Borsa cinese ai minimi degli ultimi 5 anni

Negli ultimi tre anni molti investitori hanno acquistato fondi ed ETF con l'obiettivo di cavalcare l'economia cinese nella sua inarrestabile corsa. Purtroppo però dallo scoppio della pandemia Covid ad oggi la borsa cinese si è dimezzata. Vediamo le variabili favorevoli e contrarie alle ipotesi di recupero.

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Fino a due o tre anni fa la borsa cinese era uno dei principali asset consigliati nei portafogli di investimento da parte di intermediari e bankers. Non per niente molti investitori se li ritrovano oggi con perdite importanti nell’ordine del 30% e oltre, ma non sanno come muoversi. Cerchiamo di fare un quadro della situazione.

 

mercato cinese: borsa in caduta libera

 

Proprio nei giorni scorsi l’indice della borsa cinese CSI 300 ha raggiunto i nuovi minimi degli ultimi cinque anni. Dal picco di mercato del 2021 la borsa cinese ad oggi ha bruciato circa 6 mila miliardi di dollari di capitalizzazione, una cifra che corrisponde largo circa all’intera capitalizzazione di mercato del Giappone.

 

Andamento borsa Cina dal 2018 (indice CSI 300)

 

 

Secondo l’autorevole agenzia di stampa internazionale Bloomberg le autorità cinesi starebbero valutando un pacchetto di misure per stabilizzare l’andamento della borsa in Cina, allo scopo di ripristinare la fiducia degli investitori.
E’ stato lo stesso primo ministro Li Qiang a chiedere misure energiche per risollevare le sorti del mercato azionario e, secondo una fonte riservata di Bloomberg, sarebbero in corso manovre straordinarie per far arrivare in soccorso circa 2.000 miliardi di yuan, ovvero 278 miliardi di dollari. Questa montagna di danaro, proveniente principalmente dai conti offshore delle imprese statali cinesi, dovrebbe andare a costituire una sorta di fondo di emergenza, utilizzato per acquistare azioni onshore attraverso il collegamento alla borsa di Hong Kong.

 

le misure per risollevare la borsa cinese oggi non sembrano funzionare

 

Al momento, nonostante le misure in termini di stanziamento siano cospicue, il mercato non ha dato grandi segnali di recupero. In passato infatti misure di questo tipo, ovvero soldi statali in acquisto di azioni, non sono risultate efficaci per sostenere l’indice della borsa cinese. Ciò che realmente manca è una visione di insieme che tracci un piano di lungo periodo.

 

manca un piano di lungo periodo

 

Il sostegno statale potrebbe forse supportare le quotazioni della borsa cinese per un periodo di tempo limitato, diciamo nelle prossime settimane, quelle che precedono il Capodanno cinese che cade il 10 febbraio. Ma l’incognita è sul dopo. Quello che al momento manca per invertire la rotta dell’andamento della borsa cinese sono le misure di supporto all’economia, in un generale contesto macroeconomico che appare in costante indebolimento e un crescente scetticismo da parte degli investitori.

I principali fattori di debolezza, secondo molti osservatori sono ascrivibili a tre ordini di grandezza. Il primo è relativo ai rischi geopolitici, il secondo all’implosione del mercato immobiliare, che rischia di aprire una voragine finanziaria, e il terzo alle prospettive demografiche.

 

la borsa cinese oggi e il rischio geopolitico

 

Le relazioni con i paesi occidentali e in particolare con gli Stati Uniti in questi anni si sono fatte sempre più fredde. E rischiano di peggiorare ulteriormente nel caso in cui Trump dovesse tornare sullo scranno più alto della politica americana, come sembrano indicare alcuni sondaggi, pur se molto prematuri.

La borsa cinese oggi quindi è percepita come rischiosa, per i timori di derive autoritarie da parte del governo cinese, soprattutto dopo quanto accaduto nell’ultimo triennio.

Del resto la gestione della pandemia Covid, la repressione nei confronti di Hong Kong, la chiusura della maggior parte delle scuole private, la cancellazione dell’insegnamento dell’inglese in molte scuole, nonché il giro di vite nei confronti delle aziende tecnologiche, il comportamento nei confronti di Alibaba e del suo creatore e guida, Jack Ma, hanno certamente messo a disagio gli investitori occidentali.

 

l’implosione del mercato immobiliare e i rischi finanziari

 

Secondo diversi studi il comparto immobiliare è stato in passato motore ed ora funge da zavorra sia per l’andamento della borsa, sia per l’intera economia cinese. Nel 2020 il settore in sé e l’indotto generato dal Real Estate pesavano per quasi il 30% del prodotto interno lordo, quando iniziarono i problemi legati alle difficoltà della compagnia Evergrande, la seconda più grande del paese. Il governo cercò di arginare la crisi introducendo alcune regole per la stabilità finanziaria ma senza grandi risultati.

In molte città infatti negli ultimi vent’anni sono stati costruiti troppi appartamenti. Le stime oggi parlano di 65 milioni di appartamenti vuoti che costano invece di rendere!  Molti sono proprietari privati, non solo le grandi società, e spesso senza avere altri redditi e con la disoccupazione dei giovani in crescita esponenziale, le giovani coppie sono costrette a vivere con i loro genitori. Questi enormi investimenti bloccati rischiano di trasformarsi in una diffusa crisi finanziaria, sia per i cittadini, sia per le banche che non riusciranno a rientrare dei loro prestiti.

 

la demografia è il vero tallone d’Achille del futuro cinese

 

Secondo il mensile Limes però, il vero punto di debolezza che mina non solo la borsa cinese ma il futuro stesso della Cina è legato alla variabile demografica. La popolazione cinese infatti non sta più aumentando da almeno un anno, con un decennio di anticipo rispetto ai conti fatti dal governo nei decenni passati. La Cina è attraversata da una miscela esplosiva di rallentamento demografico, disoccupazione giovanile e rallentamento economico che rappresenta al momento una mina vagante per la politica cinese. Qualcosa di mai affrontato prima. Qualcosa di difficile soluzione democratica.

 

 

la borsa cinese oggi è a buon mercato

 

Naturalmente le quotazioni della borsa cinese risultano oggi molto a buon mercato. E per tutte le ragioni che abbiamo sopra indicato, non potrebbe essere che così. Come accennavamo, gli investitori sono a disagio e temono che i prezzi di oggi siano sì molto convenienti, ma che in futuro le cose possano peggiorare. Gli analisti azionari, che amano parlare in termini di multipli di mercato, ci dicono che oggi mediamente i listini cinesi quotano meno di 10 volte gli utili, mentre il listino americano quota 20 volte gli utili. In soldoni questo significa che comprare azioni cinesi costa la metà di comprare azioni americane.

Secondo un articolo apparso alcuni mesi fa su Milano Finanza, in passato le azioni cinesi però sono state ancora meno care: durante la crisi del 2007/2008 infatti arrivarono a quotare meno di 7 volte gli utili. Se dunque la crisi proseguisse, con un semplice calcolo si potrebbe dire che vi sarebbe spazio per una ulteriore discesa del 25%-30% dai livelli attuali. Chi può dirlo? Certamente acquistare la borsa cinese oggi comporterebbe un atteggiamento decisamente contrario al sentiment di mercato, cosa che spesso è risultata premiante per alcuni investitori coraggiosi, ma che comporta un elevatissimo grado di consapevolezza e di tolleranza al rischio.

 

 

le previsioni ? le lasciamo (sbagliare) agli altri

 

Solo tre anni fa, in un nostro articolo,  Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie di investimento di Soldiexpert SCF, aveva riportato un’immagine che mostrava le previsioni in merito alle previsioni di PIL per il 2024.

Vi invito a guardarla perché, come sottolineava correttamente anche Gaziano, un’immagine vale più di mille parole e questa, vista con gli occhi di oggi è addirittura stupefacente.

 

Previsioni di PIL delle più grandi economie secondo le previsioni di World Bank e FMI

 

Il superamento della Cina in merito a valore del PIL non solo non si è verificata ma, addirittura, secondo gli ultimi dati riportati dal FMI, il distacco è ancora molto elevato con gli Stati Uniti intorno a 27 mila miliardi di dollari di PIL e la Cina intorno ai 18 mila miliardi. Insomma, sempre che ci riesca, la Cina ha ancora tantissima strada da fare per arrivare sul tetto del mondo.

 

opinioni e considerazioni

 

Come è evidente, tutte le previsioni possono essere fallaci, anche quelle fatte dai più blasonati e affermati centri di analisi e ricerca mondiali. Se anche il FMI e la World Bank possono prendere cantonate di questo tipo, ciò la dice lunga sul fatto di costruire i propri portafogli in base alle previsioni economiche o di utile o dei trend del futuro.

Noi di Soldiexpert SCF abbiamo una filosofia diversa e per questo non amiamo fare previsioni azzardate. Analizziamo invece in continuazione l’evoluzione di quante più variabili e indicatori possibili. Facciamo analisi fondamentale, macroeconomica, quantitativa, fattoriale e utilizziamo i nostri sistemi per costruire portafogli che siano il più equilibrati e diversificati possibili, costruiti su misura per i nostri clienti per affrontare al meglio l’imprevedibilità dei mercati.

Se anche tu fai parte dei moltissimi investitori che ha acquistato la borsa cinese, magari in percentuali anche troppo elevate rispetto al tuo profilo di rischio, e non sai come decidere, contattaci oggi stesso.

Chiedici una consulenza una tantum e potremo valutare insieme quali possono essere le soluzioni più adatte per te in base ai tuoi obiettivi e alle tue necessità personali e familiari.

 

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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Roberta Rossi Gaziano

Responsabile Consulenza Personalizzata di SoldiExpert SCF

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Francesco Pilotti

Responsabile Ufficio Studi di SoldiExpert SCF

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Marco Cini

Esperto di pianificazione finanziara e previdenziale

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