Confessioni di un consulente finanziario pentito
ll j’accuse di un consulente di lungo corso nei confronti di un lavoro duro e difficile. In equilibrio precario tra clienti bamboccioni e un’industria prigioniera di sé stessa
ll j’accuse di un consulente di lungo corso nei confronti di un lavoro duro e difficile. In equilibrio precario tra clienti bamboccioni e un’industria prigioniera di sé stessa
Si avvia verso l’archiviazione l’accusa di truffa a carico degli ex vertici di Bpm per l’operazione convertendo costata ai risparmiatori oltre 300 milioni di euro. I consigli degli esperti per ottenere giustizia quando i soldi investiti su consiglio della propria banca vanno in fumo
Crescono sportelli bancari e consulenti finanziari che propongono diamanti d’investimento un business che frutta alle banche laute commissioni. Senza dover rispondere dell’adeguatezza dell’investimento. Perché per la Consob non si tratta di un investimento finanziario
Di fronte al tracollo borsistico delle banche italiane, ai deficit di capitale di alcuni istituti e al rischio che molti investitori siano chiamati a saldare il conto dell’ammanco, è da tempo partita la caccia al colpevole. Tra i principali imputati le Autorità di Vigilanza. Intervista a Massimo Scolari, presidente di Ascosim ed ex Bankitalia che spiega come in Italia le Autority sono come Don Abbondio, strette tra due poteri forti (le banche e il Governo) e che per cambiare le cose bisogna andare alla radice del male.
In Borsa forse il collocamento sarà un successo, ma come saranno trattati da ora in poi i clienti che usano le Poste anche per ricevere consigli di investimento? Alcune riflessioni sulla sanzione decisa dalla Consob nei confronti di Poste Italiane. Bacchettata per irregolarità che riguardano conflitti di interesse, scarsa trasparenza e correttezza con la propria clientela.
Dopo mesi che mettevamo in guarda i nostri lettori e clienti dal pericolo di detenere titoli di aziende non quotate scoppia il caso dei casi. Veneto Banca è indagata dalla procura di Roma per i prestiti erogati senza adeguate garanzie e per decurtazione del patrimonio di vigilanza. Perquisite le filiali della banca, le case dei dirigenti e le sedi di alcune aziende venete. Che fine faranno i soldi dei risparmiatori che hanno comprato le azioni?
L’odissea di un piccolo azionista Veneto Banca: vuole liquidare le azioni ma la banca fa spallucce e lo lascia con il cerino in mano. La cronistoria del suo racconto e di come è diventato socio della banca e delle difficoltà che sta incontrando a uscirne. Con un comportamento dell’istituto che lascia qualche dubbio sulla trasparenza e correttezza. E apre diversi punti interrogativi sul fatto che le banche possano usare il proprio “placing power” (ovvero “capacità di collocamento) allo sportello in questo modo. Come insegna anche il caso Banca Popolare di Vicenza sollevato questa mattina da Il Sole 24 Ore.
L’odissea di un piccolo azionista Veneto Banca: vuole liquidare le azioni ma la banca fa spallucce e lo lascia con il cerino in mano. Un caso che riguarda molte banche non quotate che hanno negli anni usato questa leva, facendo diventare soci i propri correntisti. Ma ora queste banche sono in forte difficoltà a riacquistare quelle azioni valutate in modo molto generoso e chi le ha si trova incastrato mentre la Consob e Bankitalia stanno a guardare…
Si stima che oltre 300.000 italiani detengano titoli di banche non quotate. A giudicare dai bilanci e dall’ultimo giro di ispezioni della Banca d’ìItalia qualche dubbio sorge. Prendiamo il caso di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza e vediamo rispetto alle banche quotate quanto si valutano. Forse pensano che i loro sportelli valgano oro…ma cosa rischia il risparmiatore? E’ normale che alcune banche non quotate si auto-valutino oltre 4 volte quelle quotate? E che i controllori (Banca d’Italia e Consob) lascino fare?
La maggior parte dei risparmiatori si affida a banche e promotori per farsi gestire i propri risparmi. Ma questa delega può costare cara perché quello che è conveniente per la banca non è assolutamente detto che lo sia anche per il proprio cliente. Un caso vero che ci ha scritto un lettore e racconta come a una signora di 83 anni una promotrice finanziaria di Mps ha cercato di rifilare un prodotto della casa. Ma ha trovato questa volta “pane” per i suoi denti……
Risparmio tradito: è stato il professore Beppe Scienza dell’Università di Torino a utilizzare in modo azzeccato questa definizione con un libro pubblicato nel 2001. Da allora il fenomeno del “risparmio tradito” si è arricchito con casi sempre più eclatanti in cui i risparmiatori sono stati “tosati” in modo sempre più sofisticato grazie anche a controllori “distratti” e risparmiatori “ingenui”. Come difendersi dalle truffe finanziarie? Ci sono alcune regole da seguire…