LA PENSIONE FAI DA TE: ECCO COSA C’E’ DA SAPERE

Prima si inizia meglio è, perché per poter contare su un reddito extra di 1000 o 2000 euro al mese, le cifre che bisogna accumulare sono veramente monstre. Numeri alla mano

MoneyReport, il blog di SoldiExpert SCF

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Prima si inizia a risparmiare meglio è se ci si prefigge di costruirsi una pensione fai da te.

Perché per poter contare su un reddito extra di 1000 o 2000 euro al mese, le cifre che bisogna accumulare sono veramente importanti. Dai 400 mila a oltre 1 milione di euro. Numeri alla mano. Per costruirsi una pensione fai da te di scorta servono soldi (tanti) e anni (tantissimi). E se si va in pensione con quota 100 di soldi e anni per costruirsi una seconda pensione ne serviranno molti ma molti di più.

 

riforma pensioni quota 100

 

Per “quota 100” si intende la possibilità di uscire dal lavoro quando la somma dell’età anagrafica e degli anni di contributi del lavoratore è almeno pari a 100. Un esempio: 36 anni di versamenti e 64 di età. Molto prima quindi dei 67 anni richiesti dal 2019 per lasciare il lavoro. Una finestra che è stata data con il decreto legge numero 4 del 28 01 2019 e valida fino alla fine del 2021.

Un’iniziativa volta a favorire molti lavoratori che vogliono andare in pensione prima e svolgono magari lavori usuranti ma che ha un’altra faccia della medaglia. Prima si lascia il mondo del lavoro, minore sarà naturalmente l’assegno pensionistico che si riceverà.

Siamo stati contattati da Plus, il settimanale del Sole 24 Ore dedicato alla finanza personale, per uno speciale sulla previdenza complementare. La simulazione che ci ha chiesto di preparare il giornale era calcolare quanto dovrebbe accantonare ogni mese un trentenne per costruirsi una pensione aggiuntiva a quella che gli erogherà lo Stato.

Ricevuta la simulazione, crediamo di aver depresso molti giovani con lavori magari precari (e non solo) nella fascia di età 30-40 anni…

 

PERCHE’ COSTRUIRSI UNA SECONDA PENSIONE

 

Costruirsi una pensione di scorta sarà una necessità per molti giovani dal momento che oggi si stima che lo Stato erogherà come pensione non più del 50% dello stipendio. Le cifre da mettere in conto per costruirsi una pensione extra sono molto elevate. Per questo occorre non solo fare versamenti importanti ogni anno nell’ordine delle migliaia di euro ma farli per un numero molto lungo di anni (oltre trenta per chi sceglie quota 100).

 

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Il motivo è molto semplice: ipotizzando un’aspettativa di vita di 87 anni, un trentenne che inizia a lavorare oggi andrà in pensione con le leggi attuali a 72 anni. Se inizia subito a pensare alla pensione di scorta farà versamenti alla previdenza complementare per 41 anni. Poi dal 72esimo all’87esimo anno ovvero per 16 anni attingerà al tesoretto che ha messo da parte.

 

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Che tesoretto deve riuscire a costituire il trentenne per avere quell’entrata pensionistica extra? Ipotizzando un tasso di inflazione dell’1,5% annuo, il nostro trentenne dovrà con le regole attuali (42 anni di contributi) per andare in pensione, accumulare un tesoretto di poco più di 400 mila euro per poter contare su una pensione extra a partire dal 2060 di 1000 euro al mese. Se invece il nostro trentenne vorrà contare su un capitale di 2000 euro al mese quando andrà in pensione, dovrà riuscire ad accantonare poco più di 800 mila euro nel momento in cui andrà in pensione. Le cifre sono particolarmente importanti per effetto dell’inflazione (abbiamo stimato un tasso dell’1,5% anno) considerando che dovranno essere effettuati versamenti ogni anno sempre più cospicui e che essendoci l’inflazione dovremo avere molto di più dei 1000  euro attuali (quasi il doppio) per mantenere lo stesso potere d’acquisto.

Chi andrà in pensione tra quarant’anni consumerà circa 24.000 euro annui se vorrà avere l’equivalente dei 1000 euro al mese attuali e quasi 48.000 euro annui se vorrà avere circa 2000 euro al mese. Fate conto che una volta andati in pensione, viviate almeno altri 15 anni. Quanti soldi vi serviranno per integrare la pensione? Indizio: è un numero a cinque zeri.

 

LA PENSIONE CON QUOTA 100 COSA SAPERE

 

E se optasse per quota 100 e il nostro trentenne potesse andare in pensione a 64 anni, non più a 72, con “soli” 34 anni di contributi versati? Dal punto di vista finanziario le situazione diventa da brivido: diminuiscono gli anni in cui si effettuano i versamenti per la pensione extra e aumenta il numero di anni in cui si attingerà al tesoretto. I versamenti che si dovranno effettuare per ottenere la pensione extra diventano extra large. Il tesoretto che si deve riuscire ad accumulare negli anni è monstre.

Per poter contare su 1000 euro extra il trentenne che andasse in pensione nel 2052 (se passasse quota 100) dovrà accumulare per quell’epoca un capitale di oltre 500 mila euro. Se vuole contare invece su 2000 euro al mese, dovrà aver costruito un capitale di oltre 1 milione di euro.

 

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Come si fa a costruirsi nel tempo un tesoretto di queste dimensioni che oscilla tra i 400 mila e il milione di euro? Risparmiando ogni anno e per molti anni parte del proprio stipendio e destinando una cifra importante alla costruzione di una pensione di scorta.

Quanto bisogna investire ogni anno per costruirsi una pensione aggiuntiva? Dai 3.000 agli oltre 18.000 euro all’anno. Una cifra che fa tremare i polsi a molti giovani.

Nella tabella sottostante, che è stata pubblicata sul settimanale Plus il Sole24Ore sabato 9 giugno, abbiamo fatto una simulazione di quanto deve versare un trentenne e per quanti anni per poter accumulare al momento della pensione un capitale spendibile di 1000 o 2000 euro al mese.

A causa dell’inflazione (stimata nell’1,5% annuo nella simulazione) bisogna considerare che all’epoca della pensione i 1000 euro diventeranno circa 2000 euro se si vuole mantenere il potere d’acquisto e i 2000 euro diventeranno circa 4000 euro.

Anche i versamenti da effettuare ogni anno alla costruzione di una pensione di scorta dovranno anno dopo anno aumentare per tenere conto dell’inflazione.

A seconda poi del rendimento del capitale (per ottenere un rendimento medio annuo del 4% occorrerà puntare su un profilo più azionario e nel lungo periodo potrebbe essere un qualcosa di realizzabile seppure dipende naturalmente dall’andamento futuro dei mercati) destinato allo strumento scelto per costruirsi una pensione di scorta (qui un’analisi dei principali prodotti in circolazione) i versamenti potranno essere più o meno cospicui. Anche il numero di versamenti che si faranno, quindi il tempo che ci separa dalla pensione, incide in modo importante sull’importo del versamento.

Qualunque sia il rendimento dell’investimento, qualunque sia il numero di anni in cui effettueremo il versamento, costruirsi una pensione di scorta non sarà una cosa indolore per il proprio bilancio familiare come si vede nella tabella sottostante.

Previdenti non si nasce, si diventa.

 

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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