Il quotidiano tedesco Handelsblatt riporta che la società europea di servizi assicurativi e finanziari Allianz, nel 2020, ha guadagnato di più rispetto a qualsiasi altro gruppo e ciò potrebbe essere visto come una prova di resilienza alla crisi da parte del gruppo.
Ma i 700mila azionisti del più grande assicuratore europeo non sono ancora soddisfatti.
Il prezzo delle azioni di Allianz, che in pre-pandemia ha toccato il livello di 220 euro, con la crisi è crollato sotto i 200 euro. Fino a quel momento gli investitori erano abituati a profitti in costante aumento: negli anni precedenti la pandemia, infatti, la società aveva toccato i record per 8 anni consecutivi, prima che il 2020 interrompesse la catena.
Nelle ultime settimane, le azioni di Allianz sono lentamente tornate ai livelli pre-crisi. Tuttavia, a molti investitori manca l’elemento sorpresa: finora, il ceo Oliver Bäte non è stato in grado di realizzare un’importante acquisizione e, per questo, i progetti futuri innovativi stanno guadagnando slancio lentamente. Per il momento rimane la speranza di un rapido ritorno alla normalità.
Ecco i sette aspetti da considerare sul perché Allianz sia riuscita a distinguersi anche nell’anno della pandemia.
Piani strategici: importanti anche dipendenti e clienti
I piani triennali hanno una lunga tradizione in Allianz: dal 2016 al 2018 l’allora nuovo capo di Allianz Bäte ha lanciato la “Renewal Agenda”. Dal 2019 il nuovo piano strategico comprende anche specifiche variabili relative alla soddisfazione dei dipendenti e dei clienti.
Allianz è cresciuta fortemente lo scorso anno in termini dell’IMIX, l’indice di meritocrazia che valuta leadership, performance e cultura aziendale. Attraverso l’indice vengono infatti misurate le prestazioni e la qualità della leadership nella gestione, così come l’integrità.
In questo senso il gruppo Allianz ha recentemente raggiunto il massimo storico del 78% dopo il 73% dello scorso anno.