BancoPosta Azionario Internazionale, fare a pezzi la performance del mercato

Il Fondo BancoPosta Azioni Internazionali ha un benchmark chiaro e costi inferiori alla media; peccato che con la sua gestione attiva faccia molto peggio del mercato.

MoneyReport, il blog di SoldiExpert SCF

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Quasi un miliardo di masse in gestione, costi complessivamente contenuti rispetto ai concorrenti e l’ambizione di confrontarsi con un benchmark di mercato chiaro e sfidante fanno del Fondo BancoPosta Azionario Internazionale (isin IT0003110860) un pregevole tentativo di offrire un prodotto chiaro e trasparente. Purtroppo però i risultanti sono demoralizzanti. Leggi il nostro articolo di approfondimento e valuta se è una buona opportunità di investimento.

 

DOVE INVESTE IL fondo BANCOPOSTA AZIONario INTERNAZIONALe

 

 

L’universo investibile del fondo è rappresentato da una componente obbligazionaria, per un peso che può spaziare da 0 al 30% e da una componente azionaria. La parte azionaria del Fondo BancoPostaAzionario Internazionale, variabile tra il 70% e il 100% del portafoglio è investita principalmente in titoli del Nord America, di paesi membri dell’Unione Europea e di paesi dell’area del Pacifico. I Paesi Emergenti possono rappresentare invece fino al 10%.

 

Un benchmark chiaro e definito

 

Secondo la stessa documentazione ufficiale, il Fondo BancoPosta Azionario Internazionale confronta i risultati di gestione con un benchmark costituito da un unico indice, rappresentato al 100% dal MSCI World ESG Leaders Index, un Azionario Globale derivato dal MSCI World, in cui i criteri di sostenibilità selezionano tra le aziende appartenenti all’Indice MSCI World (“Indice principale”) i Leaders in base a criteri ambientali, sociali e di governance (ESG). Una scelta chiara e definita, apprezzabile rispetto alla fumosità degli indici di altri prodotti analoghi.

 

Indicatore di rischio sottostimato

 

L’indicatore sintetico di rischio associato al Fondo BancoPosta Azionario Internazionale è indicato pari a 4, un livello a nostro avviso sottostimato per un prodotto azionario internazionale. Alla variabilità tipica degli strumenti finanziari di natura azionaria si somma infatti anche un rischio cambio aperto, ovvero una volatilità legata a potenziali escursioni di valute diverse dall’Euro, quali dollaro, yen e altre. Coerentemente con un azionario internazionale, i cambi non sono soggetti a copertura sistematica, ma questo contribuisce ad elevare il rischio complessivo.

 

 

costi contenuti rispetto ai suoi simili

 

Le commissioni di gestione annue del Fondo BancoPosta Azionario Internazionale sono pari all’1,60%, una percentuale che sale fino all’1,8% se si sommano i costi amministrativi e quelli di transazione stimati associati alla linea. Un livello che sembra piuttosto contenuto e che fa del fondo uno dei meno cari della sua categoria. Tra l’altro, guardando i prospetti,  il fondo non prevede commissioni di performance, una caratteristica piuttosto rara tra i suoi competitors.

 

performance molto deludenti

 

Così come indicato sul sito ufficiale, dal 2013 ad oggi il Fondo BancoPosta Azionario Internazionale ha messo a segno un rialzo del 103% contro un 180% del suo benchmark. Una differenza abissale. Come messo in luce dal grafico sotto allegato quindi, a distanza di un decennio il fondo ha reso poco più della metà del suo parametro di riferimento, a fronte di una volatilità e di un drawdown quasi identici e pari rispettivamente a 13,5% e a 33% per il fondo e a 14% e a 34% per il benchmark. 

 

Andamento del Fondo BancoPosta Azionario Internazionale negli ultimi 10 anni

 

Criteri esg introdotti da maggio 2022

 

 

A maggio 2022 il benchmark è stato sostituito con l’adozione del MSCI World ESG Leaders al posto del MSCI World Net Total Return EUR, con conseguente variazione della politica di investimento. La modifica è riconducibile all’entrata in vigore delle novità regolamentari volte a integrare le caratteristiche ambientali, sociali e di governance all’interno degli obiettivi del fondo, ai sensi dell’Articolo 8 del Regolamento (UE) 2019/2088. Un primo passo verso la sostenibilità.

 

 

un etf globale batte il fondo

 

Come di consueto abbiamo creato un portafoglio alternativo basico per verificare se esistono modalità più efficienti per investire in un azionario globale, utilizzando prodotti meno cari. In questo caso non abbiamo dovuto sforzarci molto; abbiamo preso un singolo ETF mondo e lo abbiamo confrontato con il fondo.

 

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Anche in questo caso si evince che l’ETF si rivela molto più performante, con un rendimento a dieci anni che sfiora il 260% contro il 200% circa del Fondo BancoPosta Azionario Internazionale.

 

Confronto tra il Fondo BancoPosta Azioni Internazionali e un ETF mondo negli ultimi 10 anni

 

 

 

GESTIONE ATTIVA, Spesso piu’ danni che vantaggi

 

Nel prospetto informativo del fondo viene sottolineato che lo stile di gestione è attivo e che il grado di scostamento in termini di rischiosità rispetto al benchmark è significativo. Sul fatto che lo stile sia attivo andiamo sulla fiducia, ma sulla rischiosità significativa possiamo vederne le conseguenze nella tabella sotto riportata e reperibile direttamente sul sito di BancoPosta. Si vede infatti chiaramente dai numeri che ad eccezione dello sfavillante 2016, ogni singolo anno a partire dal 2013 il Fondo BancoPosta Azionario Internazionale ha sempre fatto peggio del benchmark, guadagnando meno negli anni positivi e perdendo di più in quelli negativi. Quante riprove vogliamo per renderci conto dell’inutilità della gestione attiva?

 

Confronto tra i rendimenti annuali del Fondo BancoPosta Azioni Internazionali e del suo benchmark

 

In conclusione dunque possiamo dire che il Fondo BancoPosta Azionario Internazionale è a tratti interessante, per la chiarezza del suo benchmark e i costi contenuti. I rendimenti però sono terribilmente deludenti.  Di nuovo, così come già visto in molti altri casi, la gestione attiva, se c’è, fa danni perché distrugge buona parte della performance del mercato. 

 

L’industria del risparmio gestito vive anche di succulente commissioni pagate dai sottoscrittori di fondi alle case di investimento e da queste rigirate in buona parte ai propri collocatori, reti e banche che incassano dal 50% al 75% dell’intera commissione, senza calcolare eventuali ulteriori costi di ingresso o di uscita.

SoldiExpert, consulente finanziario indipendente, non percepisce alcuna commissione sui prodotti del risparmio gestito ed è al tuo fianco per scoprire se quello che paghi vale il risultato che ottieni. Fai un check-up gratuito del portafoglio per approfondire e verifica con noi come si comportano i tuoi fondi.

 

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

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Francesco Pilotti

Responsabile Ufficio Studi di SoldiExpert SCF

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Marco Cini

Esperto di pianificazione finanziara e previdenziale

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