Crowdfunding significa raccolta sostanzialmente di fondi senza intermediari. È una modalità innovativa che privati e imprese utilizzano per finanziare progetti sociali, immobiliari e altri ad alto potenziale e ad alto rischio. Viene attuata attraverso piattaforme online autorizzate e vigilate da Consob.
Che cos’è il crowdfunding: significato e origine
Il crowdfunding è un metodo di finanziamento collettivo nato negli anni ’90, oggi regolato a livello europeo. Il termine deriva dalle parole inglesi “crowd” (folla) e “funding” (raccolta fondi). Si tratta, in sostanza, di investimenti tra privati senza passare da banche o intermediari tradizionali.
Come funziona il crowdfunding
Il funzionamento del crowdfunding coinvolge tre attori: il titolare del progetto, l’investitore e la piattaforma. Chi propone l’idea pubblica online un progetto e ne illustra gli obiettivi, le modalità e i rendimenti attesi. L’investitore valuta e decide se partecipare, mentre la piattaforma ospita e gestisce le operazioni.
Esistono vari tipi di crowdfunding: donation e reward (basati su donazioni), equity e lending (basati su investimenti). In particolare, equity e lending costituiscono il cosiddetto crowdinvesting. Le piattaforme devono essere autorizzate a livello europeo secondo il Regolamento ECSP.
Crowdfunding immobiliare: opportunità o illusione?
Il crowdfunding immobiliare offre l’accesso a quote di progetti immobiliari normalmente riservati a grandi capitali. Le promesse di democratizzazione e alti rendimenti nascondono rischi importanti.
Gli investitori diventano comproprietari di una parte dell’immobile, ma non acquisiscono diritti abitativi. Inoltre, la gestione di inquilini, locazioni e decisioni strategiche tra molti investitori può diventare complessa e fonte di conflitti. La vendita delle quote è spesso difficile e la liquidità limitata.
I rischi nascosti del crowdfunding immobiliare
Le piattaforme promettono rendimenti attraenti, ma la redditività dipende dal fatto che l’immobile venga affittato completamente e che gli affitti restino stabili. In caso contrario, i rendimenti possono ridursi drasticamente.
Inoltre, non esiste una garanzia di liquidità: vendere la propria quota può rivelarsi complicato, specialmente in periodi di crisi. Questo limita la flessibilità dell’investitore, che può trovarsi con il capitale bloccato per anni.
La gestione condivisa tra comproprietari può rallentare le decisioni importanti e aumentare il rischio di disaccordi. In un mercato stabile tutto funziona, ma in caso di difficoltà emergono problemi strutturali che possono compromettere l’intero investimento.
Alternative più sicure: i REIT
Un’alternativa più stabile al crowdfunding immobiliare sono i REIT (Real Estate Investment Trusts), strumenti che permettono di investire nel settore immobiliare con maggiore liquidità, trasparenza e minor rischio. I REIT distribuiscono obbligatoriamente gran parte degli utili e sono negoziabili in Borsa, rendendo più facile l’uscita dall’investimento.
L’illusione della democratizzazione nel crowdfunding
Sebbene il crowdfunding immobiliare prometta accessibilità e inclusività, i costi nascosti e le difficoltà operative spesso riducono i vantaggi per i piccoli investitori. Le commissioni di gestione, le spese impreviste e la scarsa liquidità possono trasformare un’opportunità in un vincolo.
Il crowdfunding è uno strumento complesso
Chi desidera investire in questo ambito dovrebbe farlo con una piccola parte del capitale e con piena consapevolezza dei rischi. Per chi cerca strumenti più liquidi e con minori complicazioni del crowdfunding immobiliare, i REIT rappresentano una valida alternativa.