Ottenere un rendimento del 5 netto all’anno? La maggior parte dei risparmiatori ci metterebbe la firma. Perché con un capitale di partenza di 100.000 euro, un rendimento del 5% netto significherebbe ritrovarsi con un patrimonio di quasi 163.000 in 10 anni, ovvero con un rendimento cumulato del 62,75%. Ma è davvero possibile ottenere un simile rendimento? E con che tipo di investimenti finanziari?
Meglio dire le cose come stanno e non alimentare illusioni perché un consulente finanziario onesto vi parla sempre prima dei rischi e poi dei rendimenti. Rendimento del 5 netto all’anno: il vero e il falso per ottenerlo lo scoprirete in questo articolo.
Ottenere un rendimento del 5% non è qualcosa di impossibile, ma è bene avere consapevolezza che esiste una relazione indissolubile fra rendimenti e rischi. Facciamo un esempio.
Investire in Bund tedeschi o titoli extra sicuri: scordati il 5% netto all’anno
Un investimento considerato oggi privo di rischio, ovvero che dia la certezza che il capitale venga restituito alla scadenza, attualmente è, secondo il mercato, tipicamente il Bund. Cioè l’equivalente del BTP italiano in salsa tedesca. Ma quanto rende oggi un Bund con scadenza a 10 anni (nell’esempio prendiamo quello con scadenza gennaio 2037, cedola 4% annua e Isin DE0001135275? Circa il 2,77% lordo (che corrisponde al 2,3% netto deducendo la tassazione al 12,5% che vale per i titoli governativi) , dopo aver registrato rendimenti negativi (cioè, per l’investitore, costi) per alcuni anni !
Sì avete letto bene e parliamo solo di rendimenti nominali e lordi. Perché se ipotizziamo un’inflazione stabile del 2,5% per l’area Euro, investire con la massima “sicurezza” al 2,4% annuo (anche reinvestendo costantemente gli interessi) in bund tedeschi equivarrebbe fra 10 anni ad avere un capitale che in termini di potere d’acquisto è praticamente identico a quello attuale. Altro che rendimento del 5% netto! Rendimento reale… zero!
Raggiungere il 5% Netto: il Ruolo delle Azioni (ETF e Selezione)
Insomma per ottenere un rendimento del 5 per cento all’anno qualche rischio bisogna correrlo (compreso quindi quello di non centrare questo obiettivo). Ed è bene diffidare di chi vi racconta di investimenti redditizi e sicuri, perché probabilmente sta cercando di intortarvi e vi sta nascondendo qualcosa di significativo.
Esistono titoli di Stato molto interessanti che offrono rendimenti di gran lunga superiori al Bund tedesco e potrebbero far parte a buon diritto di un portafoglio diversificato di titoli obbligazionari.
Se si vuole raggiungere l’obiettivo del 5 netto bisognerà accostare a un portafoglio di titoli obbligazionari anche una parte di investimento in azioni dirette o ETF azionari. SoldiExpert SCF costruisce portafoglio con differenti mix di azioni e obbligazioni in funzione del profilo di rischio e degli obiettivi di investimento del cliente nell’ambito dei propri servizi di consulenza personalizzata anche una tantum.
Come mostra il grafico sottostante relativo all’andamento del mercato USA solo l’asset class azionaria ha offerto storicamente rendimenti superiori al 5 per cento annuo mentre i titoli governativi americani hanno ottenuto un rendimento inferiore.

Obbligazioni per il 5% Netto: High Yield, Emergenti e il peso Fiscale
Come si vede dalla tabella sottostante ci sono titoli obbligazionari governativi e corporate che offrono un rendimento intorno 5 per cento netto. Ma sono titoli che incorporano alti rischi e bisogna inserirli con la giusta dose in un portafoglio di investimenti diversificato.
Come mostra l’aggiornamento a settembre 2025 di Anaxis Asset Management solo alcune asset class obbligazionarie rendono intorno al 5% (ovvero fra il 6,5 e il 7% lordo ricordando che i titoli societari ovvero corporate hanno un’imposizione fiscale del 26% da detrarre quindi dal lordo): i titoli high yield americani e quelli dei Paesi Emergenti.

Quindi esistono titoli o investimenti che promettono un rendimento del 5% netto annuo; si tratta per esempio di obbligazioni di Paesi Emergenti o di aziende private del grado high yield (ovvero rating basso) sempre che le cedole siano pagate regolarmente dal debitore e che a fronte del rendimento ottenuto non si assista però a una forte decurtazione del valore del capitale finale.
Perché quindi non diversificare il rischio, magari ricorrendo anche a ETF? Diversi quotati su Borsa Italiana offrono rendimenti interessanti e possono consentire una diversificazione fra emittenti e tipi di titoli.
Obbligazioni High Yield (HY): Titoli di debito emessi da società con rating basso (o junk bond). Offrono cedole elevate (spesso sopra il lordo) in cambio di un rischio di insolvenza più elevato rispetto ai titoli Investment Grade
Rendimento 5% NETTO, chiedi un check up gratuito
L’investimento fai-dai-te azionario e obbligazionario resta una mission non impossibile ma molto dura se l’orizzonte temporale è ravvicinato e soprattutto per l’investitore che opera in base all’emotività e alle suggestioni. Anche se si investe con ETF, strumenti che offrono ai risparmiatori le opportunità più interessanti e low cost, a cui però bisogna accostarsi con consapevolezza, disciplina, adeguato orizzonte temporale e strategia.
Perchè non chiedere un check up gratuito di 30 minuti a un professionista indipendente e abilitato come i consulenti di SoldiExpert SCF che operano esclusivamente fee only ovvero solo a parcella?
Rendimento 5 per cento o no, qualunque investimento deve essere fatto con metodo! Facendo naturalmente attenzione a puntare su strumenti liquidi, la cui esistenza è uno dei grandi vantaggi dell’investimento mobiliare. Senza dimenticare il supporto di un buon consulente finanziario (meglio se indipendente), come può essere SoldiExpert SCF, società di consulenza finanziaria iscritta all’Albo OCF come prescrive obbligatoriamente la normativa in Italia per chi fornisce consulenza personalizzata agli investitori.
Investire al 5% Netto in Sicurezza? La Verità sul Rischio Tasso e Liquidità
Come ottenere allora un rendimento del 5%? Dopo tutto ciò che abbiamo scritto nei paragrafi precedenti, è chiaro che investire al 5 per cento in totale sicurezza è solo una bella teoria. Se si parla di investimenti finanziari fatti con azioni, obbligazioni, fondi o ETF, un rendimento di questo tipo è possibile, ma nessuno può mettervi per iscritto che sia raggiungibile con certezza. E comunque la fattibilità dipende da tanti fattori. E in ogni caso il viaggio non è sempre confortevole perchè anche un titolo considerato privo di rischio (emittente) se ha una durata lunga (compreso quindi il Bund a 10 dell’esempio sopra) sarà esposto anche a una volatilità non indifferente visto che è soggetto al rischio tasso di interesse.
Per questo, se hai compreso quali sono le reali regole di “ingaggio” dei mercati azionari e obbligazionari, devi essere molto cauto e diffidare totalmente di chiunque ti proponga soluzioni facili, dichiarando, ad esempio, che si può ottenere un rendimento del 5% “garantito” sul proprio capitale, senza discutere apertamente e con trasparenza (illustrando il kid ovvero il documento che obbligatoriamente deve esserti consegnato prima della sottoscrizione di tutti gli strumenti consigliati e che spiega le condizioni, rischi e costi) dei rischi reali, dei costi impliciti e di tutti i dettagli che influenzano il risultato finale netto.
Cos’è il rischio tasso d’interesse per un risparmiatore comune?
È molto semplice: se compri un’obbligazione a lunga scadenza come il Bund gennaio 2037 che hai citato, ne diventi proprietario al prezzo attuale (). Se, in futuro, i tassi di interesse generali salgono (ad esempio, di un punto percentuale), le nuove obbligazioni emesse offriranno subito un rendimento più alto (perché, per esempio, i nuovi Bund renderanno il invece del attuale). Questo rende la tua vecchia obbligazione (quella che rende solo il ) meno attraente sul mercato. Per venderla, dovrai abbassare il prezzo.
In pratica, il tuo titolo perde valore. Dato che la sua duration modificata è elevata ( anni), la perdita è significativa. Un aumento dei tassi dell’ comporterebbe una perdita di valore del titolo di circa l’ (ottenuta moltiplicando l’ per ).
- Calcolo della perdita: (valore attuale) (perdita percentuale) euro.
Il tuo titolo, in questo scenario, scenderebbe di prezzo da a circa . In sostanza, un aumento dei tassi fa scendere il prezzo delle obbligazioni già emesse, e più l’obbligazione è lontana dalla scadenza (maggiore è la duration), maggiore sarà la discesa.
Naturalmente se uno tiene il titolo fino alla scadenza otterrà il rendimento che si era calcolato ed era stimato al momento dell’acquisto ma se un risparmiatore fosse costretto o volesse vendere il titolo potrebbe trovarsi anche in perdita invece che in guadagno.
L’importanza di investire con un piano e un orizzonte temporale chiaro
Risulta quindi importante ragionare da soli o con a fianco un consulente finanziario esperto (e privo di conflitto di interessi e che vi dica tutto e non solo quello che uno vorrebbe sentirsi dire di positivo) che valuti con voi prima di tutto il vostro profilo di rischio. E naturalmente anche diventa importante comprendere il corretto orizzonte temporale, perché il tempo può essere un grande alleato per un risparmiatore. In seconda battuta, bisogna valutare la “giusta” diversificazione tra azionario e obbligazionario.
Naturalmente è importante non soltanto il mix, ma le componenti poi del cocktail e come shakerarli nel tempo…
Se vuoi investire al 5 per cento o comunqe capire come investire al meglio e nel tuo interesse il tuo patrimonio puoi scoprire cosa ti serve anche insieme a noi: è questo il lavoro che svolge una società di consulenza finanziaria indipendente come SoldiExpert SCF, con un allineamento totale con gli interessi del risparmiatore.
Rendimento 5%: bella idea ma attenzione ai costi
Dovrebbe poi risultare evidente che se ogni anno qualcuno rosicchia il 2-3% del capitale sotto forma di costi vari, l’obiettivo di un rendimento 5% si allontana sempre più.
Nei portafogli di SoldiExpert SCF questo aspetto è invece preso nella massima considerazione. Anche perché l’unica forma di compenso previsto per le società come la nostra (come per i consulenti finanziari autonomi) sono unicamente le parcelle pagate dai nostri clienti per la consulenza una tantum o ricorrente fornita ai nostri clienti. Punto.
i costi killer degli investimenti uccidono il rendimento
Come consulenti finanziari indipendenti ovvero autonomi non possiamo, infatti, ricevere commissioni o provvigioni o incentivi su prodotti o strumenti finanziari consigliati.
Il meccanismo delle retrocessioni è invece quello prevalente in Italia e consente aii cosiddetti collocatori ovvero banche, Sim e reti di vendita di incassare sui prodotti e strumenti consigliati ai propri clienti.
Risultato: moltissimi risparmiatori italiani (non lo diciamo noi ma ricerche come quelle del settore e anche dell’Unione Europea in indagini sul tema) si ritrovano in portafoglio spesso prodotti costosi e inefficienti consigliati da banche e reti. E pensano magari di non pagare nulla per la consulenza ricevuta perché è incorporata nel costo dei prodotti.
Il primo passo quindi che un risparmiatore (e anche un consulente se lavora per voi e non per qualcun altro) dovrebbe fare, sarebbe quello di cercare di minimizzare i costi in ogni modo possibile se vuole puntare a un rendimento del 5 netto annuo. Perché se i rendimenti sono incerti per definizione, questo non si può dire dei costi. I costi sono l’unica cosa certa e rischiano di mettere a tappeto il vostro sogno di un rendimento del 5 per cento. Quindi, rendimento 5%: bella idea ma attenzione ai costi.
Se pagate il 2/3% all’anno in più (come molti italiani spesso a loro insaputa pagano e diverse ricerche hanno dimostrato) per i prodotti che vi sono stati suggeriti, l’unica cosa sicura è che nel giro di 10 anni oltre il 20/30% del vostro capitale si sposterà a favore di qualcun altro. E questo qualcuno è probabilmente la vostra banca o il vostro intermediario, che in Italia riceve un ristorno altissimo per questo speciale “potere” di collocamento. Non a caso, nei bilanci delle banche italiane questi sono i ricavi sempre più importanti come peso (anche oltre il 60% dell’utile) rispetto all’attività di finanziamento alle imprese.
guadagnare il 5 netto: serve la strategia giusta
La selezione degli strumenti finanziari è un aspetto molto importante per SoldiExpert SCF, ma naturalmente non è l’unico. Perché è inoltre molto importante avere una strategia di investimento sia sulla parte azionaria sia su quella obbligazionaria. E diversificare con giudizio.
Per ottenere un rendimento del 5% verifichiamo per prima cosa se il cliente ha naturalmente un profilo adeguato. Il che significa che dobbiamo valutare sia l’orizzonte temporale del suo investimento sia la sua capacità di sostenere anche le eventuali perdite lungo il percorso previsto. Quando parliamo della nostra consulenza personalizzata partiamo da un colloquio approfondito per arrivare a consigliare un portafoglio iniziale che viene poi rivisto mese per mese o trimestre dopo trimestre dal nostro Ufficio Studi, ed eventualmente ribilanciato quando è necessario.
In questo portafoglio, e in base al capitale sotto consulenza e alla banca con cui opera, suggeriamo quindi quali titoli acquistare. Sicuramente una parte significativa in ETF (se il profilo di rischio dell’investitore è adeguato) azionari e obbligazionari ma anche azioni e obbligazioni dirette in certi casi. Attualmente non è impossibile selezionare obbligazioni o ETF con rendimenti anche del 4 % ma la diversificazione impone diverse strategie e soprattutto di evitare la concentrazione su pochi emittenti.
È importante sottolineare che SoldiExpert SCF non detiene il denaro dei clienti e nemmeno gli strumenti finanziari che consiglia. Quindi il risparmiatore opera con l’intermediario che preferisce, mantenendo quindi un’ulteriore importantissima tutela.
ETF, rendimento e performance meglio dei fondi
Nella ricerca di un rendimento del 5 per cento gli ETF li preferiamo quasi sempre rispetto ai fondi d’investimento o ai certificati (in emissione soprattutto un concentrato di costi e spesso totalmente misteriosi per i clienti che li sottoscrivono visto che nel dettaglio non vengono illustrati tutti i contro e non solo i pro). Questi ultimi sono infatti spesso stra-consigliati dalle banche e reti anche quando non c’è nessuna ragione valida nel privilegiarli, salvo spesso il loro tornaconto. Prodotti e strumenti costosi e spesso inadeguati ci dicono molte analisi.
Come dimostra un’ampia ricerca accademica è confronto sempre più impietoso fra indici di fondi e indici di ETF, perchè meno del 15-20% dei fondi dimostra annualmente di performare meglio. Senza contare che poi ben difficilmente conferma in termini di persistenza questo valore aggiunto. Insomma, per gli ETF, rendimento, performance e versatilità all’interno di un portafoglio ben diversificato sono ottime caratteristiche da prendere in considerazione.
Per costruire un portafoglio con l’obiettivo del 5% netto su un orizzonte temporale medio-lungo (almeno 5-7 anni), è necessario un mix di strumenti bilanciati.
Non esiste una soluzione a rischio zero che dia il 5% netto.
La regola d’oro: Maggiore è la quota di asset più “rischiosi” (azioni, oro, obbligazioni, high yield) e maggiore è la probabilità di raggiungere il 5%, ma con un’alta volatilità e occorre capire se la si può sopportare caso per caso e per questo è importante valutare una consulenza personalizzata perchè non esiste quando si investe un vestito per tutti. Non c’è una ricetta universale.
La diversificazione è per noi poi non solo quella fra gli strumenti (azioni, obbligazioni, ETF), ma anche quella tra diverse strategie. E i risparmiatori che si affidano a SoldiExpert SCF (fra le società di consulenza finanziaria indipendenti pioniere del settore in Italia) possono contare su un approccio unico e integrato. Un approccio grazie alla piattaforma Janus Quantum Expert che cerca di coniugare il meglio di un’esperienza ultra-trentennale in questo settore (sempre dalla parte dei risparmiatori) con tutto ciò che possono offrire sia l’analisi fondamentale sia l’analisi quantitativa. Gli uomini possono avere grandi intuizioni, ma le capacità di calcolo offerte dalla tecnologia e da un approccio basato anche sulla statistica e sull’osservazione dei prezzi non si possono trascurare.
In ultima analisi, mirare a un rendimento del 5% netto non è solo una questione di prodotti o strumenti, ma di un piano finanziario robusto in grado di resistere alle turbolenze e, per molti risparmiatori, di avvicinare l’obiettivo della tranquillità o indipendenza finanziaria.
Il 5% Netto in SINTESI
Per riassumere e rispondere in modo definitivo alla domanda ‘come ottenere un rendimento del netto’, è essenziale che l’investitore adotti una strategia low cost, diversificata e fiscalmente intelligente. La sicurezza assoluta ovvero al 100% è incompatibile con questo obiettivo. La nostra analisi, aggiornata a ottobre 2025, ribadisce che il netto è raggiungibile solo bilanciando il portafoglio valutando anche diversi asset (non solo quindi obbligazioni e ETF obbligazionari). E la chiave non è solo la selezione dei prodotti e degli strumenti, ma anche l’eliminazione dei costi spesso “parassitari” ovvero di struttura distributiva (tipici di molti fondi comuni e prodotti assicurativi) e la gestione proattiva o controllata del rischio tasso d’interesse. L’approccio vincente richiede un orizzonte temporale medio-lungo e il supporto magari di una consulenza finanziaria indipendente come potrai valutare con noi quella SoldiExpert SCF, il cui unico interesse è l’ottimizzazione del tuo rapporto rendimento/rischio e l’assenza di conflitti di interessi.

