Inflazione alta: meglio le azioni o le obbligazioni? Uno studio rivela cosa ti protegge meglio

Uno studio di SoldiExpert SCF sulla relazione tra inflazione alta e i rendimenti di diversi asset negli ultimi 50 anni spiega come proteggersi dal caro prezzi evitando di buttarsi su illusori beni rifugio ma guardando cosa è successo in passato per capire come muoversi per difendere i propri portafogli in futuro.

Per combattere l’inflazione alta sono meglio le azioni o le obbligazioni? O altri asset come l’oro? Insomma: dove è più remunerativo investire con l’inflazione alta: in azioni, obbligazioni, oro, case? E il capitale lasciato in liquidità quanto viene eroso? Leggi lo studio di SoldiExpert SCF che spiega quali asset hanno protetto maggiormente dal carovita negli ultimi 50 anni. Restare fermi non si può: il capitale con l’inflazione alta è a rischio di erosione.

 

L’inflazione alta: nel 2022 a livelli record

 

Dopo decenni di progressiva flessione, con la pandemia l’inflazione ha ricominciato a salire, raggiungendo livelli che non si vedevano dagli Anni ’90. Non c’è per l’inflazione significato più chiaro della preoccupazione che porta con sé. Un fenomeno che non è stato solo italiano ma mondiale. Basti pensare che anche l’eterna isola felice del capitalismo, gli Stati Uniti, hanno registrato nel 2022 un livello di inflazione superiore al 9%, mentre l’Italia ha raggiunto uno sbalorditivo 12%. Non a caso due anni fa le parole inflazione Italia e inflazione USA sono state tra le espressioni più cercate su Google dagli investitori. 

In queste particolari situazioni due sono le urgenze degli investitori: comprendere le ragioni e di conseguenza la potenziale persistenza della sua risalita, e proteggere il capitale. Con l’inflazione alta dove conviene investire? Queste sono le domande a cui dare una risposta sull’inflazione: significato, rischi e investimenti salvagente. Per combattere l’inflazione, meglio le azioni o le obbligazioni?

L’Ufficio Studi di SoldiExpert SCF ha quindi realizzato un report per analizzare e confrontare l’impatto della riduzione del potere d’acquisto sul rendimento di differenti asset negli ultimi 50 anni.

 

inflazione italiana negli ultimi 50 anni

 

 

inflazione americana negli ultimi 50 anni

 

 

cos’e’ l’inflazione ?

 

La parola inflazione viene dal latino “inflatio” ovvero rigonfiamento, gonfiatura. Qualcosa insomma che fa lievitare o accrescere i prezzi dei beni e dei servizi, di tutto ciò che compriamo e paghiamo quotidianamente.

Ma prezzi di quali beni esattamente e come si calcola questo aumento?

L’inflazione si calcola attraverso la misurazione degli “indici dei prezzi al consumo”, che vengono elaborati monitorando periodicamente i prezzi di ampi panieri di beni e di servizi, e calcolandone la variazione percentuale nel tempo, con cadenza solitamente mensile e tendenziale annua.

Questi panieri vengono aggiornati periodicamente con l’evolversi dei mercati e dei beni offerti. Nel 2022 per esempio sono stati introdotti nel paniere la sedia ergonomica da pc, la friggitrice ad aria, il saturimetro, le sedute di psicoterapia e il test sierologico per Covid-19. Sono invece stati eliminati compact disk e hoverboard.

 

 

Perché è importante proteggersi dal caro prezzi

 

Se i prezzi salgono, la cosa più importante è riuscire a conservare e  mantenere la capacità di acquisto del proprio denaro.

In un anno, tutte le micro-variazioni di prezzo dei beni si traducono nel fatto che con lo stesso stipendio possiamo comprare minori quantità degli stessi beni. Ovvero, che il potere d’acquisto dei soldi di cui disponiamo (risparmi, stipendi, rendite) si riduce nel tempo e questo vale anche per gli investimenti.

Se in un anno i prezzi aumentano del 2%, per fare la stessa spesa dell’anno precedente, con i soldi di cui disponiamo dovremo spendere il 2% in più. Se spendiamo 200 euro al mese di spesa, cioè 2.400 euro all’anno, l’anno successivo spenderemo i nostri 2.400 euro, più il 2% di aumento dei prezzi, cioè 48 euro in più.

E se abbiamo investito un po’ di soldi in titoli di Stato che rendono il 3% all’anno, alla fine dello stesso anno il rendimento effettivo ottenuto sarà del 3%. Ma se l’inflazione sarà stata del 4%, il rendimento reale risulterà negativo e pari a -1%, senza contare il 12,5% di tassazione sugli interessi maturati. In questo esempio quindi non saremo quindi neppure riusciti a mantenere il nostro capitale iniziale, che sarà stato appunto eroso dalla crescita dei prezzi.

Per difendersi dai periodi di alta inflazione, è importante investire in asset che potenzialmente possano rendere più di quanto la crescita dei prezzi si porti via. Asset che devono essere inseriti in portafogli ben diversificati e adeguati al profilo di rischio e agli obiettivi di ognuno. È questo il modo più efficiente per proteggersi dall’inflazione. Investire correttamente il proprio capitale è il modo migliore per proteggersi dall’inflazione.

 

 

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Inflazione alta, conseguenze imprevedibili?

 

Fatte queste premesse, il passo successivo è quello di capire perché nel 2022 si è arrivati a una situazione di inflazione alta e perché i prezzi si sono impennati così rapidamente. Ma soprattutto se possiamo ritenere superato e temporaneo questo fenomeno oppure se occorre mantenere ancora la guardia alta così come stanno facendo le banche centrali che hanno tirato il freno a mano in merito al ribasso dei tassi.

Gli economisti sono divisi sulle cause scatenanti, ma probabilmente le diverse ipotesi sono tutte vere e quindi tutte concause di un unico risultato.

C’è invece qualcuno che pensa che l’inflazione alta sia anche una conseguenza delle politiche monetarie occidentali troppo espansive. Con gli ingenti capitali che negli ultimi anni le banche centrali hanno rovesciato sui mercati per riportare l’economia ai livelli pre-pandemia, il piano è praticamente riuscito, ma con l’effetto collaterale di una risalita dei prezzi al di sopra di ogni aspettativa.

Altri fattori concomitanti sono stati l’aumento del costo dell’energia e di altri beni e servizi. Aumento dovuto ai colli di bottiglia nelle forniture in alcuni settori per mancanza di materie prime e semiconduttori o cambiamenti delle preferenze dei consumatori.

 investimenti salvagente con l’inflazione alta

 

Lo studio realizzato dall’Ufficio Studi di SoldiExpert SCF si focalizza sul calcolo dell’impatto dell’inflazione sui rendimenti di diversi asset messi a confronto. Tra gli asset considerati abbiamo valutato in particolare azioni, obbligazioni a breve  e a lungo termine, oro, immobili.

Diamo subito una significativa anticipazione: secondo lo studio di SoldiExpert SCF, le azioni sembrano essere gli asset migliori dove investire con l’inflazione alta.  Le azioni infatti possono aiutare a proteggere il potere di acquisto del capitale nel lungo periodo (non nel breve come vedremo) molto di più della della liquidità e dalle obbligazioni a scadenza lunga.

Il periodo considerato comprende gli anni dal 1972 al 2023, cioè gli ultimi 52 anni. Un lasso di tempo significativo attraversato da numerosi eventi, guerre, periodi di austerity, crisi, riprese, senza contare i ripetuti boom e sboom di inflazione.

Per esempio, nel periodo considerato l’inflazione media negli Stati Uniti è stata del 3,87%, con una punta massima del 13,29% nel 1979 e minima dello 0,09% nel 2008.

Di questi 50 anni abbiamo isolato gli anni in cui l’erosione del potere d’acquisto è stata più forte, ovvero 18 anni in cui l’inflazione è risultata superiore al 3,83%.

Con i risultati così ottenuti è stata quindi creata una tabella che illustra per ogni asset e per ogni anno i rendimenti nominali di ogni classe di investimento e l’inflazione relativa del periodo grazie alla quale ricavare i rendimenti reali. E sono proprio i rendimenti reali i dati più interessanti.

 

rendimenti nominali delle diverse asset class nei periodi di alta inflazione

 

rendimenti reali delle diverse asset class nei periodi con alta inflazione

 

inflazione alta dove investire? partiamo dall’oro

 

Azioni, obbligazioni, oro, titoli di stato di brevissimo periodo, immobiliare: dove è stato meglio investire con l’inflazione alta? Lo studio di SoldiExpert SCF mostra che oro e inflazione non sempre sono stati grandi amici.  Ma vediamo meglio nel dettaglio come si sono comportate le diverse asset class nei periodi di maggiore inflazione.

Oro . Solo a pronunciarne il nome a molti già brillano gli occhi. Sembrerebbe un buon “protettore”, visto che la media si attesta al di sopra del 4% ma occorre evidenziare che in questa serie storica c’è stato un anno super ovvero il 1979 dove il metallo giallo è balzato all’insù del 120%. Statisticamente rispetto alla distribuzione dei rendimenti un movimento anomalo, che in gergo statistico si definisce un outlier, da prendere con le pinze.

 

 

 

 

i risultati dello studio: inflazione e investimenti

 

I più eclatanti risultati dello studio su inflazione e investimenti che emergono dall’analisi della tabella indicano che la peggiore strategia d’investimento in assoluto nei periodi di alta inflazione è quella di essere concentrati sulla liquidità, soprattutto se non remunerata. L’inflazione, insomma, aggredisce con maggiore forza i soldi fermi sul conto corrente, riducendone progressivamente il potere d’acquisto.

 

conviene investire in obbligazioni con l’inflazione alta? e in azioni?

 

 

Azioni. Confrontando i rendimenti delle azioni, che nella nostra tabella sono rappresentate dal rendimento dello SP500, possiamo vedere che la media delle 18 osservazioni porta a un rendimento del 8,83% contro un 7,12% del livello di inflazione. A livello dunque di medie oltre un punto e settanta in più a favore del mercato azionario rispetto al rialzo dei prezzi. C’è però da dire la variabilità è estremamente elevata da un anno all’altro. Per esempio nel 1971 e nel 1975 a parità di inflazione, rispettivamente pari a 6,7% e 6,95%, lo SP500 mette a segno nel primo caso -6,98% mentre nel secondo addirittura +37%. Guardando invece a un periodo più recente vediamo che nel 2021 e nel 2022, con un tasso di inflazione pari a 6,95% e a 6,44% rispettivamente, lo SP500 ha messo a segno un +28,47% contro un -18,04%.

Per l’azionario, quindi, è necessario evidentemente considerare anche altri fattori quali la crescita degli utili, la produttività, le politiche monetarie. Complessivamente, però, le azioni sul medio-lungo periodo si rivelano per lo meno sufficientemente difensive in periodi di alta inflazione con un rendimento medio reale positivo e pari a 1,70%(8,83%-7,13%).

Obbligazioni. Il rapporto tra inflazione e obbligazioni è da maneggiare con grande cura soprattutto per quanto riguarda i titoli con duration molto lunghe. Come si vede dalla tabella, infatti, i rendimenti medi dei titoli con scadenza a tre mesi (Treasury-Bills) e dei “corporate” sono molto vicini al dato di inflazione, mentre risultano inferiori per i titoli a lungo termine.

 

INFLAZIONE alta e mercato IMMOBILIARE

 

Come si è comportato invece il settore immobiliare nei periodi di alta inflazione? Ha protetto il capitale? Vediamo se le case sono state storicamente e statisticamente un buon cuscinetto.

 

Immobiliare. C’è poco da dire di un settore tanto osannato ma che alla fine si rivela essere poco più che difensivo. Sui 18 periodi considerati, in ben dieci casi il rendimento medio dell’investimento è inferiore al dato di inflazione e solo in 3 o 4 occasioni ha dato buoni risultati salendo più del caro prezzi. Con l’inflazione alta l’immobiliare riesce a difendere appena il potere d’acquisto e andare sostanzialmente in pareggio ma meno di quello che ci si aspetterebbe secondo la credenza comune. Anche in questo caso la variabilità dell’andamento però è decisamente elevata perché si passa da un + 18.87% del 2021 contro un +7,06% dell’inflazione a un -5,40% del 2007 contro un’inflazione del +4,08%.

 

 

le nostre opinioni e l’ inflazione elevata

 

Premettiamo che lo studio di SoldiExpert SCF non è da prendere come oro colato perché le performance passate non possono considerarsi sinonimo di uguali risultati nel futuro.

Ciò che però abbiamo voluto fare è confrontare i numeri del passato cercando di verificare e fare confronti oggettivo su quello è accaduto. Come abbiamo visto infatti non esiste una soluzione magica per proteggersi sempre e comunque dall’inflazione nel breve come da qualunque altro evento finanziario avverso. Ogniqualvolta si verificano periodi di alta inflazione una moltitudine di ulteriori e complessi fattori possono influenzare l’andamento dei mercati e dei diversi strumenti di investimento.

La miglior strada percorribile non è quella di fare previsioni, quanto piuttosto prepararsi ad ogni evenienza attraverso la costruzione di un portafoglio diversificato e in parte dinamico basato su un profilo di rischio specifico e su obiettivi ragionevoli.

Strumenti azionari, obbligazionari, oro, investimenti immobiliari e liquidità sono leve a disposizione del manovratore che deve portare il treno sano e salvo in stazione. Ma l’esperienza e l’indipendenza del manovratore non s’improvvisano.

Per avere consigli e informazioni su come difendere il patrimonio dall’inflazione puoi scaricare anche la guida gratuita realizzata da SoldiExpert SCF Il tuo patrimonio è in pericolo? Con l’inflazione sì, come fare? .

Se vuoi richiedere una consulenza indipendente ed esperta oppure se vuoi una seconda opinione sui tuoi investimenti e la tua diversificazione dei tuoi investimenti e del tuo patrimonio puoi richiedere un appuntamento con uno dei nostri consulenti finanziari indipendenti. Chiamaci oggi stesso: la prima mezz’ora è gratuita.

 

 

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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Roberta Rossi Gaziano

Responsabile Consulenza Personalizzata di SoldiExpert SCF

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Francesco Pilotti

Responsabile Ufficio Studi di SoldiExpert SCF

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Marco Cini

Esperto di pianificazione finanziara e previdenziale

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