Nel panorama della consulenza finanziaria, scegliere il giusto tipo di consulenza è fondamentale per definire una strategia di investimento efficace e sicura. Molti risparmiatori si trovano davanti a un bivio cruciale: rivolgersi a un consulente finanziario indipendente o affidarsi a un professionista affiliato a banche o società di intermediazione? La differenza tra consulenza indipendente e non indipendente ha molte facce: dall’ampiezza della gamma di strumenti finanziari che il consulente è tenuto a valutare alla possibile presenza o totale assenza di conflitti di interesse sulle raccomandazioni ricevute.
Cerchiamo di fare chiarezza su questi due mondi, per offrire una panoramica completa delle loro caratteristiche, potenzialità e limiti. Capire la differenza tra consulenza indipendente e non indipendente ti permetterà di prendere decisioni più informate e in linea con le tue esigenze finanziarie.
Nell’ultimo periodo sono usciti diversi video e articoli sul mondo della consulenza finanziaria in generale, ma soprattutto sul ruolo del consulente finanziario indipendente. E abbiamo pensato di dire la nostra, dato che come Soldiexpert SCF siamo stati i pionieri in questo settore (siamo nati oltre 23 anni fa, quando parlare di consulenza a parcella sembrava un’eresia) e forse tra le prime 2-3 società di consulenza finanziaria indipendente.
Salvatore Gaziano, co-fondatore e responsabile delle strategie d’investimento di SoldiExpert SCF, e Marco Cini, consulente finanziario indipendente ed esperto di pianificazione finanziaria e previdenziale di SoldiExpert SCF, hanno realizzato un video relativo a tutta la verità dietro alla consulenza indipendente, come i costi, i servizi e le opportunità dietro a questo approccio libero da conflitti d’interesse. Puoi visualizzarlo cliccando qui.
Qual è la differenza tra consulenza indipendente e non indipendente?
Un consulente che presta un servizio su base indipendente deve innanzitutto valutare un’ampia gamma di strumenti finanziari. Inoltre, ha il divieto assoluto di ricevere retrocessioni sui prodotti suggeriti ai propri clienti. Ecco una differenza importante tra consulenza indipendente e non indipendente: nella consulenza indipendente il consulente è pagato per la consulenza prestata ma mai sui prodotti venduti.
Il consulente indipendente deve valutare un’ampia gamma di strumenti finanziari mentre il consulente non indipendente può suggerire solo i prodotti finanziari che la sua banca o la sua rete di vendita ha deciso di commercializzare: differenza numero due tra consulenza indipendente e non indipendente.
In molti casi quindi la consulenza non indipendente tradizionale finisce per essere una vera e propria tassa sull’ignoranza delle persone dove si approfitta del fatto che il risparmiatore non è molto preparato e gli si presenta solo una ristrettissima gamma di prodotti e strumenti, evitando confronti e soprattutto eludendo quello che è il dovere fiduciario che esiste per il consulente finanziari in molti Paesi nel mondo: fare prima di tutto l’interesse del cliente!
Infine il consulente non indipendente fa sempre capo a una banca o a una rete di vendita a cui è legato da un contratto di agenzia. Un consulente non indipendente è un agente monomandatario di una banca o una rete di vendita mentre il consulente indipendente è un libero professionista in grado di spaziare su tutti i prodotti finanziari esistenti: terza e importantissima differenza tra consulenza indipendente e non indipendente.
Non tutti i consulenti finanziari sono uguali
Negli ultimi anni, la figura del consulente finanziario è diventata sempre più centrale per chi desidera gestire con attenzione e consapevolezza il proprio patrimonio. Tuttavia, non tutti i consulenti sono uguali e la differenza tra consulenza indipendente e non indipendente può avere un impatto significativo sulle scelte di investimento. Con una modifica normativa, i promotori finanziari sono stati ridenominati i consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede. C’è poi un’altra tipologia di professionisti, i consulenti finanziari autonomi, meglio noti come indipendenti.
La differenza tra consulenza indipendente e non indipendente risiede principalmente nella modalità di remunerazione e nei potenziali conflitti d’interesse. I consulenti indipendenti sono remunerati esclusivamente a parcella, il che li rende liberi da conflitti d’interesse poiché non percepiscono retrocessioni sui prodotti consigliati. Operano basandosi esclusivamente sugli interessi del cliente, offrendo consigli personalizzati e trasparenti. Al contrario, i consulenti non indipendenti, spesso associati a banche o reti di vendita, possono ricevere incentivi monetari e non monetari che possono influenzare le loro raccomandazioni.
Questa differenza tra consulenza indipendente e non indipendente ha implicazioni significative per la protezione del consumatore e la trasparenza dei costi, aspetti regolamentati anche dalla direttiva europea MiFID II. Sapere a chi ci si sta rivolgendo può fare la differenza tra un investimento mirato ed efficace e un percorso segnato da potenziali conflitti d’interesse.
La principale differenza tra consulenza indipendente e non indipendente: il modello Fee-Only
Alla base della differenza tra consulenza indipendente e non indipendente vi è il modello di remunerazione, che influisce notevolmente sulla qualità e l’imparzialità dei consigli ricevuti. Il concetto di “fee-only” rappresenta uno degli aspetti più distintivi della consulenza indipendente. In questo modello, il consulente finanziario indipendente viene remunerato esclusivamente attraverso una parcella pagata direttamente dal cliente, senza ricevere alcun tipo di commissione o incentivo da parte di terzi.
Questo sistema di remunerazione fee-only garantisce che il consulente lavori unicamente nell’interesse del cliente, evitando qualsiasi tipo di conflitto d’interesse che potrebbe influenzare le raccomandazioni. Un altra differenza tra consulenza indipendente e non indipendente consiste nel fatto che i consulenti indipendenti sono liberi di proporre una vasta gamma di strumenti finanziari, scegliendo quelli che meglio si adattano alle esigenze del cliente, senza essere influenzati da potenziali guadagni aggiuntivi derivanti dalla vendita di prodotti specifici.
Al contrario, la consulenza non indipendente opera spesso con un modello basato su commissioni e retrocessioni. In questo contesto, i consulenti non indipendenti possono ricevere compensi e incentivi per la vendita di determinati prodotti finanziari, a seconda delle politiche delle banche o delle reti di vendita per cui lavorano. Ciò può creare potenziali conflitti d’interesse, poiché il consulente potrebbe essere incentivato a consigliare prodotti che portano maggiori commissioni piuttosto che quelli più adatti alle necessità del cliente.
Chi sono i professionisti della consulenza indipendente?
Una caratteristica che fa la differenza tra consulenza finanziaria dipendente e non indipendente è che il consulente finanziario indipendente si distingue per la trasparenza e l’assenza di conflitti d’interesse nella sua attività. Questi professionisti sono remunerati esclusivamente a parcella, pagata direttamente dal cliente, e non ricevono incentivi o commissioni da banche, società di investimento o altri intermediari finanziari. Questo modello di remunerazione assicura che i consigli forniti siano completamente disinteressati e focalizzati esclusivamente sugli interessi del cliente.
La normativa MiFID II ha ulteriormente rafforzato la figura del consulente indipendente, imponendo vincoli stringenti per garantire l’integrità e la trasparenza del servizio offerto. Secondo la MiFID II, un’altra differenza tra consulenza finanziaria dipendente e non indipendente è che il consulente indipendente deve valutare un’ampia gamma di strumenti finanziari per garantire una diversificazione adeguata e deve evitare qualsiasi tipo di incentivo che possa compromettere l’imparzialità del suo operato, offrendo soluzioni personalizzate che meglio si adattano alle specifiche esigenze del cliente.
I consulenti finanziari indipendenti o autonomi possono riunirsi in società, note come Società di Consulenza Finanziaria (SCF). Le SCF devono, per legge, mantenere la stessa assenza di conflitti d’interesse che caratterizza i consulenti autonomi. Questo significa che operano con il modello fee-only, garantendo che le raccomandazioni fornite siano orientate esclusivamente verso il miglior interesse del cliente.
L’Organismo di vigilanza e tenuta dell’Albo dei Consulenti Finanziari (OCF) gestisce tre albi distinti: uno per i consulenti abilitati all’offerta fuori sede, indicati sul sito come “CF abilitati”; uno per i consulenti finanziari autonomi; e uno per le Società di Consulenza Finanziaria (SCF). SoldiExpert SCF è una delle realtà iscritte a quest’ultimo albo, ponendosi come referente di fiducia per una consulenza finanziaria davvero indipendente.
Chi fa parte del mondo della consulenza non indipendente?
A differenza del consulente indipendente, il consulente finanziario non indipendente, meglio denominati come consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede o ex promotori finanziari, opera all’interno di strutture come banche, società di intermediazione mobiliare (SIM) o società di gestione del risparmio (SGR). In questo caso, la differenza tra consulenza indipendente e non indipendente risiede nella presenza di potenziali conflitti d’interesse, dovuti alla modalità di remunerazione e agli incentivi ricevuti.
Il consulente non indipendente è infatti retribuito tramite commissioni e retrocessioni basate sui prodotti finanziari che riesce a collocare presso i clienti. Questo meccanismo può influenzare le raccomandazioni del consulente, spingendolo a favorire strumenti finanziari più remunerativi per la sua istituzione di appartenenza piuttosto che per il cliente. Nonostante le normative MiFID II impongano obblighi di trasparenza sui costi e sui conflitti d’interesse, il rischio che gli interessi del cliente non siano pienamente tutelati rimane.
In certi casi, le pressioni commerciali esercitate dalle direzioni delle banche e delle reti di vendita possono spingere i consulenti non indipendenti a privilegiare prodotti con commissioni elevate o con forti caricamenti iniziali che limitano i rendimenti futuri dell’investitore. Questa dinamica può risultare in costi impliciti alti per il cliente e in una gestione del patrimonio meno efficiente e meno allineata con gli obiettivi personali dell’investitore.
Riconoscere e comprendere la differenza tra consulenza indipendente e non indipendente è fondamentale per qualsiasi risparmiatore che voglia prendere decisioni di investimento consapevoli e tutelare al meglio i propri interessi finanziari.
Differenza tra consulenza indipendente e non indipendente: LA MiFID II
La MiFID II, con l’obbligo di trasparenza sui costi e sulle commissioni, ha cercato di rendere più chiara la differenza tra consulenza indipendente e non indipendente ai risparmiatori, con l’obiettivo di ridurre il conflitto d’interesse e garantire che i consigli forniti siano nel miglior interesse del cliente.
La MiFID II richiede che i consulenti informino i clienti in modo chiaro e tempestivo se la consulenza fornita sarà indipendente o meno. Questo obbligo di trasparenza è fondamentale per aiutare gli investitori a comprendere meglio le dinamiche sottostanti alle raccomandazioni ricevute. Inoltre, la direttiva impone che i consulenti indipendenti non possano ricevere incentivi monetari o benefici significativi dai fornitori di prodotti finanziari.
Per i consulenti non indipendenti, invece, la MiFID II stabilisce che qualsiasi incentivo ricevuto debba essere divulgato in modo chiaro al cliente. Questo include sia le commissioni monetarie sia i benefici non monetari, con l’obbligo di dimostrare come tali incentivi migliorino il servizio reso al cliente. Tuttavia, nonostante queste misure, il rischio di conflitto d’interesse rimane una preoccupazione quando il compenso del consulente è legato ai prodotti venduti.
L’implementazione della MiFID II ha costretto il settore della consulenza finanziaria a rivedere molti dei suoi modelli operativi, con l’obiettivo di allinearsi meglio agli interessi dei clienti. La differenza tra consulenza indipendente e non indipendente è diventata più marcata e formalizzata, fornendo agli investitori gli strumenti necessari per fare scelte informate e proteggerli meglio con la MiFid II, permettendo ai risparmiatori di affidarsi a professionisti che possano veramente garantire la tutela e la gestione efficace dei loro patrimoni.
I requisiti di indipendenza: differenza tra consulenza indipendente e non indipendente
Per garantire una consulenza priva di conflitti d’interesse e realmente vantaggiosa per il cliente, un consulente finanziario indipendente deve soddisfare una serie di rigorosi requisiti normativi e professionali. Questi requisiti sono delineati sia dalle normative nazionali che europee, come la MiFID II, con l’obiettivo di proteggere gli investitori e assicurare che i consulenti agiscano sempre nel migliore interesse dei propri clienti. Non basta definirsi indipendenti a parole: è necessario dimostrare con fatti concreti la propria indipendenza.
Per esercitare la professione, un consulente finanziario indipendente deve superare un esame di abilitazione e iscriversi all’Albo dei Consulenti Finanziari, gestito dall’Organismo di vigilanza e tenuta dell’Albo unico dei Consulenti Finanziari (OCF). Questo albo comprende sia i consulenti indipendenti che quelli abilitati all’offerta fuori sede. Deve possedere, inoltre, requisiti di onorabilità e professionalità, con un’adeguata formazione e significativa esperienza nel settore.
Per rimanere aggiornati sulle nuove normative e prodotti, i consulenti indipendenti seguono programmi di formazione continua, mantenendo elevati standard di competenza e servizio. L’assenza di conflitti d’interesse è fondamentale: il consulente deve operare senza legami finanziari con banche o società di intermediazione e deve essere remunerato esclusivamente tramite parcella (fee-only). Il consulente indipendente aderisce a un rigoroso codice deontologico che enfatizza trasparenza, integrità e tutela del cliente.
L’OCF vigila sul rispetto di queste normative con controlli periodici. Questi criteri garantiscono che il consulente possa offrire consigli efficaci e soluzioni personalizzate, operando in un’ottica super partes.
Differenza tra consulenza indipendente e non indipendente: vantaggi e svantaggi
Affidarsi a un consulente finanziario indipendente o a una società di consulenza finanziaria indipendente offre numerosi vantaggi, tutti derivanti dall’assenza di conflitti d’interesse e dall’imparzialità garantita dal modello di remunerazione fee-only.
I consulenti indipendenti e le società di consulenza finanziaria indipendente sono incentivati a fornire consigli personalizzati che rispondano perfettamente alle esigenze dei clienti, poiché la loro remunerazione non dipende dalla vendita di prodotti finanziari e sono inoltre tenuti a esaminare molti prodotti finanziari. Questo assicura una trasparenza totale sui costi e una maggiore fiducia da parte dell’investitore. La consulenza indipendente permette di accedere a una vasta gamma di strumenti finanziari, con soluzioni su misura e ottimizzate per gli specifici obiettivi e profilo di rischio del cliente.
D’altro canto, la consulenza non indipendente presenta alcuni svantaggi significativi. I consulenti non indipendenti operano spesso sotto le direttive di banche o istituzioni di intermediazione, il che può portarli a consigliare prodotti che generano maggiori commissioni per loro stessi o per il loro datore di lavoro. Questo può creare conflitti d’interesse evidenti e un problema noto come mal di budget.
Le pressioni commerciali interne possono influenzare la qualità delle raccomandazioni, rendendole meno allineate con le effettive necessità del cliente. Inoltre, la complessità delle commissioni e dei costi associati può nascondere oneri non immediatamente chiari, nonostante gli obblighi di trasparenza imposti dalla MiFID II.
Comprendi la differenza tra consulenza indipendente e non indipendente e fai la scelta giusta
Scegliere il consulente finanziario giusto è un passaggio cruciale per garantire una gestione efficace e sicura del proprio patrimonio. Per comprendere appieno la differenza tra consulenza indipendente e non indipendente, è utile determinare se il consulente o la società di consulenza finanziaria ha legami con istituzioni finanziarie che potrebbero influenzare le raccomandazioni. I consulenti fee-only, che non percepiscono commissioni da terzi, sono generalmente una scelta migliore per evitare conflitti d’interesse.
Per assicurarti che il consulente sia qualificato e operi nel rispetto delle normative, verifica la sua iscrizione all’Albo dei Consulenti Finanziari gestito dall’OCF. Questa verifica può essere effettuata rapidamente online inserendo nome e cognome del consulente sul sito dell’OCF, garantendo che sia effettivamente autorizzato e in regola.
Informati sui costi del servizio. Chiedi una spiegazione dettagliata delle parcelle e assicurati che non ci siano costi nascosti o commissioni occulte. La trasparenza sui costi è fondamentale per evitare sorprese e per assicurarti che il servizio offerto sia davvero vantaggioso per te.
Considera anche la reputazione e l’esperienza del consulente. Recensioni e testimonianze di altri clienti possono fornire preziose indicazioni sulla qualità del servizio. Un consulente con una consolidata esperienza nel settore e una storia di successo è spesso una scelta più sicura e affidabile.
Comprendere appieno la differenza tra consulenza indipendente e non indipendente ti permetterà di fare scelte informate e di affidarti a professionisti realmente competenti e orientati al tuo benessere finanziario.
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