Partito a giugno 2008, insieme ad altri prodotti tematici della casa ginevrina, il Fondo Pictet Digital (LU0340555134) raccoglie oltre 3 miliardi di Euro in gestione. Pur avendo fatto bene nei primi anni di vita, ha costi fuori mercato. Oggi, sull’onda della fioritura di prodotti analoghi molto più economici, risulta ormai già fuori moda. Leggi la nostra analisi completa.
dove e come investe il fondo pictet digital
Il Fondo Pictet Digital mira a cogliere opportunità legate alle nuove soluzioni interattive che riguardano tutti gli aspetti della vita quotidiana. Si tratta dunque di aziende attive su piattaforme, cloud, e-commerce, pubblicità digitale, software di programmazione, analisi di big data, FinTech, social media, istruzione online, cura della salute interattiva, videogiochi online. Insomma aziende che vanno oltre il fisico e puntano al virtuale e al digitale quale dimensione in continuo sviluppo.
un benchmark non adatto a un fondo tematico
Il benchmark del Fondo Pictet Digital è il MCSI World, un parametro di riferimento che non ci appare opportuno. L’MSCI World, come indicato nella documentazione ufficiale, viene utilizzato per il monitoraggio del rischio, degli obiettivi e della misurazione della performance. Abbiamo già sottolineato per tutti i fondi tematici di casa Pictet, ovvero il Water, il Clean Energy, il Security e il Global Environmental Opportunities la nostra perplessità di un benchmark che non includa fattori ambientali, sociali e di governance (ESG). La scelta del benchmark è segnaletica dell’universo investibile e il MSCI World per un tematico come il Fondo Pictet Digital non risulta coerente.
profilo di rischio adeguato
L’indicatore sintetico del rischio del Fondo Pictet Digital è pari a 5 su una scala di 7, un livello per noi corretto. Si tratta infatti di un prodotto azionario mondiale, con cambio aperto e limiti di investimento che spaziano fin verso i mercati emergenti e in particolare la Cina per pesi non trascurabili del portafoglio.
pictet digital spese altissime
Sul sito della casa di gestione le spese correnti del Fondo Pictet Digital sono indicate a 2,92%, cifra cui purtroppo possono aggiungersi altri costi, anche molto salati. Sul KID del fondo infatti è sapientemente esplicitato che chi vi vende il prodotto può addebitarvi altre spese. Costo di ingresso fino al 3%, costi di uscita fino all’1%. Facendo due conti terra terra quindi, se non state attenti, acquistare il Fondo Pictet Digital può costarvi così, su due piedi, il 7%! Hai voglia poi quanta performance serve per recuperare costi di questa portata.
e i risultati ? scarsini
Dal grafico qui sotto riportato e preso direttamente dal sito della casa di gestione possiamo constatare che il Fondo Pictet Digital non brilla certo per performance. Negli ultimi 5 anni il fondo ha lasciato sul terreno parecchi punti rispetto al proprio benchmark di riferimento. Da ottobre 2018 ad oggi infatti il Fondo Pictet Digital ha portato a casa un rendimento di poco superiore al 30% contro un 60% del benchmark. Praticamente il doppio. Purtroppo per i tematici è così: volano sull’onda della moda per planare poi quando la moda passa.
Il confronto con un etf non perdona
Negli ultimi 5 anni il Fondo Pictet Digital, con un +27%, sfigura decisamente a confronto con un ETF focalizzato sul tema tecnologia e informatica, che mette a segno un +34%. La semplicità di una gestione passiva, anche questa volta, si dimostra più efficiente del fondo attivo, senza calcolare che l’ETF ha un costo che, in questo specifico caso, è pari a un ventesimo di quello del fondo. Avete capito bene: un ventesimo! L’ETF preso a paragone in questo grafico ha infatti un TER di 0,15%. E’ chiaro che nel tempo il peso dei costi zavorra il rendimento, soprattutto se nella gestione non sei Mandrake .
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Nell’universo dei fondi attivi dunque ci sono prodotti che possono sembrare interessanti perché abbracciano tematiche ambientali o settori che ci appaiono futuristici. Ma a ben guardare alcuni di questi hanno costi proibitivi che inevitabilmente ne abbattono il rendimento.
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