anni e delle generazioni infatti la percentuale dell’assegno della pensione conitnuerà a ridursi rispetto allo stipendio e integrarla sarà sempre più una necessità.

 

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Detto questo non c’è alcun dubbio che investire oggi sul domani attraverso un fondo pensione sia una necessità a cui dover prestare molta attenzione. Per questo, più che un patto generazionale, la pensione dovrà essere sempre più un patto con sé stessi.

 

 

opinioni e considerazioni sui Fondi pensione

 

Come abbiamo brevemente esemplificato in questa nostra analisi, scegliere di aprire un fondo pensione è oggi e sarà sempre di più una necessità per molti lavoratori. Per questo a nostro avviso questa tematica va affrontata prima possibile, sia in ottica di risparmio, sia in ottica di costruzione di una futura rendita.

Come consulenti indipendenti noi di Soldiexpert SCF operiamo sul mercato da oltre vent’anni e affianchiamo i nostri clienti in tutte le tematiche finanziarie che possono migliorare il loro benessere attuale e futuro. Hai bisogno di affrontare un determinato aspetto finanziario della tua vita personale o familiare? L’elevata conoscenza dei mercati finanziari e di tutte le specificità che caratterizzano gli strumenti, unite alla nostra totale indipendenza, rappresentano un vantaggio concreto nella valorizzazione del risparmio e del patrimonio.

Il nostro valore aggiunto è quello di lavorare nell’esclusivo interesse dei nostri clienti. Come consulenti indipendenti infatti non riceviamo alcuna remunerazione dagli intermediari o dai prodotti che consigliamo che vengono suggeriti ad esclusivo e unico beneficio della nostra clientela.

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