Floating Bond

Un tasso di interesse variabile è un tasso di interesse che può cambiare di volta in volta (a differenza del tasso fisso) nelle obbligazioni che prevedono meccanismi di indicizzazione periodici legati a determinati parametri, come per esempio in Italia i CCT. Le cedole semestrali successive alla prima dei Certificati di Credito del Tesoro (CCT) sono determinate in base al rendimento lordo dei BOT a 6 mesi.

Flottante

Il flottante di una società è una stima del numero di azioni in circolazione disponibili per la compravendita da parte del pubblico. Maggiore è il numero di azioni, quindi maggiore è il flottante, più l’azienda è contendibile e può essere oggetto di scalate ostili che possono aumentarne il valore in Borsa.

Fondo armonizzato

Si usa questo termine per indicare un fondo comune d’investimento di diritto estero autorizzato ad esercitare l’attività in Italia di sollecitazione al pubblico risparmio e quindi a poter raccogliere sottoscrizioni dagli investitori. La Consob verifica che tali fondi rispettino le prescrizioni delle direttive comunitarie in materia di organismi di investimento collettivo di valori mobiliari. I fondi o prodotti “non armonizzati”, di converso, se si fa riferimento all’aspetto fi scale, possono essere anche negoziabili da investitori italiani, ma sono soggetti a tassazione differente e nel caso, per esempio, di fondi o ETF non possono rientrare nei regimi dell’amministrato e vanno dichiarati nel Modello Unico separatamente, da parte di ciascun contribuente nel caso di “Non armonizzati fiscalmente”.

Fondo chiuso

I fondi chiusi sono dei fondi comuni di investimento con un numero fisso di quote di partecipazione che rappresentano una proprietà parziale in un portafoglio di attività sottostanti (tipicamente quote di società non quotate o immobili). In questo genere di fondi il diritto di rimborso dei partecipanti avviene solo a date predeterminate. Diversamente dai fondi aperti, è possibile sottoscrivere le quote unicamente al momento della promozione iniziale e il loro riscatto può avvenire soltanto al termine della durata prevista del fondo (che, per legge, non può superare i trent’anni) o a scadenze intermedie predeterminate nel regolamento di gestione. Al di fuori di queste epoche prestabilite le quote dei fondi chiusi possono essere acquistate e vendute soltanto in Borsa se quotati e il valore può essere anche quindi ben distante da quello presunto “reale” ovvero il Nav stimato dalla società e quindi possono presentare problemi di illiquidabilità. I fondi chiusi sono distinti, in base ai beni oggetti di investimento, in Fondi mobiliari e Fondi immobiliari.

Fondo comune d’investimento

I fondi comuni sono strumenti di investimento, gestiti dalle società di gestione del risparmio (Sgr) che riuniscono le somme di più risparmiatori e le investono, come un unico patrimonio, in attività finanziarie (azioni, obbligazioni, titoli di stato, ecc.) o, per alcuni di essi, in immobili, rispettando regole volte a ridurre i rischi. Sono suddivisi in tante parti unitarie, dette quote, che vengono sottoscritte dai risparmiatori e garantiscono uguali diritti. Accanto alla forma tradizionale, sgr/fondo comune, la stessa attività di investimento può essere svolta dalle società di investimento a capitale variabile (Sicav) o a capitale fisso (Sicaf).

Fondo etico

I fondi etici o socialmente responsabili sono fondi che effettuano investimenti in titoli di Stato o azioni di società che aderiscono a principi etici definiti. In particolare escludono, per esempio, le nazioni che non rispettano i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali, quelle che sono rette da regimi dittatoriali o comunque non democratici. Inoltre evitano di investire in società appartenenti a particolari settori quali quello militare, del tabacco e dell’alcool. Nella scelta delle società vengono anche tenuti presenti criteri ambientali e di trasparenza nella gestione aziendale e nei rapporti con gli azionisti. Si dicono fondi etici anche quelli che devolvono in tutto o in parte le commissioni ad iniziative culturali, di solidarietà o di sviluppo scientifico. Si veda anche la voce ESG.

Fondo Flessibile

Fondo comune di investimento mobiliare aperto che non ha alcun vincolo relativamente al tipo di strumenti finanziari e beni oggetto di investimento. A volte viene anche utilizzato il termine “absolute return” (ritorno assoluto) per esprimere lo stesso concetto.

Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD)

Il FITD è un consorzio di diritto privato, supervisionato dalla Banca d’Italia, cui devono obbligatoriamente aderire tutte le banche italiane aventi come forma societaria la Società per Azioni, e le banche extracomunitarie che non aderiscano a sistemi di garanzia equivalenti. Per le succursali di banche comunitarie operanti in Italia invece l’adesione al Fondo è volontaria. Non vi devono aderire le banche di Credito Cooperativo, che devono però aderire al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo, che è regolato dalla stessa normativa e svolge funzioni analoghe. La finalità del Fondo è di tutelare i risparmi (non gli investimenti) dei clienti di banche che dovessero trovarsi in situazioni di insolvenza. In base al Decreto Legislativo 24 marzo 2011, n. 49, è stato disposto un limite massimo di rimborso per ciascun depositante pari a 100.000 euro in caso di dissesto finanziario della banca e la normativa prevede che gli aderenti al FIDT intervengano tutti contribuendo pro quota al salvataggio della banca in difficoltà. La dotazione del FIDT è pari a meno dell’1% dei depositi oggetto di tutela in Italia (quelli con giacenze inferiori ai 100 mila euro). I depositi “protetti” dal FIDT a fine giugno 2017 ammontavano a 862,26 miliardi di euro. La dotazione finanziaria del FITD a fine 2017 ammontava a € 951.642.165, in linea con l’obiettivo definito dal Testo Unico Bancario (TUB) di accumulare risorse nella misura dello 0,8% dei depositi protetti entro il 2024. L’art. 96.2 del TUB prevede che gli interventi del FITD possano essere effettuati in caso di insufficienza di tali risorse per il rimborso dei depositanti, attraverso contribuzioni straordinarie, nei limiti dello 0,5% dei depositi protetti per ogni anno.

Fondo no-load

Si chiama no-load un fondo sottoscrivibile senza il pagamento di alcuna commissione di ingresso né di uscita. Da diversi anni i collocatori di fondi in Italia possono decidere di scontare interamente al sottoscrittore la commissione di ingresso su un fondo rinunciando a parte del proprio guadagno rappresentato dalla commissione di ingresso considerato che comunque riceveranno delle retrocessioni sulle commissioni di gestione annuali (queste non scontabili). In Italia i collocatori di prodotti finanziari (banche e reti di vendita) ottengono retrocessioni anche fino all’80% dei costi di gestione che gravano su un fondo.

Fondo pensione

Organismo di investimento collettivo del risparmio che raccoglie i contributi dei lavoratori e/o dei datori di lavoro e li investe in strumenti finanziari, allo scopo di erogare una prestazione pensionistica (rendita vitalizia o capitale) al termine della vita lavorativa del lavoratore.