Consulente Finanziario Autonomo

Chi svolge come persona fisica l’attività di consulenza finanziaria indipendente. Il consulente finanziario autonomo è un professionista completamente svincolato dalla vendita di valori mobiliari e prodotti finanziari. Il consulente finanziario autonomo per poter esercitare la propria attività è tenuto a rispettare requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza oltre che requisiti patrimoniali e organizzativi. La sua iscrizione avviene in una speciale sezione dell’albo istituito presso l’Organismo dei Consulenti Finanziari (OCF) ed è incompatibile con la figura del consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede (prima definito nella precedente regolamentazione “promotore finanziario”) che lavora per una banca o un intermediario. Tutti i consulenti finanziari abilitati in Italia devono per svolgere questa professione essere registrati obbligatoriamente (salvo non svolgere in modo abusivo questa professione o utilizzare impropriamente questa definizione) all’Albo tenuto dall’OCF (Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari) che è consultabile online all’indirizzo www.organismocf.it.

Consulenza finanziaria indipendente

La consulenza indipendente è offerta da consulenti finanziari retribuiti esclusivamente a parcella, pagata direttamente dal cliente stesso. Indipendenza vuol dire operare in totale autonomia e senza alcun conflitto d’interesse. Di converso la MiFID II delinea anche il profilo del consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede (non indipendente). Quest’ultimo è “la persona che esercita l’attività di promotore nell’interesse di un unico soggetto, il quale può essere una banca, una SIM, o una SGR”. Dietro il servizio di consulenza non-indipendente (che in Italia è la regola ed è quella attuata da oltre il 99% di banche e reti) si nascondono i cosiddetti costi impliciti, una sorta di parcella occulta difficile da identificare, ma piuttosto onerosa. E ponendo dei vincoli stringenti ed esclusivi, la norma riconosce implicitamente la superiorità della consulenza indipendente per gli interessi dell’investitore. Anche le banche e reti, secondo l’attuale regolamentazione, possono fornire “consulenza finanziaria su base indipendente”, ma per farlo dovrebbero creare delle reti di vendita e consulenza ad hoc di professionisti che non possono offrire anche simultaneamente consulenza di tipo differente basata sulla retrocessione delle commissioni (“fee based”). Un modello che in Italia non è molto presente, seppure diversi consulenti e reti, in modo improprio, dicano di fornire ai risparmiatori un servizio di consulenza indipendente (magari usando termini semantici o pubblicitari simili) che nella realtà non rispettano quanto prescritto dalla normativa del settore.

Conto deposito

È un contratto bancario analogo a un conto corrente ma limitato ad essere solo un deposito di denaro remunerato – con funzione di investimento a breve-medio termine – e solitamente limitato ad operatività di prelievo e versamento.

Conversion Rate

Un rapporto di conversione è il numero di azioni che si ricevono dalla conversione di un titolo obbligazionario convertibile.

Core Tier o Cet Ratio

Indicatore della solidità patrimoniale delle banche espresso in percentuale (anche noto come Patrimonio di classe 1). Secondo gli accordi di Basilea, il patrimonio delle banche può essere distinto in due classi (tier): una “classe principale (Tier 1) composta dal capitale azionario e riserve di bilancio provenienti da utili non distribuiti al netto delle imposte, e una “classe supplementare” composta da elementi aggiuntivi. Dalla componente principale vanno poi dedotti alcuni elementi come l’avviamento. Si calcola rapportando il patrimonio di base dell’istituto di credito al totale delle attività ponderate per il rischio. Il CET 1 RATIO di una Banca non può essere inferiore all’8%, in caso contrario, quella banca dovrà essere messa nella lista delle Banche in amministrazione straordinaria, come lo è stato per Veneto Banca e Banca Etruria. Come tutti gli indicatori esprime in modo sintetico una misura di solidità ma non va preso come oro colato poiché occorrerebbe anche nel dettaglio comprendere per esempio il totale delle attività se è correttamente valutato. Avere un CET 1 dell’8%, significa che la banca ha fatto investimenti a rischio per 12,5 volte il valore del proprio capitale. E quindi maggiore è questo valore più la banca dovrebbe essere solida.

Corporate bond

Si tratta di un prestito obbligazionario emesso da una società privata (quindi non governativa) per ricorrere al finanziamento sul mercato dei capitali.

Correzione

Una correzione si riferisce a un calo dei prezzi di almeno il 10% di qualsiasi titolo o indice di mercato dopo un temporaneo aumento dei prezzi di mercato.

Credit Default Swap (CDS)

Un CDS è un contratto che coinvolge due controparti che protegge in cambio del pagamento di un premio unico o rateale obbliga chi vende questa protezione a rimborsare il creditore in caso di default (insolvenza) dell’emittente di un titolo di credito. E’ una sorta di “assicurazione” che un investitore che compra un titolo obbligazionario può comprare per proteggersi dal rischio di un default dell’emittente. Più l’emittente è considerato rischioso maggiore è il costo di questa protezione.

Criptovaluta

Una criptovaluta è una valuta virtuale che, secondo la definizione di Banca d’Italia, costituisce una rappresentazione digitale di valore ed è utilizzata come mezzo di scambio o detenuta a scopo di investimento. Le criptovalute possono essere trasferite, conservate o negoziate elettronicamente. Alcuni esempi tipici sono il Bitcoin, Ripple, Ethereum…

Crowdfunding

. Rappresenta il ‘finanziamento della folla’ dall’inglese ‘crowd’ (folla) e ‘funding’ (finanziamento). Raccolta di fondi, per lo più tramite Internet, attraverso piccoli contributi di gruppi molto numerosi che condividono un medesimo interesse o un progetto comune oppure intendono sostenere un’idea innovativa.