No funeral party. Nonostante la pandemia, il settore delle onoranze funebri ha vissuto un 2020 meno eccezionale di quello che si potrebbe pensare e solo a partire dalla fine dell’anno scorso quando si è vista la luce in fondo al tunnel con i vaccini è ripartito.
“Perché fare un funerale molto costoso se nessuno può partecipare?”. Questo è quello che hanno sostenuto per buona parte del 2020 gli addetti ai lavori delle società quotate in Canada o negli Stati Uniti.
Se vero che ha la pandemia ha fatto aumentare il numero dei decessi in tutto il mondo ha anche significato un decremento talvolta forte del fatturato per cerimonia per effetto delle misure di contenimento che hanno fatto crollare il numero di partecipanti ai funerali.
Le “regole per l’assenza di grandi raduni” hanno creato pressioni al ribasso sui ricavi per funerali, commemorazioni e celebrazioni.
Le pressioni al ribasso delle entrate e le spese aggiuntive per l’equipaggiamento di protezione personale e altro hanno causato problemi finanziari a The Funeral Co-op, il più grande operatore di assistenza funeraria del Regno Unito.
Negli scorsi giorni Service Corporation International (SCI), una delle più importanti società quotate al mondo negli Stati Uniti, ha confermato un dividendo di 0,21 dollari e diversi broker hanno alzato le previsioni di utile per il 2021 e anni successivi.
SCI possiede 1.471 pompe funebri e 482 cimiteri negli Stati Uniti e in Canada. L’anno scorso SCI ha registrato entrate in media di 10.000 dollari su ciascuna delle 319.000 persone morte per le quali ha fornito assistenza (circa il 12% del totale dei decessi negli Stati Uniti di 2,8 milioni l’anno scorso).
“Una semplice cremazione con un’urna semplice e senza ricezione costa circa $ 3.000 – spiegava un anno fa Thomas Ryan, amministratore delegato di Service Corporation International – Ma un funerale elaborato con una grande folla, una bara di mogano, fiori sontuosi e una lapide decorata potrebbe costare $ 20.000 o più”.
E la pandemia limita gravemente la capacità di SCI di aumentare le vendite sui servizi premium di alta gamma.
Le cremazioni stavano già guadagnando popolarità e nel 2019 rappresentavano il 56,8% dei servizi del colosso funerario del Nord America contro il 53,5% nel 2017, rispetto a circa il 30% di vent’anni fa. In Gran Bretagna le cremazioni valgono il 70% circa del mercaot.
“L’ondata di morte del COVID-19 ha creato un mini-boom della domanda di cremazioni perché fare un funerale se nessuno può venire?” il ragionamento che Ryan di SCI si è sentito fare dalla sua forza vendita sui motivi del calo del fatturato iniziale nel 2020.
Il settore negli Stati Uniti è piuttosto concentrato con alcune società come SCI che valgono quasi il 12% del settore ma in altri Paesi come l’Italia è invece molto frammentato e il Belpaese è infatti fra le nazioni con il più alto numero di agenzie di onoranze funebri per abitanti.
Le aziende di questo settore forniscono molti servizi relativi alle sepolture. I Paesi che presentato società di questo tipo quotate in Borsa sono Stati Uniti, Canada, Australia, Regno Unito e Giappone.
In particolare, si fa riferimento fra quelle quotate più importanti alle società: Service Corporation International, Carriage Services e StoneMor Partners (con sede negli Stati Uniti), Park Lawn Corporation (Canada), Dignity (Regno Unito), InvoCare Limited (Australia) e San Holdings Inc (Giappone), citate anche nella tabella seguente.
In generale, la domanda dei servizi offerti è guidata principalmente dai tassi di mortalità.
La redditività delle singole aziende dipende dalle vendite e dal marketing efficiente, poiché la domanda locale è relativamente fissa.
Il vantaggio principale delle grandi aziende è la loro capacità di condividere le risorse (limousine e carri funebri, imbalsamatori) con le altre aziende di pompe funebri.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il settore è frammentato: le 50 maggiori aziende rappresentano circa il 25% dei ricavi del settore.
Da dove provengono i guadagni?
I servizi pre-sepoltura, che includono imbalsamazione e preparazione del defunto, trasporto e servizi funerari, rappresentano circa il 40% delle entrate.
Le vendite di urne e altri articoli funerari rappresentano circa il 30%. Altre fonti di reddito includono la sepoltura e la vendita di lotti cimiteriali. Inoltre, molte delle aziende del settore offrono anche i servizi di cremazione.
Lo streaming live, molte volte fatto gratuitamente dalle pompe funebri (e molto richiesto lo scorso anno per consentire di assistere a distanza ai funerali) potrebbe in futuro, secondo Ryan di SCI e diventare una fonte di entrate per le pompe funebri.
Park Lawn Corporation (PLC) il n.1 del settore in Canada ma presente anche negli Stati Uniti ha rilasciato nelle scorse settimane dati eccezionali nonostante le avversità poste da COVID-19 concludendo l’anno con il quarto trimestre più forte della sua storia.
“Non solo abbiamo assistito a un’eccezionale performance finanziaria con una crescita a due cifre e una crescita su tutta la linea, ma abbiamo anche assistito all’integrazione delle nostre attività in un’unica unità operativa coesa” ha affermato a affermato Brad Green, ceo dell’azienda quotata a Toronto che lo scorso anno è sbarcata in quattro mercati chiave Usa: Texas, Wiscosin, Carolina del Nord, Tennessee.
Ora Park Lawn Corporation opera in cinque province canadesi e quindici stati degli Stati Uniti.
Nei Paesi anglossasoni il business è basato sulla vendita di servizi al momento del decesso ma anche su base pianificata (pre-bisogno).
Le vendite pre-bisogno sono fondamentali perché generano un flusso di cassa affidabile, che viene tenuto in custodia per i servizi futuri. La maggior parte di questi fondi non vengono riconosciuti come entrate finché non sono necessari, ma possono essere utilizzati per finanziare il capitale circolante.
All’estero è da tempo in atto un processo di consolidamento (raggiungere economie di scale è vitale anche in questo settore) e non solo negli Stati Uniti e nella vicina Francia Charterhouse Capital Partners, una delle società di private equity più longeve operanti in Europa, 3 anni ha investito in Funecap Groupe, la seconda più grande compagnia di funerali in Francia, per prenderne parziale profitto nelle scorse settimane.
Anche in Italia lo scorso anno Il private equity Augens Capital e il gruppo finanziario canadese Bmo hanno deciso di provare a costruire un polo italiano delle onoranze funebri. Un settore che in Italia viene stimato 2,5 miliardi di euro all’anno.
Augens Capital, società di private equity fe Bmo hanno così rilevato tramite la holding Hofi il gruppo Concordia, marchio di lunga tradizione nel Nord Est.
Il progetto di consolidamento nel settore delle onoranze funebri è iniziato nel 2019: Augens Capital e i fondi di coinvestimento di private equity di Bmo, ramo di asset management del gruppo nordamericano Bmo Financial Group (Bank of Montreal), hanno costituito un anno fa una newco, appunto la Hofi spa, che ha comprato il 100% del capitale di Impresa San Siro, tra le più note aziende del settore in Italia. I due azionisti Andrea e Massimo Cerato, figli del fondatore Alcide, avevano reinvestito per il 20%. Sono poi state rilevate di seguito Generali, Serpi, Bertini, Cellini e, appunto, Concordia.
Al termine del piano di espansione, gli azionisti potrebbero decidere di cedere il gruppo ad altri private equity oppure alle multinazionali del settore, senza scartare la possibilità di una quotazione a Piazza Affari.
La stessa SCI statunitense è cresciuta in modo aggressivo grazie alle acquisizioni in tutti i settori collegati al “caro estinto”.
I ricavi del primo trimestre 2021 sono aumentati del 25% rispetto all’anno precedente. Il margine lordo è stato del 35% contro il 22,3% dell’anno precedente. Il margine di profitto netto è stato del 21,24% contro il 10,2%.
Il settore dell’assistenza alla morte comprende aziende che forniscono beni e servizi legati alla morte come funerali, sepolture, cremazioni, bare, lotti nei cimiteri, lapidi e monumenti commemorativi.
A partire da maggio 2018, negli Stati Uniti erano impiegati circa 25.740 impresari di pompe funebri e 35.340 addetti al funerale , con un salario annuale medio di 57.620 dollari e 28.480 dollari rispettivamente.
Nel 2019, c’erano 19.177 agenzie di pompe funebri negli Stati Uniti, una cifra che è in costante calo negli ultimi tempi. Si stima che la fornitura di pompe funebri e servizi cimiteriali abbia generato un fatturato totale combinato di 21 miliardi di dollari USA nel 2019.