La maggior parte dei risparmiatori riceve consigli per investire quando deve prendere le proprie decisioni di investimento. Ma i consigli per investire non sono tutti uguali, specialmente per gli strumenti che vengono proposti. La prima cosa a cui prestare attenzione sono i costi. Chi offre i costi più bassi in termini di strumenti finanziari con cui puoi operare sul mercato?
I costi dell’investimento possono decurtare pesantemente il nostro capitale. I costi dipendono sia dal tipo di strumento su cui si decide di investire ma anche dal soggetto con cui decidete di operare o a cui vi affidate per ricevere consigli per investire. E purtroppo quest’ultimi costi, tranne nel caso in cui non decidiate di affidarvi a un consulente finanziario indipendente, non sono espliciti (come si legge nel corso per investire che puoi scaricare gratuitamente in formato eBook).
Consigli per investire: l’orizzonte temporale conta
Nel caso degli strumenti finanziari su cui ricevere i consigli per investire, come analizziamo in seguito, i costi applicati possono essere molti diversi, soprattutto se si fa distinzione tra investire in ETF o in fondi comuni d’investimento. Ma come i costi, anche capire quanto si può guadagnare in Borsa è importante. Ovviamente non si può sapere a priori quanto e se guadagneremo (i mercati sono in continuo cambiamento), ma si può desumere un orizzonte temporale adeguato al proprio profilo di rischio per investire e vedere (storicamente parlando) quanta perdita massima o ritorno possiamo aspettarci.
Quando parliamo di consigli di investire, l’orizzonte temporale conta perchè i guadagni dipendono anche da questo. Chi è disposto a investire per un lungo periodo può aspettarsi ritorni maggiori dall’investimento. I consigli di investimento riguarderanno in questo caso strumenti con un potenziale di rendimento maggiore e un rischio che solo il tempo potrà mitigare. Insomma occorrerà restare investiti più a lungo.
E oltre a questi aspetti rilevanti da considerare nei consigli per investire che vengono proposti, nel corso per investire, che puoi scaricare gratuitamente in formato eBook cliccando sull’immagine sotto, rispondiamo ad altri domande interessanti, dal dove investire a come farlo al meglio o con quanto capitale farlo.
Investimenti finanziari: i primi consigli
Quanto si parla di investimenti finanziari, i primi consigli sono molto semplici. Per prima cosa vediamo l’aspetto dei costi: chi offre i costi più bassi dal punto di vista degli strumenti finanziari? E quali sono gli altri costi di investimento nonché le spese implicite nei prodotti finanziari acquistati? Quando si parla di investimenti finanziari, i primi consigli riguardano i costi dell’investimento. Bisogna saperli tutti e imparare a gestirli al meglio.
Solitamente, i costi di investimento che possono gravare su un prodotto finanziario possono essere sintetizzati come segue:
- costo di acquisto/vendita
- tasse sul profitto ottenuto
- costo di gestione
- costo di distribuzione
- commissioni di performance
- costi amministrativi
- costo “on top” (nel caso di gestioni e polizze)
Ma come affrontare al meglio la gestione dei costi di investimento? Analizziamo più nel dettaglio le singole voci. E facciamo differenza tra investire in ETF piuttosto che fondi di investimento, o azioni/obbligazioni. Tra tutti i prodotti che possono essere oggetto di consigli per investire scopri chi ti offre i costi più bassi.
Consigli per piccoli investimenti
Più uno strumento finanziario è semplice e più il canale di acquisto è diretto, più i costi che si pagheranno sono bassi, evidenti e espliciti. Più intermediari sono coinvolti per confezionare il prodotto e distribuirlo, più il prodotto sarà costoso. Questi i primi consigli per piccoli investimenti.
Se compro un’azione o un’obbligazione attraverso il mio internet o home banking, pagherò il costo di acquisto e di vendita del titolo (commissione di negoziazione) e le tasse sul capital gain (se la differenza tra il prezzo di acquisto e di vendita del titolo è positiva).
Se lo stesso titolo lo compro attraverso un fondo comune di investimento oltre alla commissione di negoziazione e all’eventuale tassa sul guadagno (capital gain), pagherò a chi gestisce il fondo una commissione di gestione annua e una commissione di performance qualora il fondo batta un certo parametro di riferimento. Nel caso di un titolo acquistato attraverso un fondo, si potranno pagare anche costi di acquisto del fondo (commissioni di ingresso). Alcune società applicano su alcuni fondi costi che si devono sostenere se di decide di vendere il fondo prima di una determinata scadenza (costi di uscita). Tutti i costi amministrativi del fondo sono inoltre addebitati ai sottoscrittori del fondo.
Costi di gran lunga inferiori ai fondi comuni di investimento caratterizzano gli ETF che incorporano al loro interno titoli azionari o obbligazionari rappresentativi dell’andamento di un Paese, un settore, una materia prima.
CONSIGLI PER INVESTIRE I RISPARMI: attenzione ai costi
Se i fondi d’investimento o i titoli o i fondi o gli ETF vengono comprati attraverso dei contenitori finanziari (per esempio polizze unit linked o gestioni) ci sono ulteriori costi che si pagano detti “on top” e sono relativi proprio alla “veste” del prodotto. Nel caso delle polizze unit linked, per esempio, ci sono i costi della Compagnia Assicurativa mentre nel caso delle gestioni ci sono i costi che applica la società che offre questo contenitore.
Ecco quindi spiegati in poche parole quali sono i costi di investimento in modo da conoscerli anche quando chiediamo consigli per investire.
Date queste premesse, quindi, è meglio il “fai da te” o affidarsi a un professionista?
Ci si chiederà infatti a questo punto perché pagare tutti questi costi di investimento comprando prodotti infarciti di tante commissioni quando sarebbe più semplice comprarsi direttamente i titoli azionari o obbligazionari, senza passare dagli ETF o dai fondi o dai contenitori finanziari come le gestioni.
Consigli PER INVESTIMENTI SICURI: fai da te o affidarsi a un consulente?
Il motivo è semplice: far da sé in finanza non è poi così facile, perché solo sulla Borsa Italiana per esempio ci sono oltre 300 azioni quotate. Relativamente poi ai titoli obbligazionari se si esce dai titoli di Stato del proprio Paese, occorre saper valutare il merito di credito, il rischio valutario, il rischio duration (più è lontana la scadenza di un’obbligazione più il suo prezzo oscilla violentemente al rialzo e al ribasso).
Investire è più o meno come pilotare un aereo: non pensi di saperlo guidare solo perché ne hai presi decine nella tua vita.
Per questo la maggior parte delle persone si affida a terzi per scegliere i titoli su cui puntare e ricevere consigli per investire e quindi acquista dei prodotti con i titoli “dentro” come i fondi comuni di investimento, gli ETF, le gestioni e le polizze unit linked. Naturalmente il bravo professionista consiglierà, a seconda delle esigenze del cliente, un prodotto più o meno complesso.
Le polizze unit linked per esempio, se da un lato hanno costi di funzionamento oggettivamente molto alti, consentono sul fronte per esempio successorio e della tassazione dei guadagni finanziari di ottenere elevati vantaggi. Ma il costo del prodotto naturalmente non deve rischiare di “mangiarsi” tutto il beneficio fiscale….
Da ciò si deduce che non si possono evitare i costi di investimento ed è importante affidarsi a un professionista (meglio se indipendente e che fa quindi il vostro interesse).
CONSIGLI PER INVESTIRE IN BORSA
Un’altra domanda lecita potrebbe essere: per quanto tempo devo seguire i consigli per investire e quindi tenere l’investimento prima di guadagnare in Borsa?
Il tempo medio di detenzione di un fondo comune d’investimento da parte di un risparmiatore italiano è di circa 2 anni. Davvero troppo pochi se siete degli investitori passivi per pensare di passare alla cassa ricavandone un profitto visto che l’orizzonte temporale minimo per chi investe dovrebbe essere di almeno 7-10 anni sull’azionario e di 5 anni per l’obbligazionario.
Tornando alla questione dei costi d’investimento e ragionando in termini di costi/benefici, possiamo dire che in generale si può guadagnare in Borsa con gli investimenti tanto più ci si prende dei rischi e tanto maggiore è l’orizzonte temporale dell’investimento. Ecco quindi che per guadagnare in Borsa, ma non solo, il profilo di rischio è importante.
Ogni investitore dovrebbe seriamente farsi un esame di coscienza per capire quanto è al massimo disposto a perdere, prima di non voler sentire più parlare di investimenti e gettare la spugna, perché in base al “quantum” potrà decidere il “come”. La cosa peggiore è non aver previsto il cosiddetto “worst case” scenario, la perdita massima tollerabile, subirla e mollare tutto. Se non si rimane investiti, la perdita da temporanea diventa definitiva, altro che guadagnare in Borsa.
A voler ben guardare, la domanda su come guadagnare in Borsa e come investire per farlo è intrinsecamente legata a quella più generica su come funziona la Borsa stessa.
Consigli per investimenti sicuri
La prima cosa che un investitore dovrebbe capire è, dati cinque profili di rischio assolutamente indicativi, quale è il suo orizzonte temporale, quale è il rischio che vuole assumersi e quale obiettivo di investimento si pone in termini di guadagno. Tra questi tre elementi ci deve essere coerenza. Maggiore è il rendimento desiderato, maggiore deve essere l’orizzonte temporale e maggiore deve essere la tolleranza al rischio.
Più il portafoglio è rischioso infatti perché si punta a un guadagno elevato, più nei primi anni dell’investimento il risultato annuale sarà distante dal rendimento medio. Quindi potrà capitare per esempio dopo un anno di guadagnare (o perdere) moltissimo rispetto a un profilo meno pretenzioso in termini di rendimenti.
Della serie…dimmi quanto sei disposto a perdere e ti dirò come investire! Ed è importante che prima di ricevere ma anche di darli i consigli per investire capire qual è il proprio profilo di rischio.
consigli per investire in azioni
Ipotizziamo dunque cinque tipi di investitore (che corrispondono ai diversi profili di rischio): il cauto, il prudente, l’equilibrato, il dinamico e lo speculativo. Ipotizziamo per ognuno una suddivisione del loro capitale su strumenti a basso-medio rischio e alto rischio. Definiamo per ogni profilo finanziario il rendimento medio atteso, l’orizzonte temporale consigliato e i rendimenti minimi e massimi nell’arco di dieci anni.
Ciascun investitore dovrebbe prendersi tutto il buono (e il cattivo) di ogni profilo misurando se gli sta bene addosso prima di prendere qualunque decisione d’investimento e consigli per investire. Perché poi se ci si toglie il vestito nel momento sbagliato… rischia di prendersi un brutto colpo. L’investimento non è qualcosa che puoi dire “smetto quando voglio”.
E tu, che investitore sei? Sei un investitore alle prime armi o hai già maturato esperienza in questo settore? Prima di lanciarsi a capofitto in un investimento, è importante per capire quale tipologia può essere più o meno adatta a noi al fine di gestire senza troppe sorprese (negative) le proprie finanze. E capire il proprio profilo di rischio. Anche per ricevere consigli per investire più adatti.
Ecco perché abbiamo creato un questionario che potrà aiutarti a capire quanto è alta la tua tolleranza al rischio e quanto approfondita la tua conoscenza finanziaria. In base a quello che emergerà potrai acquisire informazioni veramente preziose per i tuoi risparmi. Fai il quiz ora: scopri che investitore sei!
COnsigli per investire i risparmi oggi
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