Lettera A
GLOSSARIO
Mercato di Borsa Italiana S.p.A. in cui si negoziano, in orari diversi da quelli stabiliti per il Mercato Telematico Azionario (MTA) e per il Mercato Telematico dei Securities Derivatives (SeDeX), azioni quotate che presentano i requisiti di liquidità stabiliti dalla Borsa, nonché Covered Warrant e Certificates su richiesta dell’emittente.
Il coefficiente alpha misura di quanto un titolo o un fondo guadagnano (o perdono) rispetto all’indice/mercato di riferimento (il cosiddetto benchmark). Misurando la differenza tra la performance di un titolo o di un fondo e quella del mercato si può calcolare se il titolo o il fondo generano un alpha positivo o negativo. Se un titolo o un fondo hanno un alpha positivo, significa che guadagnano più del mercato in cui investono, se invece l’alpha è negativo significa che “fanno peggio” dell’indice/mercato di riferimento. La capacità di generare “alpha” di un gestore misura nel tempo la sua capacità di scegliere titoli che salgono più dell’indice di riferimento: un gestore “bravo” ha un coefficiente alpha positivo, ovvero i titoli su cui decide di investire salgono più dell’indice; un gestore con alpha negativo invece guadagna meno del mercato di riferimento a parità di rischio corso.
L’AIM è un mercato italiano gestito da Borsa Italiana S.p.A., attivo dal 1º marzo 2012, dedicato alle piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita. L’obiettivo di questo mercato è raccogliere fondi per le piccole e medie imprese che vogliono tentare la carta del mercato azionario. Si tratta di un mercato non regolamentato rispetto a quello ufficiale pertanto non soggetto a regolamentazione specifica relativa all’organizzazione e al funzionamento del mercato stesso. L’assenza di regolamentazione riguarda il fatto che il funzionamento di tale mercato, i titoli e gli operatori ammessi non sono assoggettati alla disciplina specifica e alla autorizzazione delle Autorità di Vigilanza in materia di Mercati Regolamentati e non sono iscritti nell’apposito albo. Pertanto in fase di ammissione non c’è alcuna istruttoria da parte di Consob. In considerazione della flessibilità e rapidità di accesso, acquisisce una particolare rilevanza la figura del Nominated Adviser (Nomad), soggetto responsabile nei confronti di Borsa Italiana, incaricato di valutare l’appropriatezza della società ai fini dell’ammissione e in seguito di assisterla, guidarla e accompagnarla per tutto il periodo di permanenza sul mercato.
L’ammortamento è un concetto utilizzato a fini fiscali e contabili che descrive il metodo utilizzato da una società per contabilizzare il valore decrescente delle sue attività. È improbabile, infatti, che un bene acquisito un anno valga 5 anni dopo lo stesso valore perché spesso si è consumato, è stato esaurito o è diventato obsoleto. Anno per anno si ripartisce quindi nel conto economico, fra i costi una quota (ammortamento) di questa “svalutation”, per usare una celebre canzone di Celentano, del bene acquisito.
L’analisi fondamentale tenta di comprendere e prevedere il valore intrinseco delle azioni sulla base di un’analisi approfondita di vari fattori economici, finanziari, qualitativi e quantitativi. L’analisi fondamentale osserva numerosi elementi che influenzano i prezzi delle azioni come vendite, rapporto prezzo/utili (P/E), profitti, utili per azione (EPS), nonché fattori macroeconomici e specifici del settore cui i titoli appartengono. L’ analista fondamentale osserva quindi bilanci aziendali, tassi di interesse, utile sul capitale proprio (ROE), l’andamento del mercato di riferimento e le prospettive future di una società al fine di comprendere se un titolo è sopravvalutato o sottovalutato. I titoli sottovalutati verranno quindi acquistati o consigliati da chi segue l’analisi fondamentale nella convinzione che il mercato tenderà nel tempo a riconoscerne il reale valore e il prezzo ad adeguarsi.
L’analisi quantitativa è l’uso di metodi matematici e statistici per valutare opportunità di investimento o di business e prendere decisioni. Chi utilizza un approccio quantitativo al mercato analizza i dati a disposizione per “estrarre” con un processo più o meno automatico le decisioni di investimento. Rispetto all’analisi tecnica classica l’utilizzo dell’analisi statistica è molto più significativa. Nella gestione del portafoglio l’analisi quantitativa viene spesso utilizzata per determinare matematicamente quando acquistare o vendere titoli e stabilire il cosiddetto “market timing” ovvero il momento più opportuno per riposizionare il proprio portafoglio di titoli o per entrare e uscire da un singolo titolo.
L’analisi tecnica è lo studio dell’andamento dei prezzi dei mercati finanziari nel tempo, allo scopo di prevederne le tendenze future, mediante principalmente metodi grafici e statistici. L’analisi tecnica si prefigge di analizzare e comprendere, attraverso l’analisi dei grafici, l’andamento dei prezzi, il quale a sua volta rispecchia le decisioni degli investitori; inoltre si basa sull’assunto fondamentale che, poiché il comportamento degli investitori si ripete nel tempo, al verificarsi di certe condizioni grafiche, anche i prezzi si muoveranno di conseguenza. Alla base vi è la convinzione che “i prezzi dicono tutto” poiché esprimono in maniera spesso facilmente interpretabile quelle che sono le due variabili che muovono i mercati, domanda ed offerta. Esistono diversi approcci basati su figure di prezzi (rettangoli, triangoli, testa e spalle…) o indicatori (medie mobili, bande di Bollinger, Macd, Roc, Rsi, indicatori stocastici…).