Amministratore di sostegno: una tutela del patrimonio familiare

Scopri come l'amministratore di sostegno protegge il patrimonio in casi di prodigalità, obblighi verso ex coniugi e cattiva gestione.

La gestione del patrimonio può diventare complicata quando emergono difficoltà finanziarie legate a spese irresponsabili o relazioni che destabilizzano la situazione economica.

In questi casi, il giudice nomina un amministratore di sostegno per tutelare il patrimonio di chi non è più in grado di farlo. Questo intervento è fondamentale per evitare che risorse importanti si disperdano a causa di prodigalità, cattiva gestione o obblighi verso ex coniugi.

Il contenuto di questo articolo è tratto dall’episodio in evidenza direttamente dal podcast  Financial Fitness condotto da Roberta Rossi, responsabile della consulenza di SoldiExpert SCF, e pubblicato settimanalmente su  RadioBorsa e sulle principali piattaforme di podcast.

 

 

chi è l’amministratore di sostegno

 

L’amministratore di sostegno è regolato dall’articolo 404 del Codice Civile, che prevede la sua nomina per tutelare persone che, pur capaci di intendere e volere, possono non essere in grado di gestire il proprio patrimonio con oculatezza.

Le situazioni tipiche includono persone che, a causa di comportamenti eccessivamente prodigali, relazioni extraconiugali o obblighi verso l’ex coniuge, rischiano di dissipare le proprie risorse patrimoniali.

Nel caso trattato nel podcast, l’imprenditore benestante D.P. credeva di poter vendere terreni agricoli per oltre un milione di euro senza dover rendere conto a nessuno, tantomeno alla sua ex moglie, dalla quale si era separato consensualmente.

Tuttavia, la situazione si è ribaltata. Temendo che la nuova vita “allegra” dell’imprenditore con l’amante potesse farle perdere il diritto agli alimenti, la ex moglie è riuscita a farlo condannare per eccessiva prodigalità. Il giudice ha quindi nominato un amministratore di sostegno per controllare la gestione del patrimonio, anche grazie alla testimonianza del fratello dell’imprenditore in Tribunale.

 

Prodigalità e rischi patrimoniali

 

Secondo l’articolo 415 del Codice Civile, “La prodigalità è un comportamento abituale caratterizzato da larghezza nello spendere, nel regalare o nel rischiare in maniera eccessiva ed esorbitante rispetto alle proprie condizioni socio-economiche e al valore oggettivamente attribuibile al denaro”.

Anche quando è messa in atto da persone perfettamente lucide ed è espressione delle loro libere scelte qualora “sia ricollegabile a futili motivi come frivolezza, vanità, ostentazione del lusso, disprezzo per coloro che lavorano, o a dispetto dei vincoli di solidarietà familiare”. ​

Questo accade, ad esempio, quando un coniuge separato rischia di non poter più garantire gli alimenti all’ex partner, o quando, come nel caso di D.P., le risorse patrimoniali vengono utilizzate in modo disinvolto per relazioni extraconiugali.

Morale: la nostra libertà, anzi in questo caso “liberalità” economica, finisce dove iniziano i diritti altrui. ​

 

Il ruolo dell’amministratore di sostegno nella tutela patrimoniale

 

L’amministratore di sostegno ha il compito di garantire che il patrimonio del soggetto non venga disperso per motivi frivoli o irresponsabili. Nel caso di D.P., la nomina di questa figura è stata determinata dalla necessità di preservare i diritti patrimoniali dell’ex moglie e di evitare che le risorse economiche venissero dilapidate in una nuova relazione extraconiugale.

Questo intervento garantisce che il soggetto sotto amministrazione non possa più disporre liberamente del proprio patrimonio senza il controllo di un soggetto terzo. Quest’ultimo si assicurerà che le scelte finanziarie rispettino gli obblighi di solidarietà familiare e che il patrimonio non venga consumato a scapito degli alimenti o dei diritti degli ex coniugi.

Nel caso di comportamenti irresponsabili, come la vendita di beni di grande valore senza giustificazioni ragionevoli, l’amministratore di sostegno interviene per evitare che tali atti compromettano la stabilità economica del soggetto e dei suoi familiari.

 

Obblighi verso gli ex coniugi e relazioni extraconiugali

 

“Se una persona – si legge nella Sentenza della Cassazione che ha dato il via libera all’amministratore di sostegno per l’ex marito – è libera di disporre del proprio patrimonio anche in misura larga e ampia, assottigliando ciò di cui legittimamente dispone, non può però ridursi nella condizione in cui, non solo non sia più in grado di assicurare i doveri di solidarietà già posti a suo carico” – come gli alimenti all’ex moglie – “ma finanche quelli che egli in favore della propria persona, altrimenti costretta a far ricorso agli strumenti di aiuto pubblico da richiedersi a dispetto delle proprie sostanze, capacità di vita dignitosa.”

Sembra che lo stato abbia paura che una prodigalità eccessiva dei propri cittadini possa tradursi nella necessità di un sostegno pubblico. In questo caso, da un unico patrimonio attingono tre persone: l’imprenditore, l’ex moglie e anche l’amante. Tre futuri redditi di cittadinanza? Anche no, sembra dire la Cassazione. ​

“La collettività non può farsi carico dell’eccesso di prodigalità di una persona che con le sue sostanze ha di che vivere dignitosamente”. ​L’intervento di un amministratore di sostegno diventa quindi fondamentale per evitare che la cattiva gestione patrimoniale ricada sullo Stato e sulla società.

 

 

OPINIONI E CONSIDERAZIONI FINALI

 

L’amministratore di sostegno è uno strumento essenziale per evitare che comportamenti irresponsabili compromettano la stabilità finanziaria di una persona e della sua famiglia.

Nel caso di D.P., la nomina dell’amministratore ha impedito che l’imprenditore dilapidasse ulteriormente il suo patrimonio. Questa figura garantisce che le scelte economiche rispettino gli obblighi di solidarietà e le esigenze familiari, soprattutto in situazioni di prodigalità o relazioni extraconiugali.

Prevista dall’articolo 404 del Codice Civile, la figura dell’amministratore di sostegno è fondamentale quando la gestione patrimoniale diventa complessa e rischiosa. Grazie al suo intervento, il patrimonio può essere protetto, garantendo il rispetto degli obblighi legali e familiari.

Se temi che decisioni finanziarie errate possano compromettere il tuo patrimonio, SoldiExpert SCF offre consulenze personalizzate per aiutarti a capire se a causa di eccessiva prodigalità nella gestione del patrimonio sussiste il longevity risk, il rischio che nel corso della vita, anche a causa della maggiore longevità rispetto al passato, non si abbiano a un certo punto le risorse patrimoniali per andare avanti.

Come consulenti finanziari indipendenti, ti offriamo soluzioni su misura per proteggere i tuoi beni, valutare i rischi legati a decisioni finanziarie complesse e garantire che il tuo patrimonio sia tutelato, senza conflitti di interesse.

Contatta uno dei nostri consulenti autonomi per una consulenza su misura e proteggi il tuo futuro finanziario.

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

Prenota un appuntamento

Roberta Rossi Gaziano

Responsabile Consulenza Personalizzata di SoldiExpert SCF

Prenota un appuntamento

Francesco Pilotti

Responsabile Ufficio Studi di SoldiExpert SCF

Prenota un appuntamento

Marco Cini

Esperto di pianificazione finanziaria e previdenziale

Prenota un appuntamento

Barbara Maria Giani

Resp. Area Obbligazionaria

Prenota un appuntamento

Gian Marco Casseri

Consulente Finanziario

Prenota un appuntamento