L’obbligazionista, colui che acquista un’obbligazione, diventa creditore dello stato o della società di cui ha comprato il titolo e acquisisce il diritto a essere rimborsato a scadenza dall’emittente del prestito.

 

Obbligazioni: cosa sono?

 

Le obbligazioni (bond nel linguaggio anglosassone) sono dei titoli di debito emessi da una società (obbligazioni corporate) o da uno stato (titoli governativi) per far fronte ai propri fabbisogni finanziari.

Nella sua accezione più semplice possiamo dire che un titolo obbligazionario è uno strumento finanziario emesso da un ente che può essere un’azienda, uno stato, un organismo sovranazionale per raccogliere denaro. L’investitore che compra delle obbligazioni presta dunque il proprio denaro e riceve in cambio un interesse, rappresentato dalla cedola e a scadenza verrà rimborsato della somma investita.

L’obbligazione forse più conosciuta dai risparmiatori italiani è il BTP, ma lo sono anche tutte le emissioni governative di tutti gli stati sovrani, nonché quelle emesse dalle aziende. In questo caso si parla comunemente di bond corporate.

Approfondimento: il vademecum per investire in obbligazioni

 

Come sceglierle

 

Esistono numerosissimi tipi di obbligazioni in quanto l’emittente del titolo ha ampia facolta’ di strutturare il prestito di volta in volta come meglio crede.

Esistono pertanto

  • obbligazioni a tasso fisso e variabile
  • obbligazioni a breve termine (scadenza inferiore all’anno) a medio e a lungo e lunghissimo termine. Lo Stato Italianoha emesso un Btp “Matusalemme” con scadenza nel 2067. L’Argentina si è addirittura spinta oltre, emettendo un bond a 100 anni
  • le obbligazioni possono staccare una cedola periodica all’azionista (a definite scadenze) o essere di tipo zero coupon (senza cedola con prezzo di emissione inferiore a 100 e rimborso del valore nominale 100 a scadenza)
  • le obbligazioni possono essere rimborsate anche prima della scadenza (se è prevista l’opzione del rimborso anticipato) o alla scadenza o a rate
  • il prezzo di rimborso del titolo alla scadenza può essere fisso (normalmente le obbligazioni sono rimborsate a 100) o variabile (in funzione dell’andamento di determinati indici)

 

Quanto rendono le obbligazioni

 

Le obbligazioni che rendono di piu’ sono spesso quelle denominate in valuta estera (dove ci si assume un doppio rischio ovvero sia quello emittente sia quello di cambio) e quelle emesse da stati o società con rating basso, ovvero con ridotto merito di credito.

 

Approfondimento: come si calcola il rendimento delle obbligazioni passo per passo

 

Se non sei un investitore aggressivo ma prudente, stai alla larga sia dalle obbligazioni in valuta, sia da titoli a lungo termine con scadenze superiori ai 10 anni, sia dagli emittenti “chiacchierati”, ovvero quelli con basso merito di credito. E privilegia i titoli senior rispetto alle obbligazioni subordinate.

 

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come scegliere le obbligazioni: senior e subordinate

 

Nel caso in cui l’emittente di un prestito obbligazionario abbia problemi finanziari, c’è una gerarchia con cui il debito emesso viene rimborsato. I titolari di obbligazioni senior ovvero ordinarie hanno una grado di tutela maggiore, mentre i detentori di obbligazioni subordinate hanno diritto a essere rimborsati solo dopo aver soddisfatto i titolari di obbligazioni ordinarie. Agli obbligazionisti subordinati viene riconosciuto un premio al rischio tanto più alto quanto è maggiore il loro grado di subordinazione. Le obbligazioni subordinate più rischiose sono le Tier1: in caso l’emittente versi in condizioni critiche e sia insolvente, i titolari di queste obbligazioni vengono soddisfatti dopo gli altri creditori (ovvero dopo i titolari di obbligazioni ordinarie o subordinate ma con un grado di subordinazione minore) ma prima dei titolari di azioni.

 

Calcolo del rendimento

 

Per calcolare il rendimento di un’obbligazione occorre attualizzare i flussi di cassa futuri che produrrà da oggi fino alla scadenza e per capirne il rendimento effettivo (e anche fare dei confronti se c’è qualcosa che può essere più interessante) il prezzo attuale è un elemento imprescindibile.

Se un’obbligazione stacca una cedola su base annua del 4,3% lordo con pagamento trimestrale, ma vale 108 e scade tra tre anni, occorre valutare che se è vero che la cedola su base annua è del 4,3% lordo, poiché alla scadenza la quota rimborsata in conto capitale sarà 100 e non 108.

Quindi più passa il tempo più è ragionevole attendersi che il prezzo dell’obbligazione tenderà a scendere verso il valore di rimborso a 100. Morale? Il rendimento netto di questa obbligazione con scadenza tra tre anni è dello 0,75% netto all’anno e non del 4,3% perché l’emittente alla scadenza rimborsa 108 e non 100!

Per valutare quindi un titolo obbligazionario bisogna valutare l’emittente, la sua affidabilità e calcolare il rendimento offerto,  ovvero il tasso di Rendimento Effettivo a Scadenza per fare dei confronti. E con questa definizione non si intende la cedola che stacca il titolo (in questo caso il 4,3%), ma il rendimento che consente di eguagliare, in senso finanziario, il prezzo pagato per acquistare un titolo di debito con la somma dei valori attuali di tutti i flussi futuri, sia in linea interessi che in linea capitale, che maturano a beneficio del possessore.

Investire in obbligazioni non è quindi una passeggiata e sempre una cosa facile poiché l’andamento dei prezzi delle obbligazioni dipende da molte variabili e soprattutto dall’andamento dei tassi d’interesse.

  • Quando i tassi di interesse salgono le obbligazioni perdono valore
  • Quando i tassi di interesse scendono le obbligazioni aumentano di valore

Immagina di aver acquistato un’obbligazione per un importo pari a 10.000 euro che dà un interesse del 5% – ossia 500 euro l’anno – per una durata di dieci anni. Al termine di questi 10 anni riceverai indietro i 10.000 euro del tuo investimento.
Immagina che il giorno seguente l’acquisto del titolo i tassi salgano al 5,3%. Questo significa che sarebbe possibile acquistare un altro titolo di durata decennale che dà diritto a 530 euro l’anno, superiore ai 500 del titolo che avevi in portafoglio. Questa nuova obbligazione è sicuramente più interessante della precedente.

Poniamo ora che decidi di vendere il titolo in tuo possesso per acquistare il nuovo titolo. Non ti verranno più corrisposti 10.000 euro, perchè chi compra può infatti decidere di acquistare l’altro titolo che rende un po’ di più. Per rendere appetibile il titolo che stai vendendo, dovrai concedere qualche cosa in termini di prezzo: lo potrai vendere a poco più di 9.771 euro. Al contrario se invece attendi la scadenza, rialzo dei tassi o meno, recupererai i tuoi 10.000 euro.

Il valore delle obbligazioni è quindi influenzato dall’andamento dei tassi d’interesse nel mercato: se questi salgono il prezzo si abbassa. Al contrario, se questi scendono, il prezzo cresce.

E questo vale naturalmente anche per i fondi che investono in titoli obbligazionari.

 

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