Ha collaborato a questo articolo Emanuele Oggioni, gestore azionario di Saint George Capital Management (gruppo Fondiaria Sai), una società di diritto svizzero con sede a Lugano specializzato nell’asset management
Ma in questa occasione assembleare per la prima volta pubblicamente John Elkann, presidente di Exor e di Fiat, ha dichiarato che sarà valutata la riduzione delle categorie di azioni (ora 3): uno scenario fino ad oggi sempre escluso.
Che cosa cambierà?
Lo sconto sul NAV rimane vicino al 40% (il titolo è quindi molto sottovalutato rispetto al patrimonio e alle quotazioni corrente delle partecipate), quindi il buy-back sarà probabilmente ripreso.
A logica il ragionamento si può estendere anche per le 3 classi di azioni Fiat Auto (30% del NAV) e Fiat Industrial (40% del NAV), anche se qui c’è un problema di diluizione di Exor sotto il 30%, una volta avvenuta la fusione con Chrysler.
A fiutare dove il vento e dare credito alle dichiarazioni di John Elkan all’assemblea di Exor per chi vuole stare sui titoli del gruppo sarebbe quindi meglio posizionarsi sulle azioni Exor priv soprattutto e Fiat Priv(più liquide e con ottimo dividendo rispetto alle ordinarie) dato che se Fiat venisse fusa con Chrysler è probabile che rimarranno solo le azioni ordinarie.
Ma è bene sempre ricordare che le operazioni di fusione in casa Agnelli quando riguardano i “piani alti” (quelli più vicini al loro portafoglio) non sono mai stati particolarmente “friendly” soprattutto nell’era pre Marchionne (basti ricordare la conversione Ifil) nei confronti dei piccoli risparmiatori.