I buoni fruttiferi postali continuano a essere tra gli strumenti di risparmio più amati dagli italiani, soprattutto per chi cerca un investimento sicuro, semplice e garantito dallo Stato e ancora oggi sono scelti da tanti risparmiatori che cercano un posto sicuro dove far crescere i propri risparmi, senza troppe complicazioni.
Ma nel 2025 ha ancora senso investirci? I buoni fruttiferi postali sono una soluzione solida o solo un’abitudine rassicurante? Non è raro sentir parlare di rendimenti “sicuri”, tassazione agevolata, zero costi. Ma basta grattare un po’ la superficie per scoprire che non tutto è così semplice. Anche perché, nel frattempo, l’inflazione corre e le alternative non mancano.
Qui proviamo a fare chiarezza. Vediamo quali buoni fruttiferi postali sono sottoscrivibili oggi, quanto rendono e, soprattutto, per chi possono avere ancora un senso.
Cosa sono i buoni fruttiferi postali
Dietro la definizione un po’ ingessata di “titoli di risparmio emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato italiano” si nasconde uno strumento tanto semplice quanto longevo: versi una somma, aspetti, e alla fine incassi capitale e interessi. Nessuna sorpresa, nessun rischio di mercato, nessun bisogno di capirci di finanza.
I buoni fruttiferi postali sono distribuiti esclusivamente da Poste Italiane, non hanno costi di sottoscrizione né di rimborso (salvo oneri fiscali), godono di una tassazione agevolata del 12,5% e sono esenti da imposta di successione.
Per molti i buoni fruttiferi postali rappresentano ancora oggi una forma di risparmio prudente e accessibile, spesso preferita da chi non ama la volatilità o i prodotti troppo complessi.
Ma oggi, con un tasso di inflazione tutt’altro che trascurabile e un mercato pieno di alternative, vale la pena chiedersi se i buoni fruttiferi postali siano davvero ancora competitivi. Anche perché non tutti offrono gli stessi rendimenti, e non tutti si adattano alle stesse esigenze.
Quali buoni fruttiferi postali sono sottoscrivibili oggi 2025
Nel 2025 l’offerta dei buoni fruttiferi postali è ancora ampia. Poste Italiane propone diverse soluzioni di buoni fruttiferi postali, con durate e rendimenti pensati per obiettivi diversi: breve, medio o lungo termine, accumulo per i figli, protezione dall’inflazione o rendita integrativa per la pensione.
La tabella seguente riassume i principali prodotti in collocamento, con i relativi tassi lordi e caratteristiche generali, aggiornati al 6 maggio 2025.
Alcuni buoni, come il 4 anni Plus e il Rinnova, hanno durata più breve e rendimenti contenuti. Altri, come il 3×4 e l’Ordinario, si estendono su orizzonti più lunghi e prevedono interessi crescenti nel tempo. Si segnala anche il Buono Soluzione Futuro, che prevede una rendita mensile, e il buono indicizzato all’inflazione, che abbina un tasso fisso a un eventuale extra legato al caro vita.
In tutti i casi, i buoni fruttiferi postali si possono sottoscrivere online dal sito di Poste Italiane, tramite l’app BancoPosta o allo sportello. Il capitale si può riscattare in qualsiasi momento, ma per ottenere gli interessi è spesso necessario attendere almeno 12 o 18 mesi.
buoni fruttiferi postali: calcolo del rendimento
Il funzionamento dei buoni fruttiferi postali appare semplice sulla carta, ma il calcolo del rendimento può trarre in inganno, soprattutto per i buoni con interessi progressivi o legati all’inflazione. Non si tratta quasi mai di un interesse annuo “classico” erogato ogni anno: nella maggior parte dei casi, gli interessi dei buoni fruttiferi postali maturano solo alla scadenza oppure a intervalli prestabiliti (come ogni 3 anni nel caso del 3×4).
Un altro aspetto spesso trascurato è che i tassi di rendimento indicati dai buoni fruttiferi postali sono lordi, quindi soggetti a una ritenuta fiscale del 12,5%, che va sottratta per ottenere il rendimento netto effettivo.
Inoltre, per i buoni indicizzati, la parte legata all’inflazione è variabile: può aumentare il rendimento reale, ma anche restare marginale in periodi di bassa inflazione.
Per calcolare i vari rendimenti dei buoni fruttiferi postali, Poste Italiane mette a disposizione un simulatore ufficiale online. Lo strumento consente di inserire l’importo investito e la tipologia di buono, per ottenere una stima dettagliata del rimborso netto alla scadenza.
Cosa sapere prima di sottoscrivere un buono fruttifero postale
I buoni fruttiferi postali sono titoli di risparmio garantiti dallo Stato italiano ed emessi da Cassa Depositi e Prestiti, con collocamento esclusivo tramite Poste Italiane. Non comportano costi di sottoscrizione o di rimborso (salvo la tassazione del 12,5% sugli interessi) e sono esenti da imposta di successione.
Il funzionamento è semplice: con i buoni fruttiferi postali si investe una somma e, al termine del periodo previsto, si ottiene il rimborso del capitale più gli interessi maturati. Tuttavia, questo meccanismo premia solo chi resta fino a scadenza.
Anche se è possibile richiedere il rimborso in qualsiasi momento con i buoni fruttiferi postali, farlo in anticipo comporta spesso una remunerazione molto inferiore rispetto al rendimento previsto: in alcuni casi si riceve solo il capitale iniziale, in altri si applica un tasso base ridotto, nettamente inferiore a quello “promesso” in fase di sottoscrizione.
È un meccanismo pensato per scoraggiare i riscatti anticipati e premiare chi mantiene il buono fruttifero postale fino al termine previsto. Questo vale soprattutto per i buoni a tasso crescente o a lungo termine: più si attende, più si accumula. Al contrario, un riscatto prematuro può ridurre drasticamente — se non azzerare — il rendimento atteso.
È quindi fondamentale conoscere le condizioni specifiche della tipologia scelta: durata, progressione dei tassi e limiti temporali minimi.
Considerazioni finali e possibili soluzioni alternative
I buoni fruttiferi postali continuano a rappresentare una soluzione familiare e rassicurante per molti risparmiatori italiani. Offrono garanzie solide, rendimenti certi (seppur contenuti) e una gestione semplice, anche per chi non ha grande dimestichezza con il mondo degli investimenti.
Tuttavia, proprio perché sono strumenti pensati per il lungo periodo, è importante valutare bene le alternative. Se si è alla ricerca di strumenti con caratteristiche simili — rischio basso e protezione del capitale — esistono anche altre opzioni interessanti, come ad esempio questi 5 investimenti sicuri e con poco rischio che potresti fare nel 2025.
Esistono anche altre opzioni interessanti, come le obbligazioni. In questo senso, può essere utile approfondire come funziona il rendimento delle obbligazioni: come si calcola e cosa guardare e quali sono i criteri da considerare prima di scegliere.
Valutare più soluzioni non complica la scelta: la rende semplicemente più consapevole. Se stai cercando strumenti di risparmio con protezione del capitale e hai ancora qualche dubbio, prenota un appuntamento gratuito con un consulente finanziario indipendente di SoldiExpert SCF. Ti aiuteremo a valutare se i buoni sono davvero adatti ai tuoi obiettivi — o se esistono alternative più adatte al tuo profilo.