I certificati a leva: come bruciare velocemente i propri risparmi

I certificati a leva amplificano le oscillazioni del sottostante mettendo a rischio il capitale investito a velocità accelerata. Proprio per l'elevata volatilità e rischiosità riteniamo che siano strumenti adatti a professionisti del mestiere e non a risparmiatori e investitori privati.

Tra tutte le tipologie di questi strumenti finanziari, i certificati a leva rappresentano quella più rischiosa in assoluto. Una tipologia che a nostro avviso dovrebbe essere completamente evitata dai risparmiatori e dagli investitori e lasciata solo agli addetti ai lavori.

 

leverage certificates cosa sono

 

I leverage certificates o certificati a leva sono strumenti finanziari strutturati e derivati che vengono solitamente utilizzati da trader professionisti spesso in ottica di breve periodo o addirittura intraday. Proprio per la loro elevata volatilità richiedono conoscenze tecniche approfondite e capacità decisionali rapidissime che sono proprie delle sale di negoziazione delle grandi banche e istituzioni finanziarie. Sia i certificati a leva variabile, sia i certificati a leva fissa non solo non offrono alcun tipo garanzia di rimborso ma espongono a variazioni che sono multiple di quelle dei titoli o indici sottostanti.

 

i certificati a leva fissa

 

Tra i prodotti a leva possiamo distinguere i certificati a leva fissa, da quelli a leva variabile. Di questi ultimi accenneremo in seguito, visto che sono meno diffusi. Vediamo dunque i certificati a leva fissa cosa sono.
I certificati a leva fissa aumentano l’esposizione sugli asset sottostanti come ad esempio singole azioni, o indici o valute, in base a un multiplo fisso. Il multiplo parte da 2 e su molte piattaforme può arrivare anche a 7 volte. Che cosa significa questo esattamente? Significa che ogni 100€ di capitale investito la mia esposizione sul mercato sarà 200€ se la leva è 2, oppure 500€ se la leva è 5, oppure 700€ se la leva è 7. Se vi sembra una furbata forse non avete colto appieno l’essenza dello strumento. Come spiega bene Mike McDermott, interpretato da Matt Damon, nel film Il giocatore: “se al tavolo da poker non vedi il pollo, il pollo sei tu”.
I leverage certificates richiedono un impiego di capitale per investire che è molto inferiore a quello necessario per un investimento diretto nel sottostante.  Questa maggiore partecipazione alle oscillazioni di mercato viene spesso venduta come maggiore opportunità di guadagno, quando invece andrebbe sottolineato il maggior rischio di perdita.

 

certificati a leva fissa su indici, materie prime, valute e altro

 

Questi certificati possono avere moltissimi sottostanti diversi. Oltre a quelli su azioni o indici azionari, ci sono certificati a leva fissa su oro, certificati a leva fissa su petrolio, certificati a leva fissa su valute e anche su tassi di interesse. Si può anche scegliere su quale direzione scommettere, ovvero se al rialzo o al ribasso. Non abbiamo usato a caso il verbo scommettere. Il fatto è che riteniamo che la maggior parte delle volte questo tipo di certificati equivalga proprio ad una scommessa. Ma perché alcuni risparmiatori si lasciano accalappiare da questi prodotti? Una delle ragioni più ovvie è la ricerca del guadagno facile che spesso si traduce nel trovare una perdita ancora più facile.

 

l’illusione del guadagno e i certificati a leva fissa

 

Nei numerosi siti, ne abbiamo visti decine, in cui i certificati a leva fissa vengono reclamizzati, si solletica quella silente avidità che si cela un po’ dentro la maggior parte delle persone. Diciamocelo chiaro: chi non ha mai sognato di vincere milioni a qualche lotteria e cambiare radicalmente il proprio tenore di vita? C’è chi si compra un gratta e vinci, chi gioca d’azzardo e chi, in modo  più incravattato, si compra certificati a leva fissa, spesso la più alta possibile.
La frase che, fra le tante lette sul web, colpisce di più l’immaginario del potenziale acquirente è probabilmente questa: “Inoltre, i tuoi potenziali rendimenti sono illimitati, mentre il rischio è limitato all’investimento iniziale”. Qui si sostanzia l’essenza dei certificati a leva: metto 100 e so che posso perderli tutti, ma il mio guadagno potenziale è illimitato. Attenzione non si dice superiore o il doppio o il triplo. No. Il guadagno è illimitato. Il cielo stellato sopra di me. Tanta roba.

 

un esempio in tempo reale di leverage certificates

 

Abbiamo visto dunque poco sopra i certificati a leva fissa come funzionano. Moltiplicando la propria esposizione sul mercato, il possessore di questo strumento guadagna, o molto più facilmente perde, un multiplo dell’oscillazione del sottostante. Vogliamo ora fare un esempio numeri alla mano per essere ancora più chiari.

 

Nel grafico sottostante, ricavato da uno dei tantissimi siti che emettono e promuovono certificati. Si tratta del sito di Société Générale, probabilmente la prima a proporre in Italia i certificati a leva fissa giornaliera, pensate fin dal 2012!
Come si vede sul sito si possono negoziare circa 300 prodotti con sottostanti di ogni tipo e con leva fissa fino a 7.

 

Certificati a leva fissa: quotazioni in tempo reale di un intermediario

 

Guardate cosa sta succedendo al certificato a leva 5 che ha come sottostante BNP Paribas. Mentre scriviamo l’articolo la banca francese ha appena comunicato i suoi dati e annunciato profitti inferiori alle attese. Risultato? Il titolo fa -8%  sul listino azionario mentre il certificato, che è appunto a leva 5, amplifica per 5 il movimento. Quindi chi ha scelto il certificato short, ovvero in vendita, guadagna il 40%, chi invece ha scelto quello long, ovvero in acquisto, perde il 40%. E poi non dite che non è una scommessa.

 

attenti a non abboccare: questo non è investire

 

Per farci un’idea dello spettro di offerta del mondo dei certificati, ci siamo messi a vagabondare nel web e ci siamo spesso imbattuti in vere e proprie trappole per gonzi. Il mondo dei certificati a leva è vastissimo e proprio per le generosissime commissioni che gli intermediari incassano rappresenta una fonte di guadagno importante nel bilancio. Ricordiamo infatti che le commissioni si incassano sia al momento dell’emissione, sia nelle fasi di negoziazione sul secondario. Oltre dunque a confezionare i prodotti, molti intermediari tessono lodi sperticate addirittura del trading dei certificati a leva. Forse qualche professionista del settore fa trading con successo, ma sono casi molto rari e riguardano nicchie di mercato non confrontabili con la ben più vasta platea dei risparmiatori e degli investitori. 

Tra le meraviglie in cui ci siamo imbattuti, non possiamo non riportare questo elenco. Si tratta di una serie di ragioni per le quali bisognerebbe acquistare e fare trading sui certificati a leva fissa e dal quale a nostro avviso occorre stare rigorosamente alla larga.

i rischi dei certificati a leva fissa

 

Come potete notare in nessuno dei punti è enunciata la possibilità di perdere anche tutto i capitale investito, anzi si sottolinea il rischio limitato (punto 3). Inoltre viene enfatizzata la possibilità di ampliare il rendimento (punto 4). Sull’ultimo punto invece ci troviamo perfettamente d’accordo: nulla insegna di più che il commettere errori sulla propria pelle. Sarebbe auspicabile apprenderlo velocemente o almeno prima di avere dilapidato tutti i propri risparmi.

 

opinioni e considerazioni

 

Da oltre due decenni come Soldiexpert SCF ci occupiamo di tematiche finanziarie e di investimento e supportiamo i nostri clienti nelle loro scelte con un’unica missione: quella di consigliare loro i migliori prodotti e servizi senza alcuna retrocessione da parte delle case di investimento in base a ciò che suggeriamo.

Analizziamo portafogli, eroghiamo consulenze, facciamo pianificazione finanziaria, suggeriamo prodotti di investimento solo ed esclusivamente in base alle necessità dei nostri clienti. Proprio per questo riteniamo che i certificati a leva siano poco adatti ad essere utilizzati dagli investitori e dai risparmiatori come strumenti fai-da -te. I rischi ad essi connessi sono molto elevati e spesso non percepiti, se non a posteriori, quando i danni sul capitale si sono ormai verificati.

Solo in pochissime eccezioni, viste ad hoc, possono essere utilizzati eventualmente come strumenti di copertura per portafogli di clienti particolari e molto rari, che hanno profili di rischio non comuni. Per questa ragione ne sconsigliamo l’utilizzo ai più.

Anzi, se ti hanno proposto certificati di questo o di altre tipologie oppure ne hai già in portafoglio ma vuoi farti un’idea più chiara dei rischi o potenziali profitti chiamaci subito per un parere terzo e disinteressato. Contattaci oggi stesso per una consulenza una tantum ,  e sapremo consigliarti al meglio in base al tuo profilo di rischio e ai tuoi obbiettivi.

 

 

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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