Obbligazioni: cosa sono, quanto rendono e come sceglierle
Le obbligazioni sono strumenti finanziari che permettono a Stati, imprese e banche di finanziarsi, e agli investitori di ricevere un rendimento in cambio di un prestito. Per comprendere appieno le obbligazioni cosa sono occorre fare un passo indietro e definire cosa è un’obbligazionista. Costui è un investitore che acquistando questi titoli sceglie di prestare soldi a un emittente, diventandone creditore in cambio di un rendimento.
Questa pagina è pensata per aiutarti a comprendere cosa sono le obbligazioni, quali sono i principali tipi disponibili sul mercato, quali rischi comportano, come valutare il rendimento e quali approfondimenti puoi consultare per investire in modo più consapevole.
obbligazioni: cosa sono
Le obbligazioni sono titoli di debito emessi da una società o da uno stato sovrano o da enti sovranazionali per far fronte ai propri fabbisogni finanziari.
Nella sua accezione più semplice possiamo dire che un titolo obbligazionario è uno strumento finanziario emesso da un ente che può essere un’azienda, uno stato, un organismo sovranazionale per raccogliere denaro.
L’investitore che acquista obbligazioni presta il proprio denaro a un emittente e riceve in cambio un interesse, rappresentato in genere dalla cedola, e a scadenza verrà rimborsato della somma investita.
L’obbligazione forse più conosciuta dai risparmiatori italiani è il BTP, che è un titolo di Stato, ovvero un’obbligazione emessa da uno stato sovrano. Quando le obbligazioni sono emesse dalle aziende e non dagli Stati sono invece definite corporate bond (in dollari USA e in euro sono tra le valute in cui le troviamo spesso emesse ad esempio).
caratteristiche principali delle obbligazioni
Le obbligazioni si distinguono in base a diversi criteri.
Prima di tutto, le obbligazioni vanno distinte in base all’emittente delle stesse:
-
Titoli di Stato (es. BTP, BOT, OAT, Bund)
-
Obbligazioni corporate (aziende private)
-
Obbligazioni bancarie
-
Obbligazioni sovranazionali (es. BEI, World Bank)
Dopodiché, si guarda il tasso di interesse delle obbligazioni che è il prezzo che l’investitore pretende per prestare il proprio denaro:
-
A tasso fisso
-
A tasso variabile (legato a Euribor, inflazione, ecc.)
-
Obbligazioni indicizzate
-
Zero coupon (senza cedola, il rendimento è solo lo scarto tra acquisto e rimborso)
Poi bisogna conoscere la durata dell’obbligazione, poiché la scadenza individua il termine del prestito obbligazionario.
-
Breve termine (fino a 2 anni)
-
Medio termine (3–7 anni)
-
Lungo termine (oltre 7 anni)
E infine la priorità di rimborso dell’obbligazione, che serve a capire quali sono più sicure e quali meno in caso di liquidazione o fallimento dell’emittente:
-
Obbligazioni senior (priorità più alta, più sicure)
-
Obbligazioni subordinate (priorità più bassa, più rischiose)
Se vuoi capire meglio come investire in obbligazioni, dai un’occhiata alla sezione che abbiamo dedicato all’argomento.
tipi di obbligazioni e come sceglierle
Esistono numerosissime tipologie di obbligazioni che si differenziano tra di loro per varie caratteristiche. Possono per esempio remunerare una cedola fissa o variabile o addirittura non avere cedola. Oppure possono avere scadenze ravvicinate o molto lunghe nel tempo. O ancora possono incorporare l’opzione per l’emittente di rimborsare l’obbligazionista prima della scadenza a date prefissate.
In particolare le obbligazioni con cedola fissa pagano una percentuale che non muta lungo tutta la vita del titolo. In questo caso dunque l’investitore si vedrà accreditare sul proprio conto titoli per gli anni di durata del titolo un ammontare fisso e calcolato sul nominale posseduto del bond.
Le obbligazioni con cedola, invece variabile, varieranno e l’ammontare sarà agganciato a un parametro finanziario (per esempio l’Euribor a 3 mesi) o a un paramento reale (per esempio l’inflazione).
Un ulteriore elemento della cedola che può variare è anche la periodicità. All’estero per esempio e in generale nelle obbligazioni societarie la periodicità del pagamento del flusso cedolare è per lo più annuale. Non così invece in Italia dove la maggior parte dei titoli di stato remunera le proprie cedola con cadenza semestrale. Lo Stato italiano in particolare con le ultime emissioni retail ha emesso obbligazioni con cedola trimestrale.
Il rendimento di un’obbligazione
Per ottenere una buona approssimazione del tasso di rendimento effettivo a scadenza di un titolo obbligazionario a tasso fisso occorre tenere in considerazione soprattutto due componenti: la prima è il flusso cedolare e la seconda è la differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita di un bond.
Ricorda sempre che la cedola da sola non basta per determinare quanto rendono i titoli di stato o altri titoli obbligazionari e in generale il rendimento di un bond.
E se vuoi avere informazioni più dettagliate in merito al rendimento delle obbligazioni: come si calcola e cosa guardare, puoi leggere il nostro approfondimento.
Idea di Investimento
Se sei un investitore alla ricerca del giusto mix tra sicurezza e rendimento valuta la consulenza personalizzata di SoldiExpert SCF anche nella pratica forma “una tantum” ideale per la costruzione di un portafoglio obbligazionario che miri a generare una rendita o un apprezzamento del capitale
I rischi delle obbligazioni
Anche se spesso percepite come strumenti sicuri, bisogna sapere che le obbligazioni presentano diversi rischi. Dunque, per chi vuole capire meglio il mercato obbligazionario, come funziona ed eventuali rischi e trappole, ecco alcuni rischi principali a cui fare attenzione quando si decide di investire in obbligazioni:
-
Rischio di tasso d’interesse: se i tassi salgono, il prezzo dei titoli a tasso fisso scende.
-
Rischio di credito: l’emittente potrebbe non riuscire a pagare cedole o capitale.
-
Rischio di cambio: riguarda le obbligazioni in valuta estera.
-
Rischio di liquidità: difficoltà a vendere il titolo prima della scadenza senza perdite.
Perché investire in obbligazioni
Le obbligazioni possono svolgere ruoli diversi all’interno di un portafoglio:
-
Offrono stabilità dei flussi di cassa
-
Servono a diversificare il rischio rispetto alla componente azionaria
-
Possono fornire una fonte di reddito periodico, utile in fase di decumulo
Le obbligazioni sono uno strumento di investimento ideale sia per chi cerca di stabilità e protezione del capitale, sia per chi vuole diversificare il proprio portafoglio inserendo una componente più conservativa rispetto alla componente azionaria.
Se è pur vero che nel lungo periodo le azioni possono offrire rendimenti potenzialmente superiori, e possono farlo anche in caso di elevata inflazione, è altrettanto vero che la volatilità delle azioni non è per tutti. Infatti bisogna capire cosa è adatto alla nostra situazione finanziaria specifica e alla nostra tolleranza al rischio in caso di inflazione alta: meglio le azioni o le obbligazioni? Uno studio rivela cosa ti protegge meglio.
Accettare la regola che a rendimenti maggiori corrispondono maggiori rischi è la prima regola dell’investimento consapevole in tutti i campi. Anche in quello delle obbligazioni.