Backtesting

È il processo di applicazione di una strategia di investimento a una serie di dati storici allo scopo di capire come si sarebbe comportata nel passato nelle varie condizioni di mercato. È un’analisi quindi a posteriori (back in inglese sta per “indietro”) che serve per testare la bontà di una strategia di investimento sottoponendola a una sorta di “prova nel tempo”.

Bail-in

Il salvataggio interno o dall’interno, in inglese bail-in, è una modalità di risoluzione di una crisi bancaria tramite l’esclusivo e diretto coinvolgimento dei suoi azionisti, obbligazionisti, correntisti.
La direttiva prevede, inoltre, che a pagare per una crisi di una banca non siano più coinvolti soggetti esterni come i contribuenti (bail out: il salvataggio viene da fuori) e che lo Stato non possa più intervenire con finanziamenti a fondo perduto ma solo come estrema ratio e solo nel caso in cui venga messo in pericolo il pubblico interesse.
In caso di bail in (salvataggio dall’interno) vengono coinvolti prima gli azionisti poi gli obbligazionisti e solo in ultimo i depositanti che sul conto corrente detengono più di 100.000,00 euro. Il prelievo forzoso non può toccare nessun titolo finanziario detenuto dai clienti e che la banca ha in deposito ma solo la liquidità. Le azioni, le obbligazioni, i fondi, gli ETF detenuti dai clienti della banca non possono essere oggetto di bail-in.

Bail-out

Si tratta di un salvataggio esterno. Viene tipicamente applicato alle istituzioni finanziarie quali banche e assicurazioni. Il motivo risiede nel ruolo speciale che queste istituzioni svolgono. Le banche gestiscono, infatti, il sistema dei pagamenti e finanziano le imprese: un blocco di queste attività comporta, quindi, costi molto elevati per l’economia. Ciò vale soprattutto quando un intermediario ha una rilevanza sistemica, cioè quando la sua dimensione fa sì che un eventuale fallimento provochi un effetto a catena, coinvolgendo altri intermediari. Per evitare il cosiddetto “moral hazard” e che gli Stati debbano intervenire senza limiti per il salvataggio delle istituzioni finanziarie, con la direttiva BRRD e il concetto di “bail-in” l’Unione Europea ha cercato di trovare un modo per gestire in modo “ordinato”, e soprattutto “indolore” per i contribuenti, le crisi bancarie

Baltic Dry Index

È un indice dei prezzi dei noli marittimi che misura la domanda di servizi di trasporto di rinfuse solide in tutto il mondo rispetto all’offerta. Le rinfuse sono le merci o carichi non imballati. Le rinfuse solide sono merci che vengono trasportate sulle navi e non sono né imballate né liquide, come per esempio il carbone o i cereali.

Banca Centrale Europea (BCE)

La BCE è l’organismo istituito per introdurre e gestire la moneta unica (l’euro), promuovere il funzionamento dei sistemi di pagamento e definire e realizzare la politica monetaria dell’Unione Europea.

Bank Recovery and Resolution Directive (BRRD)

La direttiva BRRD introduce dal 1° gennaio 2015 in tutti i Paesi europei regole armonizzate per prevenire e gestire le crisi delle banche e delle imprese di investimento. Con il salvataggio interno o dall’interno, in inglese bail-in, la modalità di risoluzione di una crisi bancaria avviene tramite l’esclusivo e diretto coinvolgimento dei suoi azionisti, obbligazionisti, correntisti.

Basis Point

Un punto base è un centesimo dell’1%.

Bear o bearish

Fa riferimento a un mercato ribassista e si tratta di un periodo di diverse settimane o mesi durante il quale i prezzi dei titoli scendono costantemente. Il termine viene generalmente utilizzato in riferimento al mercato azionario, ma può anche descrivere settori specifici come quello immobiliare, obbligazionario o in valuta estera. È l’opposto di un mercato rialzista (“bull” o “bullish”), in cui i prezzi delle attività aumentano costantemente. Siccome l’orso (“bear” in inglese) è un animale che attacca dall’alto verso il basso, chi ha una visione negativa del mercato ovvero è convinto che il valore di un’attività o di un mercato diminuirà, viene definito “bearish” ovvero ribassista. Al contrario, chi è convinto che il mercato sia orientato al rialzo viene definito “bullish” ovvero rialzista perché il toro (bull in inglese) attacca dal basso verso l’alto.

Benchmark

Con il termine benchmark si indica un parametro usato come termine di riferimento per confrontare e valutare l’andamento di un determinato dato. Il benchmark viene quindi utilizzato come parametro oggettivo di riferimento per confrontare le performance di un portafoglio rispetto all’andamento del mercato. Per comprendere se un gestore è bravo o è un brocco, si può confrontare l’andamento del suo fondo con il rispettivo benchmark. Se il fondo investe per esempio sulle azioni italiane, si confronterà la performance del fondo rispetto all’andamento dell’indice azionario italiano (Ftse Mib per esempio) su un periodo “congruo”. Mediamente si valutano lassi temporali superiori ai 3 anni per fornire un giudizio sensato. Su periodi brevi come il semestre o l’anno, la “bravura” o la “defaillance” possono essere frutto di eventi casuali, su un periodo di tre anni e superiori il giudizio invece diventa più affidabile. Ogni fondo d’investimento ha un suo benchmark di riferimento (che si può quindi considerare una “pietra di paragone”) e un investitore dovrebbe valutare con grande attenzione questo confronto perché se sottoscrive o detiene un fondo che performa sistematicamente sotto il benchmark e inoltre ne patisce magari la stessa volatilità (ovvero non ottiene comunque nel tempo una gestione più difensiva) probabilmente sta pagando un sovraprezzo annuale inutile che va probabilmente solo a pagare una catena di intermediari e potrebbe valutare alternative meno costose.

Best Execution

La migliore esecuzione si riferisce all’imperativo che un broker, un market maker o un altro agente che agisce per conto di un investitore sia obbligato a eseguire l’ordine dell’investitore in un modo che sia più vantaggioso per l’investitore piuttosto che per l’agente.