Crac di FWU fa paura: cosa rischia chi ha le polizze unit linked?

Il crac di FWU (Forward You) sconvolge i detentori di polizze assicurative. I danni per chi le ha sottoscritte e quali sono i rischi di questi strumenti

 

Un nuovo caso di risparmio tradito, il crac di FWU (Forward You), sconvolge i detentori di polizze assicurative dopo il recente caso di Eurovita.

Oltre 120.000 clienti gli italiani che hanno affidato più di 300 milioni di euro complessivi alla compagnia assicurativa tedesco-austriaca Forward You, più nota alle cronache finanziarie come FWU. Investitori che hanno sottoscritto soprattutto polizze unit linked, un tipo di contratti a metà fra l’assicurativo e il finanziario molto diffusi in Italia e proposti da numerose banche e reti (oltre che da broker e agenti assicurativi di ogni tipo).

Cosa rischia chi ha le polizze unit linked? Il caso FWU permette di fare luce sul funzionamento di queste polizze.

 

 

Il crac di Fwu: le cause

 

La scintilla che ha scatenato il terremoto è stata quest’estate a luglio 2024 l’apertura da parte del Tribunale di Monaco di Baviera di una procedura di insolvenza contro la holding FWU AG, la società madre del Gruppo FWU.

Un fulmine a ciel sereno? Già nel 2022 l’autorità di controllo francese ACPR aveva messo un freno alla commercializzazione di nuovi prodotti da parte di FWU, mentre in Italia la diffusione continuava tanto da diventare il mercato più importante e la gallina dalle uova d’oro, viste le commissioni spesso pazzesche applicate sui contratti assicurativi da Forward You (FWU).

Sono risparmiatori italiani la maggior parte dei sottoscrittori di polizze di FUW, una compagnia con cervello a Monaco di Baviera e società assicurative basate in Lussemburgo (FWU Lux) e Austria. Non è un bel segnale.

 

 

Le polizze assicurative vendute dalla compagnia FWU

 

Le polizze unit linked sono un tipo di assicurazione sulla vita piuttosto particolare. Sono chiamate così perché collegano il valore del contratto assicurativo agli investimenti fatti in una serie di fondi o strumenti sottostanti. Il loro valore è quindi collegato al valore di mercato degli strumenti sottostanti ovvero degli investimenti e non esiste quindi nessun rendimento garantito (e quindi “rischio”) per la compagnia.

Questo tipo di polizze offrono benefici sia se si è in vita al termine del contratto (denaro che ottieni se decidi di “riscattare” la polizza) sia in caso di morte (ovvero quando l’importo viene versato ai beneficiari).

Che cosa è successo nel caso Forward You, ovvero FWU? I sottoscrittori delle polizze unit linked di FWU potrebbero uscire conclusi i tempi della procedura di liquidazione con perdite anche rilevanti.

Le polizze assicurative di tipo ramo I (gestione separata) o ramo III (unit linked) non dovrebbero avere maggiori garanzia di sicurezza nel caso l’emittente abbia problemi con gli asset separati e depositati in una banca differente per evitare il contagio? Continuate a leggere e scoprirete delle cose molto interessanti su questo caso.

 

 

la sicurezza delle polizze

 

Il valore delle polizze è collegato all’andamento degli strumenti sottostanti nel caso delle unit linked ovvero la quotazione dei fondi o delle azioni o obbligazioni detenute.

Polizze di questo tipo, in questo caso sotto la normativa del Granducato del Lussemburgo, dovrebbero garantire una rigida separazione degli asset custoditi nella banca depositaria. Quindi perché è avvenuto il dissesto di FWU?

 

Il dissesto di FWU

 

Spulciando migliaia di pagine e intervistando diversi addetti ai lavori, perché questo crediamo dovrebbe fare ogni serio consulente finanziario, ci siamo trovati di fronte a un caso “mostruoso” di conflitti di interesse, costi allucinanti applicati, gestioni e promesse discutibili, venditori spesso di assalto che non guardano assolutamente agli interessi dei clienti.

C’è chi ravvede in futuro delle responsabilità nei confronti di questi soggetti se non hanno adempiuto correttamente agli adempimenti informativi.

Da approfondire il ruolo dei regolatori, controllori che regolano e controllano… poco (quando una compagnia o una società di gestione soprattutto operano in libera prestazione dei servizi ovvero su più Paesi europei) e non si parlano bene probabilmente fra loro secondo diverse associazioni dei consumatori, prodotti piazzati a clienti totalmente incapaci di comprendere gli effetti dei costi e si fidano delle persone sbagliate che magari considerano “amici”.

Cose che come consulenti finanziari indipendenti, purtroppo, spesso vediamo su molti prodotti e strumenti finanziari piazzati come se non ci fosse un domani. Che invece come dimostra questa ennesima storia di risparmio tradito e di conflitto di interessi che il problema in Italia è grande come una casa anche se la maggior parte delle banche, compagnie assicurative e reti cerca di minimizzarlo e sostiene che il sistema attuale non va cambiato, vietando (come aveva proposto l’ex commissaria ai servizi finanziari dell’Unione Europea) di vietare totalmente la retrocessione delle commissioni. La madre di quasi tutti i conflitti di interesse. Compreso questo caso.

 

 

Le polizze unit linked sono rischiose?

 

Le polizze unit linked non sono come tutti i prodotti e strumenti qualcosa da demonizzare, se chi lo sottoscrive ne ha chiari i pro e contro, i vantaggi e svantaggi. Può servire ma anche no. Dipende dai casi e dai costi che si pagano e se la spesa vale l’impresa.

Va valutata prima di tutto la controparte, vanno valutati attentamente i costi iniziali e ricorrenti (se la si fa per ottenere un vantaggio fiscale e i costi sono assassini, meglio lasciare stare), il sottostante, ovvero in cosa e come investe e se i vantaggi in sintesi superano gli svantaggi. E va letto con attenzione cosa si firma. Se non lo si capisce non lo si firma o si chiede un giudizio piuttosto di qualcuno che non è pagato per piazzare questi prodotti.

 

 

Tutte le cause del dissesto di FWU

 

Tutte cose che non solo nel caso FWU, ma spesso nella nostra esperienza di consulenti finanziari autonomi (gli unici che in Italia possono offrire consulenza esclusivamente su base indipendente e personalizzata e non ricevere pena la radiazione dall’Albo commissioni da banche e emittenti) non vediamo con risparmiatori che hanno sottoscritto polizze unit linked su pressione del venditore e non perché ne avessero realmente bisogno per motivi magari di successione o di altro tipo più specifico.

Venditori, evidentemente, in molti casi come insegna in modo magistrale il caso FWU non certo disinteressati visto che su questi prodotti chi li colloca ottiene commissioni spesso maggiorate e “assassine” rispetto ad altri prodotti e strumenti e soprattutto “ingabbia” il cliente per anni, lustri o decenni. Una delle varie ragioni per cui negli ultimi 8 anni secondo Banca d’Italia sono stati collocati quasi 300 miliardi di polizze proprio sotto forma di unit linked. E il caso FWU è veramente pazzesco su questi aspetti.

 

 

FWU, il triangolo della sicurezza e le perdite sulle polizze

 

Riguardo il discorso della sicurezza, da quanto finora emerso il problema non è quello del sistema di “protezione” delle polizze unit linked che non funziona e il fatto che gli asset dei clienti sono confusi con quelli della società insolvente. Su questo ancora nulla è emerso e al momento di problematico da quando a fine gennaio è stato annunciato il sostanziale fallimento della compagnia. Si era provato a ricercare una soluzione quando a luglio 2024 era emerso che FWU Life Insurance non rispettava più i requisiti legali di capitale minimo (Mcr), solvibilità (Scr) e copertura delle passività assicurative.

La compagnia aveva tempo fino al 19 gennaio 2025 per ristabilire i fondi propri ammissibili e garantire la copertura delle passività con attività rappresentative o di trovare un “salvatore”. Tuttavia, il periodo concesso non è stato sufficiente ed è arrivato il “game over”.

E in queste settimane sono emerse prove e testimonianze che al di là della situazione problematica di FWU c’era altro che non tornava.

 

Liquidazione compagnia assicurativa FWU: rischi per i clienti

 

Molti sottoscrittori di queste polizze FWU avevano firmato contratti con commissioni altissime tali da abbattere in modo significativo il capitale investibile (soprattutto nei primi anni per l’addebito anticipato dei balzelli). E questa è la ragione per cui anche se dovessero ricevere indietro il capitale in polizza potrebbero ricevere fra qualche anno una quota molto inferiore a quello versato.

Ci sono casi di risparmiatori che per esempio avevano investito 30.000 euro e già dopo poco tempo solo per effetto dei costi che erano stati caricati il capitale di partenza era già diventato magari 20.000 o 15.000 euro.

Tutti i costi (completamente fuori mercato e che non vedevamo applicati con simili percentuali dai tempi di Bernard Cornfeld, un personaggio pittoresco e controverso che in Europa, Italia compresa è stato di fatto il papà delle reti di vendita di fondi comuni d’investimento negli anni ‘70 ) anche futuri erano stati addebitati e quindi ora che si andrà alla liquidazione il rimborso terrà conto non del capitale versato ma del capitale versato meno le commissioni addebitate.

 

Nel caso di liquidazione, come ci ha spiegato l’avvocato Antonio Pinto, il sottoscrittore delle polizze FWU riceverà non certo quanto ha versato, ma secondo la legge nella liquidazione il versato dedotte tutte le spese caricate (e possono incidere per decine e decine di punti percentuali visto che venivano addebitate spesso all’inizio oltre che nei versamenti) e al valore di mercato degli investimenti una volta smantellati. E se le gestioni collegate sono scese di brutto questo è un ulteriore problema.

 

 

Conclusioni e consigli operativi sulle polizze assicurative

 

Riguardo la sicurezza dei prodotti e degli strumenti non è quindi il contenitore “unit linked” che è sul banco degli accusati a prescindere, ma come ogni prodotto o strumento è congegnato, gli anelli della catena, i costi e gli investimenti che sono stati fatti!

Qualsiasi strumento detenuto presso la banca “sbagliata” (anche il più semplice) potrebbe dare grattacapi se l’istituto, a causa di una mala gestione, dovesse arrivare un commissario liquidatore. Cosa succederebbe? Blocco dell’operatività per un po’. E poi? A ciascuno il suo ovvero il valore rivalutato o svalutato (come nel caso di FWU) in tempi variabili.

Cosa possiamo imparare? Puntare sempre e solo su intermediari solidi. Ma non solo! Considerare l’impatto dei costi sugli investimenti e delle condizioni che si accettano è fondamentale. Ricorrere a un consulente finanziario vero (non un venditore) e cercarne “uno bravo” che conosce quello che ci sta raccomandando, che studia e si informa ogni giorno e che valuta e confronta un’ampia gamma di strumenti e possibilmente non sia in conflitti di interessi. Non è certo una condizione sufficiente ma aiuta ad avere almeno una seconda opinione.

Noi come SoldiExpert SCF facciamo questo di mestiere e siamo stati fra i primi in Italia anche a documentare, spesso in anticipo, casi di risparmio tradito e siamo naturalmente a disposizione di tutti coloro che hanno un portafoglio titoli, fondi o polizze da valutare e desiderano ricevere un secondo parere senza impegno (i primi 30 minuti del nostro check up sono gratuiti) per valutare pro e contro del proprio portafoglio e dei propri investimenti. Richiedi sempre una seconda opinione sui tuoi investimenti.

Salvatore Gaziano

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