Per comprendere appieno le obbligazioni cosa sono occorre fare un passo indietro e definire cosa è un’obbligazionista. Costui è  un investitore che acquistando questi titoli  sceglie di prestare soldi a un emittente, diventandone  creditore in cambio di un rendimento.

Le obbligazioni rappresentano un importante strumento di investimento per i risparmiatori e contemporaneamente una valida modalità di finanziamento per le imprese e gli Stati.

Con lo scambio di denaro tra famiglie e investitori da un lato e imprese e Paesi dall’altro i titoli obbligazionari costituiscono un valido trait d’union tra settori economici del sistema finanziario globale.

 

obbligazioni: cosa sono

 

Le obbligazioni sono titoli di debito emessi da una società o da uno stato sovrano o da enti sovranazionali per far fronte ai propri fabbisogni finanziari.

Nella sua accezione più semplice possiamo dire che un titolo obbligazionario è uno strumento finanziario emesso da un ente che può essere un’azienda, uno stato, un organismo sovranazionale per raccogliere denaro.

L’investitore che acquista obbligazioni presta il proprio denaro a un emittente e riceve in cambio un interesse, rappresentato in genere dalla cedola, e a scadenza verrà rimborsato della somma investita.

L’obbligazione forse più conosciuta dai risparmiatori italiani è il BTP, che è un titolo di Stato, ovvero un’obligazione emessa da uno stato sovrano. Quando le obbligazioni sono emesse dalle aziende e non dagli Stati sono invece definite corporate bond.

 

diverse obbligazioni: dove investire

 

Come abbiamo poco sopra accennato, le obbligazioni da acquistare possono far capo ad emittenti molto diversi tra loro. Lo status dell’emittente rappresenta dunque una prima differenziazione.

Le emissioni sovrane di obbligazioni, o titoli di stato, sono appunto collocate dagli stessi Stati per finanziare il proprio fabbisogno. In Italia il BTP rappresenta una delle forme di investimento più familiari, ma pressoché tutti i paesi emettono titoli di debito. In Francia si tratta di OAT, in Germania di Bund, negli USA di T-bond e chi più ne ha più ne metta.

I titoli obbligazionari invece collocati da banche o da aziende industriali e di servizi vengono spesso ricompresi nella più ampia definizione di obbligazioni corporate. Per capire più approfonditamente le obbligazioni corporate cosa sono e quali sono le obbligazioni corporate migliori è possibile leggere il nostro approfondimento Obbligazioni corporate in dollari Usa e in Euro. Quali scegliere?

Da ultimo, ma non per importanza, occorre dire che le obbligazioni sovranazionali sono titoli emessi da enti sovranazionali ovvero che non fanno capo a un singolo Stato o a una singola azienda, ma vengono emessi da entità e istituzioni quali la BEI o la EBRD o la World Bank.

 

Approfondimento: il vademecum per investire in obbligazioni

 

le obbligazioni bancarie cosa sono

 

A proposito di emittenti che meritano una riflessione aggiuntiva occorre sottolineare che i titoli obbligazionari emessi da istituti bancari sono di due tipologie: le obbligazioni senior e quelle subordinate. A queste ultime, che presentano una rischiosità decisamente superiore, abbiamo dedicato un approfondimento ad hoc:  Obbligazioni subordinate un rischio o un’opportunità? che vi invitiamo a leggere con attenzione.

Le obbligazioni senior sono le obbligazioni bancarie più sicure in caso di liquidazione o fallimento dell’emittente.

 

tipi di obbligazioni e come sceglierle

 

Esistono numerosissime tipologie di obbligazioni che si differenziano tra di loro per varie caratteristiche. Possono per esempio remunerare una cedola fissa o variabile o addirittura non avere cedola. Oppure possono avere scadenze ravvicinate o molto lunghe nel tempo. O ancora possono incorporare l’opzione per l’emittente di rimborsare l’obbligazionista prima della scadenza a date prefissate.

In particolare le obbligazioni con cedola fissa pagano una percentuale che non muta lungo tutta la vita del titolo. In questo caso dunque l’investitore si vedrà accreditare sul proprio conto titoli per gli anni di durata del titolo un ammontare fisso e calcolato sul nominale posseduto del bond.

Le obbligazioni con cedola, invece variabile, varieranno e l’ammontare sarà agganciato a un parametro finanziario (per esempio l’Euribor a 3 mesi) o a un paramento reale (per esempio l’inflazione).

Un ulteriore elemento della cedola che può variare è anche la periodicità. All’estero per esempio e in generale nelle obbligazioni societarie la periodicità del pagamento del flusso cedolare è per lo più annuale. Non così invece in Italia dove la maggior parte dei titoli di stato remunera le proprie cedola con cadenza semestrale. Lo Stato italiano in particolare con le ultime emissioni retail ha emesso obbligazioni con cedola trimestrale.  

 

titoli obbligazionari e scadenze

 

Nelle emissioni obbligazionarie un ulteriore elemento di grande varietà è quello relativo alla data di scadenza, data che poi coincide con il rimborso del capitale investito.  In base dunque alla lunghezza della vita del titolo esistono obbligazioni a breve termine, a medio e addirittura a lunghissimo termine.

Di questi ultimi, chiamati anche bond Matusalemme, abbiamo anche pubblicato un nostro scritto intitolato Le relazioni pericolose tra prezzo e durata dei bond: Austria 2120 e gli altri matusalemme espressamente dedicato ai rischi impliciti, e molto spesso sottovalutati, dei titoli a lunga e lunghissima scadenza.

 

obbligazioni: calcolo rendimento

 

Per ottenere una buona approssimazione del tasso di rendimento effettivo a scadenza di un titolo obbligazionario a tasso fisso occorre tenere in considerazione soprattutto due componenti: la prima è il flusso cedolare e la seconda è la differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita di un bond.

Ricordate sempre che la cedola da sola non basta per determinare quanto rendono i titoli di stato o altri titoli obbligazionari e in generale il rendimento di un bond.

E se volete avere informazioni più dettagliate in merito potete leggervi il nostro scritto Rendimento delle obbligazioni: come si calcola e cosa guardare

 

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suggerimenti e spunti di riflessione

 

Le obbligazioni sono uno strumento di investimento ideale sia per chi cerca di stabilità e protezione del capitale, sia per chi vuole diversificare il proprio portafoglio inserendo una componente più conservativa rispetto alla componente azionaria.

Se è pur vero che nel lungo periodo le azioni possono offrire rendimenti potenzialmente superiori, e possono farlo anche in caso di elevata inflazione, come abbiamo verificato nel nostro pezzo su Inflazione alta: meglio le azioni o le obbligazioni? Uno studio rivela cosa ti protegge meglio,  è altrettanto vero che la volatilità delle azioni non è per tutti.

Eppure, anche per i bond occorre conoscerne bene il funzionamento perché possono presentare rischiosità che bisogna avere presenti e che è utile considerare prima dell’acquisto di obbligazioni.

Verificare l’entità del rischio tasso, che influenza molto il prezzo dei titoli a tasso fisso soprattutto a lunga scadenza, il rischio di credito legato alla solidità dell’emittente, il rischio di cambio se il titolo non è in Euro e il rischio di illiquidità se è poco scambiato.

Accettare la regola che a rendimenti maggiori corrispondono maggiori rischi è la prima regola dell’investimento consapevole in tutti i campi. Anche in quello delle obbligazioni.