I Certificati Express, il rischio non è percepito

Nei certificati express le perdite potenziali sono molto superiori ai potenziali utili ma i risparmiatori non se ne accorgono. Leggi l'analisi

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Sia i certificati Express, sia i certificati Cash Collect, trattati in un articolo a parte, rientrano tra i certificati che erogano cedole periodiche. Così come già abbiamo sottolineato in altri articoli del nostro blog dedicati ai certificati, anche i certificati Express, noti anche come Express certificates, presentano rischi non immediatamente percepiti dal risparmiatore e vanno pertanto analizzati con grande attenzione.

Se vuoi partire dalle basi e approfondire cosa sono i certificates, qui tutto quello che devi sapere.

 

certificati express: cosa sono

 

I certificati Express sono una tipologia di certificati a capitale condizionatamente protetto. Questo implica che il rimborso del capitale investito dipenderà dal fatto che alla scadenza siano o meno soddisfatte le condizioni previste nella documentazione ufficiale, prospetto informativo e nel KID.

Tra le innumerevoli varianti di questa tipologia di prodotti gli express certificates sono prodotti che pagano cedole periodiche la cui erogazione è sempre condizionata dal verificarsi di determinate condizioni. Queste cedole dunque vengono pagate se e solo se il sottostante risulta superiore ad un livello predeterminato alla data di valutazione.

Rispetto ad altri tipi di certificato che magari pagano alla scadenza una maxi cedola, qui siamo invece in presenza di un flusso periodico di premi, in cui il diritto al pagamento sarà verificato lungo la vita del prodotto a date prefissate con cadenza regolare che solitamente è semestrale ma può essere anche trimestrale o mensile.

In queste date verrà fatta una rilevazione del livello del sottostante e, se questo risulterà superiore ad un certo valore indicato, e chiamato barriera premio, allora la cedola verrà pagata.

Proprio perché le cedole o premi sono condizionate, i certificati express rientrano tra gli strumenti di ottimizzazione fiscale: plusvalenze e minusvalenze sono infatti compensabili.

 

express certificates: caratteristiche

 

Oltre al fatto di pagare un flusso cedolare periodico, vi sono altre importanti caratteristiche tipiche di questi certificati. La prima è relativa ai ben tre diversi livelli di barriera che molto spesso ne caratterizzano la struttura. Una prima barriera è quella cui abbiamo accennato poco sopra, ovvero la barriera premio. La barriera premio dei certificati express è quel livello indicato dal KID sopra cui deve trovarsi il sottostante perché si abbia diritto al pagamento della cedola. E’ importante sottolineare che il sottostante deve essere superiore alla barriera il giorno della data di rilevazione: se è stato al di sopra anche solo pochi giorni prima ma poi è sceso al di sotto, il premio cedola non verrà erogato.

Un secondo livello di barriera che caratterizza quasi sempre questi prodotti è la cosiddetta barriera Autocall. Solitamente infatti gli express certificates sono richiamabili dall’emittente ad ogni data di valutazione intermedia per il pagamento delle cedole. Quasi sempre infatti la barriera Autocall e la barriera premio coincidono. Più avanti vedremo un esempio pratico per chiarire il meccanismo.

Un terzo livello di barriera è quello legato alla protezione del capitale. Come abbiamo ricordato e sottolineato già all’inizio del nostro articolo, questi prodotti sono a capitale condizionatamente protetto e la condizione dipende tipicamente da una barriera. Questo significa che i certificati espress garantiscono il capitale fino a che il ribasso del sottostante rimane al di sopra della barriera di protezione. Se invece il valore del sottostante è inferiore alla barriera di protezione del capitale, il rimborso sarà molto più basso del capitale investito e seguirà le sorti del sottostante.

 

la barriera di protezione del capitale dei certificati express

 

E’ molto importante a questo punto sottolineare l’importanza delle caratteristiche di questa barriera perché gli esiti e l’impatto del certificato possono essere molto diversi. Come abbiamo visto la barriera è un livello indicato nel KID o nel prospetto informativo, ma può essere di due tipi: americana o europea. La differenza tra le due tipologie è molto importante. Mentre la barriera europea infatti vale solo alla data di rilevazione, o alla data di scadenza, quella americana vale lungo tutta la vita del contratto. Proprio per le loro diverse caratteristiche si dice anche che la barriera europea è discreta, mentre quella americana è continua.

Ci sono quindi due livelli di rischio completamente diversi. Mentre la barriera europea permette che il sottostante dei  certificati express scenda molto ma poi possa recuperare entro la scadenza, quella americana è fatale. Una volta che il prezzo del sottostante è sceso sotto il livello barriera, in un qualsiasi momento lungo la vita del certificato, il capitale perde completamente la protezione.

Nella quasi totalità dei casi gli express certificates sono dotati di barriera europea, ma verificatelo sempre in caso vogliate acquistarne uno. 

 

 express certificates ed effetto memoria

 

Nella maggior parte dei casi i certificati express sono corredati di effetto memoria, un meccanismo che serve a conservare e cumulare i premi precedentemente non incassati, fino alla scadenza. Vediamo di spiegare brevemente come funziona, aiutandoci con una tabella come quella seguente. I numeri e il nome del certificato sono inventati, ma verosimili.

 

esempio numerico di un certificato express

 

Come sopra accennato e come spesso avviene per i certificati express il livello di strike, la barriera Autocall e la barriera premio coincidono. Questo significa che ad ogni data di valutazione verrà rilevato il valore del sottostante e se risulterà uguale o superiore a 115 il possessore del certificato avrà diritto a ricevere la cedola premio relativa a quella data di rilevazione. Contemporaneamente però l’emittente eserciterà l’opzione Autocall che estinguerà anticipatamente il certificato rimborsando il 100 di capitale investito. Nella pratica dunque se il sottostante sarà superiore a 115 alla prima data di rilevazione, ovvero il 14 febbraio 2024 il possessore riceverà 100+3,5%(100)= 103,50 e il contratto sarà estinto.

Se invece il sottostante sarà inferiore a 115, il contratto resterà in vita e si andrà alla data di rilevazione successiva. Così il 14 agosto 2024 se il sottostante sarà superiore a 115, il possessore incasserà la cedola corrispondente e, per l’Autocall, riceverà anche il rimborso anticipato del capitale. In totale il possessore incasserà 100+7%=107 e il contratto sarà estinto.

Dunque ad ogni data di rilevazione se il sottostante sarà inferiore a 115, il contratto andrà avanti permettendo alle cedole di cumularsi nel tempo. Lo scenario migliore si verifica quando il sottostante sarà superiore a 115 solo alla scadenza in data 14 agosto 2026 quando il possessore incasserà i suoi 100+21%= 121.

 

la rottura della barriera nei certificati express

 

Come quando vi chiedono se volete sapere prima la notizia buona o quella cattiva, sappiate che fino ad ora vi abbiamo detto quelle buone. Passiamo alle cattive.

Per rimanere allineati con lo specchietto esemplificativo di Pippo, il nostro certificato Express comincia a causare seri mal di pancia quando il sottostante comincia a scendere in modo importante. Tra i valori che abbiamo indicato nella tabella di esempio è scritto che la barriera si trova a 70. Fino a quel livello le perdite non vengono incamerate dal certificato perché la barriera funge da garanzia. Fino a che dunque il sottostante cala e alla data di scadenza si trova a 85 o a 80 non c’è impatto sul capitale investito che verrà rimborsato a 100. Se alla data di scadenza il valore del sottostante è inferiore alla barriera, i certificati express perdono la garanzia del capitale. Il rimborso a quel punto sarà in totale balia del sottostante. Se quest’ultimo si dimezzerà, si dimezzerà anche il capitale di rimborso. Un po’ come quando inizia a grandinare e ti tolgono l’ombrello.

 

express certificates e dividendi

 

Molti risparmiatori e investitori che si affacciano al mercato azionario lo fanno spesso anche per lo stacco dividendi che molte aziende riescono a distribuire in modo abbastanza costante negli anni. Alcune di esse poi riescono ad assicurare flussi abbastanza corposi, pari al 5% annuo i anche superiori. E’ il caso di molti titoli finanziari e utilities italiane per le quali anche quest’anno si prevedono dividendi generosi. E qui arriva la seconda cattiva notizia: acquistando i certificati express, così come tutti gli altri certificati, il possessore viene totalmente privato dei dividendi. Anzi, al momento del loro stacco se il sottostante è una singola azione, questa subisce una riduzione del prezzo pari allo stacco cedola. La rinuncia ai dividendi costituisce dunque un ulteriore aggravio di costo che pesa sullo strumento. Tenetene conto.

Da ultimo, ma non per importanza, ricordiamo che per maggiore chiarezza e semplicità abbiamo sempre fatto riferimento a un generico sottostante. Nella realtà i certificati express possono essere caratterizzati da più sottostanti, per esempio tre indici di borsa oppure quattro titoli azionari. In questi casi spesso, ma va sempre verificato caso per caso, vige la regola del “worst of” (il peggiore tra loro). In sostanza sovente basta che uno solo dei sottostanti interessati non risulti superiore alle soglie di barriera indicate per annullare sia la cedola premio sia la garanzia del capitale.

 

 

considerazioni e opinioni sui certificati express

 

Prima di fare qualche considerazione vogliamo porci alcune domande. E’ saggio acquistare un certificato con sottostante azionario per ambire a flussi cedolari annui così contenuti, esponendosi invece totalmente al rischio capitale in caso di forti ribassi degli indici? E’ saggio pagare costi esorbitanti, nella media del 3%-6%, per un prodotto che non protegge quando serve? A nostro avviso e comunque a livello generale la nostra risposta è no. Solo in casi specifici e particolari i certificati possono svolgere un ruolo utile all’interno di un portafoglio diversificato.

Secondo noi in generale i certificati express non rappresentano un buon investimento perché presentano a monte un forte disequilibrio tra i potenziali guadagni e le potenziali perdite. I primi infatti sono molto contenuti e comunque prefissati dall’emittente. Anche se il sottostante raddoppiasse, il possessore del certificato incasserebbe sempre e solo la percentuale prevista nelle varie date di rilevazione. Al contrario, se il titolo si dimezza, anche il capitale investito si dimezza perché raramente le barriere proteggono oltre il 30% del capitale investito.

Se proprio siete attratti dagli express certificates è meglio acquistarli sul secondario, quando il mercato è in forte tensione e il prezzo è molto inferiore a 100. Serve però consapevolezza e un profilo di rischio adeguato.

Grazie alle succose commissioni lucrate dagli emittenti, non è difficile ormai trovare dei certificati anche all’interno dei portafogli di investitori molto prudenti, probabilmente ignari dei rischi che corrono, o correrebbero, qualora il mercato azionario iniziasse una fase di calo o di correzione.

Se siete tra coloro che si ritrovano in portafoglio certificati express o d’altro tipo oppure il vostro intermediario ve ne ha proposti e volete farne un’analisi più approfondita possiamo certamente offrirvi un supporto.

Come Soldiexpert SCF forniamo servizi di consulenza indipendente ai nostri clienti da oltre vent’anni in merito a tematiche finanziarie e d’investimento a tutto tondo. Contattaci oggi stesso per una consulenza una tantum e ti daremo un parere terzo esperto e disinteressato su eventuali certificati in tuo possesso o anche sul tuo portafoglio in generale per vedere se è in linea con il tuo profilo di rischio e i tuoi obiettivi.

 

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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Marco Cini

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