Nuovo Btp Italia: un’ancora sicura con lo scudo anti spread e l’inflazione alle stelle?

Il Btp Italia di prossima emissione indicizzato all’inflazione fa gola a molti risparmiatori e investitori. Quali sono le opportunità ma soprattutto i rischi che si nascondono dietro questo Btp?

MoneyReport, il blog di SoldiExpert SCF

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E’ partito il collocamento del nuovo BTP Italia legato all’andamento del tasso di inflazione sulla base dell’indice FOI (Indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi).

Quali sono le opportunità ma soprattutto i rischi che si nascondono dietro questo Btp? Il nuovo Btp Italia è un’ancora sicura con lo scudo anti spread e l’inflazione alle stelle?

 

 

BTP ITALIA: rendimento netto

 

Il BTP Italia di prossima emissione, in collocamento fino a mercoledì 22 giugno (salvo chiusura anticipata), avrà scadenza il 28 giugno 2030 con una durata di 8 anni ed il valore della cedola minima garantita pari a 1,6% (ovvero lo 0,8% semestrale). Le cedole verranno corrisposte ogni 6 mesi insieme alla rivalutazione del capitale per effetto dell’inflazione dello stesso semestre. 

 

Nell’ipotesi che l’inflazione rimanga costante su questi livelli fino a scadenza, il BTP Italia avrà un rendimento netto dato da questo coefficiente di rivalutazione a cui sommare la cedola minima garantita dell’1,6%.

 

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Se l’inflazione dovesse scendere e portarsi all’obiettivo della BCE (circa il 2%) nei prossimi anni le cedole agganciate all’inflazione sarebbero naturalmente ben più basse. Per fare un paragone il titolo con scadenza simile a tasso fisso il BTP 1,35% scadenza aprile 2030 attualmente rende il 3,17% netto. 

 

BTP ITALIA: DOPPIO PREMIO FEDELTA’

 

Il titolo prevede inoltre un doppio premio fedeltà che verrà riconosciuto al risparmiatore che sottoscrive il titolo all’emissione e lo detiene almeno 4 anni o fino alla sua naturale scadenza. Dopo il quarto anno infatti, alla data del 28 giugno 2026, l’investitore che ha tenuto il titolo in modo continuativo avrà diritto ad un primo premio fedeltà pari allo 0.4% del capitale nominale acquistato non rivalutato.

 

A questo premio si aggiungerà, alla data di scadenza del 28 giugno 2030, un premio finale di 0.6% (sempre calcolato sul capitale nominale non rivalutato) per un totale dell’1%. Il BTP Italia prevede un doppio premio fedeltà.

In pratica una maggiorazione sul rendimento finale di poco più dello 0.1% annuo all’1,6% iniziale nel caso si mantenga fino alla scadenza il titolo.

 

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Se l’inflazione non cresce o addirittura va in negativo la cedola minima garantita (1,6% annuo più eventuale bonus) verrà comunque erogata dal Tesoro.

 

Il calcolo dell’indicizzazione avviene con ritardo di circa 2 mesi dallo stacco della cedola e questo può significare nel caso di inflazione galoppante un gap a sfavore del sottoscrittore come rivalutazione. 

 

 

BTP ITALIA nuova emissione

 

Solo a scadenza si potrà sapere, quindi, qual è stata la scelta migliore fra un titolo a tasso fisso e uno come il BTP Italia di nuova emissione collegato all’inflazione. In questo momento, per quel che valgono le previsioni sull’inflazione futura, il titolo agganciato all’inflazione potrebbe essere una scelta migliore. Al lordo del discorso rischio e diversificazione emittente e Paese. 

 

Da ricordare che sul rendimento dei titoli di Stato si applica la tradizionale tassazione agevolata pari al 12,50%, anziché il 26% e il titolo si può acquistare in fase di collocamento senza commissioni di negoziazione. E se lo si vorrà vendere prima della scadenza è un titolo negoziato sul Mot, Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato. 

 

Il tasso definitivo sarà stabilito giovedì 23 giugno (giornata dove verranno raccolte le richieste degli investitori istituzionali) e l’1,6% di pavimento potrà essere confermato o rivisto al rialzo.

 

BTP ITALIA: CONVIENE?

 

Sulla carta  un titolo interessante che consente, nel medio-lungo periodo, di proteggere il capitale dall’inflazione e ottenere un piccolo rendimento positivo. E’ bene sapere, per rispondere alla domanda se il BTP Italia conviene, conoscere anche i rischi e non solo le opportunità. E i meccanismi che ne orientano le quotazioni prima della scadenza.

 

Come ben sa chi ha sottoscritto anche negli scorsi mesi i BTP agganciati all’inflazione, nonostante un’inflazione record, hanno comunque visto le quotazioni scendere anche di diverse decine di punti percentuali. Nonostante la maxi cedola. 

 

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Nello scenario di risalita dei tassi di interesse ulteriori e/o aumento dello spread ovvero sfiducia verso il debito governativo italiano questi titoli non sono “ignifughi” ovvero immuni ai ribassi. Se quindi si pensa che sottoscrivere questi titoli sarà solo e sempre una tranquilla passeggiata è bene prendere le misure e capirne anche la volatilità.

 

 

BTP ITALIA: QUOTAZIONI

 

Per capire lo scenario nel breve periodo meno simpatico emotivamente si guardi in questi mesi cosa è successo al BTP 2051 indicizzato all’inflazione europea. Emesso poco più di un anno fa con scadenza, però, ben più lunga, ovvero 2051 e uno spread aggiuntivo dello 0,15%.

 

Dopo essere arrivato a valere questo autunno oltre 110, questo BTP collegato all’inflazione è arrivato a valere poco più di 60 nella scorsa settimana condizionato dalla buriana sul debito pubblico italiano.  Difficile da comprendere per molti risparmiatori il perchè e va detto che i Btp collegati all’inflazione non sono poi sempre strumenti facili da capire per molti risparmiatori fra coefficienti di indicizzazione, spread e bonus.

 

Investire non è una passeggiata veloce, è semplice ma non è facile. E nel breve periodo anche le idee d’investimento apparentemente più brillanti possono andare pesantemente sott’acqua. Vale anche per il BTP Italia e le sue quotazioni. Per questo è importante diversificare, non farsi prendere dall’emotività e avere un piano di lungo periodo quando si investe.

 

SPREAD BTP BUND FUORI CONTROLLO

 

Lo scorso 14 giugno il debito pubblico italiano è tornato a scottare, tanto che lo spread a un certo punto è arrivato sopra quota 250. In pratica il rendimento di un BTP con scadenza a 10 anni era del 4,2%, mentre quello di un analogo titolo tedesco (Bund) dell’1,7%.

 

Per qualche ora i titoli di Stato italiani sono arrivati a superare come rendimento (e quindi come rischio) anche quelli greci.

 

Peggio di noi come debitori fra i Paesi dell’Unione Europea solo l’Ungheria (8,7% il rendimento del decennale) e la Repubblica Ceca (5,77%).

 

Il BTP Italia e il rendimento dei titoli governativi UE a 10 anni

 

Siamo tornati a essere insomma la pecora nera d’Europa anche per l’entità del nostro debito pubblico. Quasi 2760 miliardi di euro ovvero in rapporto al Pil meglio del Giappone, ma quasi peggio delle isole Barbados. Mercoledì 15 giugno la Banca Centrale Europea ha convocato una riunione d’emergenza per affrontare soprattutto il problema dell’Italia nel tentativo di raffreddare lo spread.

 

 

SPREAD BTP BUND OGGI: LO SCUDO NON PIACE AL NORD EUROPA

 

I mercati hanno giudicato troppo esigua la misura provvisoria di reindirizzare alcune delle obbligazioni in scadenza acquistate come stimolo pandemico nei paesi dell’Eurozona in difficoltà. Difficile svuotare un oceano con un catino: la BCE ha promesso ora di accelerare i lavori su un nuovo “strumento anti-frammentazione”. Una sorta di nuovo bazooka anti spread come soluzione a lungo termine.

 

Al momento nessuno sa bene di cosa si tratti, anche se tutti ne parlano. La presidente della BCE Christine Lagarde si trova in una situazione difficile da gestire. I paesi del Nord Europa non vogliono firmare cambiali in bianco all’Italia.

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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