Bail in

Bail in: cos’è e perché riguarda anche i risparmiatori

Il termine bail in si riferisce a un meccanismo introdotto nella normativa bancaria europea che consente, in caso di crisi di una banca, di attingere alle risorse interne dell’istituto stesso per evitare il fallimento. In pratica, non sono più i soldi pubblici a salvare le banche, ma i soldi di chi ha investito in esse o ne è cliente. Azionisti, obbligazionisti e, in determinati casi, anche i correntisti possono essere coinvolti. Il bail in è stato applicato per la prima volta in Italia nel 2015 e da allora è diventato sinonimo di preoccupazione per molti risparmiatori.

Chi rischia davvero con il bail in?

Quando una banca entra in crisi, la normativa prevede una gerarchia ben precisa nei sacrifici. I primi a essere colpiti sono gli azionisti, che rischiano di perdere tutto il capitale investito. Seguono gli obbligazionisti, specialmente quelli che detengono bond subordinati. Il caso di Credit Suisse è emblematico: nel 2023 gli obbligazionisti AT1 hanno perso tutto, mentre gli azionisti hanno subito solo perdite parziali. Questo ha sollevato polemiche e cause legali in tutta Europa.

Il principio base del bail in è chiaro: se hai investito nella banca, sei parte del rischio. Eppure, come dimostrano alcuni casi recenti, la teoria e la pratica non sempre coincidono. Essere informati sulla tipologia di strumenti che si acquistano è oggi più che mai fondamentale.

I depositi sono al sicuro? Dipende

Molti si chiedono: “E i miei soldi sul conto corrente?” La risposta è: fino a 100.000 euro per depositante, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi garantisce la copertura. Ma oltre questa soglia, le cose cambiano. Se una banca in crisi non riesce a risollevarsi nemmeno dopo aver azzerato azioni e obbligazioni, anche i depositanti potrebbero essere coinvolti.

Nei recenti casi di bail in i soldi sui conti correnti non sono stati toccati, ma nulla garantisce che ciò non possa accadere in futuro. Tenere grandi somme liquide in un unico istituto non è mai prudente. È utile diversificare e valutare l’affidabilità della banca in cui si lasciano i propri risparmi.

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Come proteggersi dal bail in

Il bail in ha cambiato le regole del gioco per i risparmiatori. Non basta più evitare azioni rischiose: bisogna conoscere lo stato di salute della banca in cui si lasciano i soldi, valutare le obbligazioni detenute e anche considerare soluzioni alternative. Alcuni hanno scelto di trasferire parte del patrimonio all’estero, altri di diversificare su più istituti o strumenti. In ogni caso, è essenziale informarsi e non affidarsi solo alle apparenze.

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